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Ecco una delle discariche controllate più grandi d’Italia, a Villacidro.

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cassonetti stracolmi di rifiuti

cassonetti stracolmi di rifiuti

Con la deliberazione Giunta regionale n. 48/33 del 6 settembre 2016
(Realizzazione del terzo modulo di discarica a servizio della piattaforma di trattamento e smaltimento di Villacidro. Soggetto proponente: Consorzio Industriale Provinciale del Medio Campidano. Procedura di VIA. D.Lgs. n. 152/2006), si è concluso positivamente, con una serie di prescrizioni, il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V..I.A.) per quella che si sta avviando a diventare una delle più grandi discariche controllate in esercizio d’Italia.

Ecco che cosa prevede il progetto sottoposto a V.I.A.

I tre moduli vedranno l’abbancamento complessivo di 2.327.000 mc. di rifiuti (primo modulo mc. 780.000, secondo modulo mc. 765.000, terzo modulo mc. 782.000).  Sono presenti impianti connessi: una sezione per la messa in riserva (R13) e lo stoccaggio provvisorio dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata; una sezione dedicata al trattamento della frazione organica da raccolta differenziata (impianto di selezione, linea di trattamento anaerobico ‘R3’ con trattamento termico, idrolisi, metanizzazione, centrifugazione e stabilizzazione del digestato); l’impianto di compostaggio (R3); la sezione dedicata al secco residuo da raccolta differenziata (stazione di trasferimento al termovalorizzatore di Macchiareddu, impianto di pretrattamento ‘D8’ del secco residuo); produzione di energia dal biogas.

L’area interessata, nella zona industriale di Villacidro, è di 19,5 ettari.

Ora il progetto per il terzo modulo sarà presentato per l’ottenimento dell’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.).

Da associazioni e comitati è stato rivolto un appello ad autorità regionali e locali e a rappresentanti politici del territorio interessato perché si eviti questo ulteriore aggravio ambientale e sanitario per il Campidano.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

cassonetti dei rifiuti stracolmi

cassonetti dei rifiuti stracolmi

Appello contro l’ampliamento della mega-discarica di Villacidro.

Al fine di sottoporre alla Vs attenzione i gravi rischi per la salute, certificati da ISDE Italia (Società internazionale di Medici per l’Ambiente), inviamo ai destinatari in parola l’estratto dal documento “La gestione sostenibile dei rifiuti solidi urbani” (Position Paper ISDE Italia – 12 Agosto 2015), il cui testo integrale è reperibile all’indirizzo

http://www.isde.it/wp-content/uploads/2014/02/2015-08-12-Position-Paper-RIFIUTI-finale.pdf

Nel capitolo, che di seguito riportiamo integralmente, gli autori, Agostino Di Ciaula, Patrizia Gentilini, Ferdinando Laghi e Vincenzo Migaleddu, eminenti personalità in campo medico, analizzano con rigore scientifico, le conseguenze sanitarie sulla salute causate dalle discariche di rifiuti.

la discarica di Villacidro diventerebbe la più grande d’Italia

CHIEDIAMO

alle autorità competenti di assumere davanti ai cittadini del territorio la responsabilità di affermare pubblicamente che le tante sofferenze causate dalle numerose malattie che interessano le nostre famiglie non siano diretta conseguenza anche della presenza della Discarica consortile e di escludere la possibilità di un loro incremento  in ragione del suo smisurato ampliamento.

CHIEDIAMO

che ci sia una ferma presa di posizione da parte della classe politica e di tutta la comunità per bloccare la costruzione di questo 3° modulo e utilizzare le risorse finanziarie disponibili per portare ad attuazione gli impianti di trattamento delle frazioni valorizzabili (vetro, plastica, carta, cartone ecc.) e del secco residuo. La strategia Rifiuti Zero, fatta propria dalla Giunta Pigliaru ed enunciata nel programma della vecchia e nuova amministrazione di Villacidro, prevede infatti l’utilizzo di impianti già in parte gestiti dalla società Villaservice spa, e consentirebbe di conservare la forza lavoro di tutti gli attuali dipendenti della Villaservice Spa, oltre a dare la possibilità di nuove e durature assunzioni e di maggiori introiti.

