Chissà cosa si prova ad uccidere, con l’inganno e con straordinaria vigliaccheria, un animale forte e potente come il Re della foresta?
Chissà cosa spinge un uomo ad esporre la testa del leone sconfitto nel proprio salotto? Forse la necessità di dimostrarsi virile agli occhi degli amici?
Forse la voglia di svegliarsi ogni giorno ed ammirare il simbolo del proprio coraggio? Forse, semplicemente, solo la stupidità.
Infatti, l’unico trofeo che veramente dovrebbe splendere nel salotto dell’uomo che ha ucciso Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe, è quello dedicato alla propria immensa, straordinaria, suprema stupidità.
Non ci sono parole davanti all’idiozia umana, ma solo l’auspicio che questo individuo paghi per quello che ha fatto.
Questo Walter James Palmer, patetico sostenitore della “caccia etica”, ennesima fesseria da salotto per giustificare la propria recidiva voglia di sangue e trofei, dovrebbe solo finire in galera per il resto dei suoi giorni.
Di imbecilli dannosi come questo la Terra non sa che farsene.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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Leone (Panthera leo)
LaZampa.it , 28 luglio 2015
Due persone sono state chiamate a comparire in tribunale, nello Zimbabwe, con l’accusa di aver ucciso illegalmente Cecil, il leone più famoso e vera e propria attrazione turistica del Parco nazionale Hwange. Lo annunciano in una nota congiunta la Zimbabwe National Parks and Wildlife Authority e la Safari Operators Association, sottolineando che i due – un cacciatore professionista e il proprietario di una fattoria – affronteranno l’accusa di caccia illegale.
– VIDEO: Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe
Il cacciatore professionista, Theo Bronchorst, avrebbe infatti attirato il leone in una fattoria al di fuori dei confini dell’area protetta, per permettere a un turista americano di ucciderlo. Quest’ultimo è però ancora latitante: secondo la Zimbabwe Conservation Task Force avrebbe pagato 50mila dollari per uccidere l’animale e avrebbe già lasciato il Paese. Secondo l’edizione online del Telegraph si tratterebbe di un dentista del Minnesota, Walter Palmer, non nuovo ad esperienze del genere.
E intanto lo Zimbabwe piange il suo leone più amato: Cecil, un esemplare di 13 anni, dalla caratteristica criniera nera, ucciso il primo luglio. I cacciatori, spiega il Telegraph, avrebbero attirato di notte con un’esca l’animale fuori dall’area protetta (dentro il parco gli animali non possono essere cacciati) e lo avrebbero ferito con arco e freccia. Il giorno dopo Cecil viene trovato ferito e viene finito con un fucile, per poi essere decapitato e scuoiato.
I «trofei» di caccia sono stati confiscati. Ora si teme anche per i suoi cuccioli: dal momento che Cecil è morto, l’altro maschio dominante, Jericho, probabilmente ucciderà tutti i suoi discendenti. L’animale indossava dal ’99 un collare Gps ed era parte di un progetto di ricerca dell’Università di Oxford.
da Il Corriere della Sera, 29 luglio 2015
Se il re della foresta (Cecil) viene ucciso da un dentista americano.
Walter Palmer tira con l’arco da quando era bambino e sostiene la “caccia etica”: avrebbe attirato il leone simbolo dello Zimbabwe fuori dalla riserva con un’esca. (Maria Strada)
La polizia dello Zimbabwe sta ricercando uno statunitense accusato di aver ucciso un leone con arco e frecce. Il leone, Cecil, simbolo del Parco nazionale Hwange, famoso per la sua meravigliosa criniera nera, è stato assassinato nei pressi del Parco agli inizi di luglio: l’americano, Walter James Palmer, lo avrebbe attirato fuori dall’area protetta con un’esca – una carcassa legata all’automobile -, lo avrebbe ferito con una freccia e, 40 ore dopo, lo avrebbe finito a colpi di pistola per poi scuoiarlo e decapitarlo eliminando il collare segnaletico.
“Crede di averlo ucciso lui”.
Palmer, dentista di Minneapolis, in Minnesota, avrebbe pagato 50.000 dollari – 45.000 euro – per poter andare a caccia proprio di un leone in Zimbabwe. Ad averlo identificato sono sia la Zimbabwe Conservation Task Force sia la Safari Operators Association of Zimbabwe, e la polizia ha confermato. Il presidente di Soaz, Emmanuel Fundira, martedì in una conferenza stampa ha spiegato che al momento non si sa dove si trovi l’uomo, accusato formalmente di bracconaggio. Un portavoce del dentista, secondo il quotidiano britannico Telegraph, non ha smentito l’uccisione: «Per quel che ne so, Walter crede che potrebbe avere ucciso il leone chiamato Cecil».
Il rischio di 15 anni di carcere.
«Abbiamo arrestato due persone e cerchiamo Palmer per il caso» di Cecil, ha spiegato Charity Charamba, portavoce della polizia. Gli arrestati sono un cacciatore professionista, Theo Bronkhorst, e Ernest Mpofu, proprietario della fattoria dove è stata trovata la carcassa del leone e figlio del ministro dei Trasporti del Paese. Nonostante il territorio fosse fuori dal parco nazionale, infatti, Mpofu non aveva una licenza di caccia. In caso di condanna i due arrestati e Palmer rischiano fino a 15 anni di carcere.
L’orso abbattuto all’interno di una riserva.
Palmer, arciere piuttosto famoso negli Stati Uniti, è membro del Pope&Young Club che tiene i record per il tiro con l’arco negli Stati Uniti e che si vanta di essere «tra i migliori organizzatori per la caccia con l’arco e per la conservazione dell’ambiente», oltre che per la sua «caccia etica». Nel 2009 il New York Times scriveva così del dentista americano: «capace di trapassare una carta da gioco da 100 yard» (oltre 90 metri) e «ha imparato a tirare a 5 anni». Palmer, inoltre, riferisce il quotidiano nel 2008 ha ucciso un orso in Wisconsin, mentendo poi alle autorità sul luogo del reale abbattimento, avvenuto in una riserva.
(foto P.F., archivio GrIG)
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