La lettura di questo studio non può e non deve lasciare indifferenti: sarebbe come macchiarsi di un crimine difficile da spiegare alla Comunità.

CHIEDIAMO

che vengano resi pubblici i dati ufficiali relativi alle cause di mortalità e alle patologie del territorio, i dati di monitoraggio delle matrici ambientali soprattutto in relazione ai territori di Villacidro e San Gavino, con particolare attenzione per l’ambito in  cui ricade la Discarica e le immediate pertinenze della stessa. Tali dati, in parte noti grazie ad alcuni medici coraggiosi del territorio, denunciano un inequivocabile rapporto di causalità tra malattie/morti e presenza della discarica di Villacidro. L’intero personale medico appare giustamente allarmato dopo aver preso visione del documento della ASL n. 6 “Cause di morte: statistiche 2012-14” per il Medio Campidano.

CHIEDIAMO

di attuare nell’immediato le proposte progettuali ed operative affinchè prenda avvio nell’immediato la strategia Rifiuti Zero, proposte elaborate proprio per la zona industriale di Villacidro. Il costo del terzo modulo, ricordiamolo, è stimato in circa € 15.000.000; un impianto di trattamento e recupero ne costerebbe meno della metà, con positive ricadute ambientali, recupero delle materie utili, ritorno economico e occupazionale.

CHIEDIAMO

la costituzione di un tavolo tecnico per poterci confrontare Amministratori e Comunità su tale proposta, al fine di intraprendere un percorso virtuoso che conduca ad un’economia circolare, escluda la realizzazione di un ulteriore modulo di discarica, preveda la bonifica del territorio inquinato.

Non possiamo rimandare oltre decisioni che ci vengono richieste anche dalle direttive europee e che ci sottopongono a procedure di infrazione con ingenti costi a carico della collettività.

Non vogliamo essere passivi testimoni del degrado ambientale e del lento assassinio perpetrato a danno di ignari cittadini.

Non dobbiamo essere taciti complici del massacro di un Territorio che amiamo e che intendiamo difendere con tutte le nostre forze.

In attesa di un Vs sollecito intervento.

Coordinamento Comitati Sardi

Zero Waste Sardegna

ISDE Sardegna

Italia Nostra Sardegna

WWF Sardegna

Gruppo Intervento Giuridico onlus

No Megadiscarica Villacidro

Rifiuti zero Villacidro

Sa Nuxedda free Vallermosa

No Megacentrale Guspini

Terra che ci appartiene Gonnosfanadiga

Terrasana Decimoputzu

No Galsi

No al Termodinamico Cossoine

Torregrande Oristano

S’Arrieddu per Narbolia

No Trivelle in Sardegna

Basso Campidano Aria Terra Acqua

Civico di Simaxis

Sardegna Pulita

Presidio Piazzale Trento

Cagliari Social Forum

Assotziu Consumadoris Sardigna

Arci Sardegna

Assemblea Permanente Villacidro

Progetto Comune Villacidro

Cia Cagliari

Copagri Campidano

S. S. n. 195, scarico di rifiuti ai margini di una piazzola di sosta

S. S. n. 195, scarico di rifiuti ai margini di una piazzola di sosta

ALLEGATO

5.1 Le conseguenze sanitarie delle discariche

Le discariche di rifiuti sono, in questo momento, la modalità di smaltimento più diffusa nel nostro Paese. Discariche che, anche se controllate, possono causare contaminazione del suolo (in particolare da metalli pesanti) e delle falde acquifere, inquinamento atmosferico, oltre a contaminazione della catena alimentare.

Considerando soltanto le discariche per RSU apparentemente ben gestite, uno studio osservazionale condotto in Italia, per un periodo di nove anni e in un’area che comprendeva otto Comuni (oltre 11.000 residenti) limitrofi a una discarica, ha mostrato eccessi di mortalità anche per malattie non neoplastiche (cardiovascolari, respiratorie, dell’apparato digerente e del sistema nervoso).

Un altro studio condotto tra il 1995 e il 2000 su una vasta area della Toscana (sei discariche localizzate in cinque diverse province) ha rilevato eccessi di mortalità per malattie cardiocircolatorie e cerebrovascolari, per tumori maligni del sistema emato-linfopoietico, del fegato e della vescica.

È stato inoltre riportato un aumentato rischio di malformazioni congenite in popolazioni residenti in prossimità di discariche. Una revisione della letteratura ha segnalato un incremento di rischio pari al 2% per l’insorgenza di anomalie congenite e del 6% per basso peso alla nascita nella popolazione residente entro due chilometri di distanza da discariche di rifiuti. L’incremento del rischio è risultato essere maggiore nel caso di discariche di rifiuti tossici.

Eccessi di anomalie congenite (in particolare difetti del tubo neurale e dell’apparato circolatorio, gastroschisi, e palatoschisi) in nati da madri residenti in prossimità di discariche per rifiuti tossico-nocivi sono stati rilevati anche in altri studi. È stato inoltre suggerito come il tasso di malformazioni congenite decresca all’aumentare della distanza dalla discarica.

Alcuni studi hanno evidenziato la possibile presenza di un aumentato rischio di neoplasie del fegato e della vie biliari, del rene, del pancreas, della vescica, dello stomaco, del polmone, della prostata e un’aumentata frequenza di linfoma non-Hodgkin in chi vive in prossimità di queste aree.

Anche nel caso in cui il percolato contenga basse concentrazioni di contaminanti chimici con capacità cancerogena nota, la presenza combinata di più sostanze può generare elevata tossicità e causare effetti sinergici o additivi in termini di cito-tossicità e geno-tossicità.

Studi in vitro hanno inoltre dimostrato che il percolato è in grado di indurre danno del DNA, epatotossicità e stress ossidativo, rappresentando un grave rischio per la salute umana e per l’ambiente.

Oltre all’inquinamento da tossici chimici, sono possibili rischi di contaminazione microbiologica da diffusione di batteri potenzialmente patogeni, la cui presenza è stata dimostrata sia in campioni di aria indoor e outdoor che nel suolo, con elevata frequenza di batteri gram-negativi.

L’inquinamento dell’aria, in particolare, è di entità tale da incrementare il rischio sanitario e alterare la qualità della vita nei residenti in territori limitrofi, principalmente a causa di emissioni non convogliate di acido solfidrico, metano, CO2 e di oltre 200 composti organici non metanici, cloruro di vinile, benzene, metalli pesanti, particolato.

Il biogas prodotto dalle discariche ha anche un’ulteriore ricaduta negativa a causa dell’effetto clima alterante del metano. Le emissioni di metano da discariche di rifiuti urbani e dalle acque di scarico ammontano a circa il 90% di tutte le emissioni prodotte dai vari sistemi di trattamento dei rifiuti. Tuttavia, pur rappresentando circa il 18% delle emissioni antropogeniche di metano, in termini globali le emissioni di gas serra, attribuibili ai rifiuti, contribuiscono solo in piccola parte alle emissioni antropogeniche totali di gas serra (circa il 3%).

Uno studio sull’esposizione a piombo ha rilevato che la concentrazione di questo metallo tossico nella polvere domestica di case localizzate in prossimità di una discarica dismessa, superava i livelli di legge nel 17% dei casi e che valori rilevanti di piombo erano riscontrabili nel sangue di bambini di età inferiore ai 6 anni residenti nell’area esaminata.

Studi in vitro hanno dimostrato una immuno-tossicità e una capacità di indurre processi flogistici più marcati per il particolato proveniente da siti che ospitavano discariche, rispetto a quello campionato in zone urbane e rurali.

 

cassonetti dei rifiuti stracolmi

cassonetti dei rifiuti stracolmi

(foto S.D., archivio GrIG)



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