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In Sardegna partono le prime diffide per l’adeguamento dei piani urbanistici al piano paesaggistico regionale.

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Sardegna, ginepro sul mare

Sardegna, ginepro sul mare

Il 7 luglio 2015 l’Assessore regionale degli EE.LL., Urbanistica Cristiano Erriu ha firmato i primi sette decreti con cui altrettanti Comuni sardi (Cuglieri, Gonnesa, Loiri Porto San Paolo, Pula, Santa Giusta, San Teodoro e Villaputzu) sono stati diffidati a completare le procedure di adeguamento dei rispettivi strumenti urbanistici al piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio, costa).

Bene, anzi benissimo. Finalmente.

Infatti, con l’art. 18 della legge regionale n. 8/2015 sono state apportate modifiche all’art. 20 della legge regionale n. 45/1989 in merito all’adeguamento dei piani urbanistici comunali al P.P.R.: il Comune che non provvede può incorrere nelle procedure sostitutive regionali.

Finora non era così. Oltre a lunghezze procedurali talvolta poco comprensibili, c’erano soprattutto limiti intrinseci delle procedure, chiaramente messi in luce da tempo (fin dall’atto di “osservazioni” al P.P.R. adottato, 2006) dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus: infatti, non erano presenti meccanismi procedurali sostitutivi nel caso di mancato adeguamento della disciplina urbanistica provinciale e comunale alle previsioni del P.P.R. entro i termini ordinatori di sei mesi per le Province e di dodici mesi per i Comuni (artt. 106-107 delle norme tecniche di attuazione del P.P.R.), ampiamente scaduti, come prevedibile.

Sardegna, nuraghe

Sardegna, nuraghe

I risultati, prevedibili, oggi si vedono chiaramente: solo 12 Comuni (sui 377 sardi) hanno il rispettivo P.U.C. adeguato al P.P.R.[1]    Ma non dipendono dalla difficoltà di applicazione della disciplina di tutela costiera, spesso derivano dalla volontà inconfessabile di troppe amministrazioni comunali che vorrebbero mani libere e motori accesi per ruspe e benne soprattutto lungo le coste.

La conformità delle previsioni del piano urbanistico comunale al piano paesaggistico regionale (e agli altri strumenti di pianificazione regionali di settore) viene certificata dal positivo superamento della procedura di verifica di coerenza, prevista dall’art. 31, commi 3° e 5°, della legge regionale n. 7/2002.   La procedura è svolta dalla Direzione generale della pianificazione territoriale urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione sugli atti di pianificazione urbanistica degli Enti locali al fine di renderli coerenti con i sovraordinati atti di pianificazione paesaggistica e di settore (es. piano-stralcio per l’assetto idrogeologico, piani dei parchi, ecc.).

Giusta, necessaria, doverosa, per evitare che ogni Comune si trasformi in un feudo urbanistico indipendente, con tutte le immaginabili conseguenze.

Ora, con l’art. 22 della legge regionale n. 8/2015, “la pubblicazione del provvedimento di approvazione definitiva del piano sul Buras, in assenza di positiva conclusione del procedimento … determina l’annullabilità del piano per violazione di legge”.

Tale previsione esplicita e il procedimento sostitutivo regionale in caso di mancato adeguamento del piano urbanistico comunale al P.P.R. sono state alcune delle richieste del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in sede di consultazione preventiva (ottobre 2014) sul nuovo testo di legge e costituiscono alcuni degli aspetti positivi (non molti, però) della nuova legge regionale sull’urbanistica.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Cagliari, Tuvixeddu, vincoli archeologico e paesaggistico, piano paesaggistico regionale

Cagliari, Tuvixeddu, vincoli archeologico e paesaggistico, piano paesaggistico regionale

 

dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna

Enti locali, diffidati sette comuni sardi che non hanno approvato il Puc nei tempi fissati: 60 giorni per evitare commissariamento “ad acta”.

“Il decreto di diffida – spiega l’assessore Erriu – non è un provvedimento di ostilità verso le Amministrazioni locali, bensì un richiamo alla necessità di completare percorsi che da troppo tempo non riescono a trovare il punto d’arrivo”.

CAGLIARI, 7 LUGLIO 2015 – L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha firmato questo pomeriggio sette decreti in attuazione della legge regionale n. 8/2015 (il cosiddetto Piano casa) per annunciare una diffida nei confronti dei Comuni di Cuglieri, Gonnesa, Loiri Porto San Paolo, Pula, Santa Giusta, San Teodoro e Villaputzu, che non hanno completato l’iter di approvazione del Puc in adeguamento al Piano paesaggistico regionale (PPR). Si tratta di un primo gruppo di Amministrazioni comunali colpite dal provvedimento, ma nelle prossime settimane saranno firmati altri decreti analoghi.
I Comuni interessati sono quelli il cui territorio ricade interamente negli ambiti di paesaggio costieri. L’articolo 20, comma 4 ter della legge regionale n. 45/1989 prevede che “in caso di mancato completamento dell’iter di approvazione del Piano urbanistico comunale adottato in adeguamento al Piano paesaggistico regionale (PPR), l’Assessore regionale competente in materia di governo del territorio assegna al Consiglio comunale un termine di tempo non superiore a 60 giorni per provvedere. Decorso inutilmente tale termine, ove il mancato completamento non sia imputabile a ritardi o inadempimenti di altre Amministrazioni, il Presidente della Regione, previa deliberazione della Giunta regionale adottata su proposta dell’Assessore competente, nomina uno o più commissari che provvedono in via sostitutiva”.
I Puc dei sette Comuni citati sono stati trasmessi per lo più non completi degli elaborati richiesti. Ora la Regione chiede di ottemperare alla richiesta di integrazione documentale entro 60 giorni: le verifiche di competenza saranno effettuate dalla Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia.
“Il decreto di diffida – spiega l’assessore Erriu – non è un provvedimento di ostilità verso le Amministrazioni locali, bensì un richiamo alla necessità di completare percorsi che da troppo tempo non riescono a trovare il punto d’arrivo. Difatti, con l’approvazione della legge regionale n. 8/2015, il Consiglio regionale ha voluto accelerare i procedimenti di adeguamento dei Piani urbanistici comunali al PPR. Rimane salva la possibilità dei sindaci di giustificare gli eventuali ritardi per causa non imputabile alla loro Amministrazione. L’Assessorato resta in ogni caso a disposizione per accompagnare i Comuni nelle fasi di adeguamento dei Puc”.

 

piano paesaggistico regionale - P.P.R., area Piscinas - Scivu

piano paesaggistico regionale – P.P.R., area Piscinas – Scivu

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[1]  Si tratta di Aggius, Irgoli, Badesi, Trinità d’Agultu, Carbonia, Magomadas, Sassari, Siniscola, Arborea, Oristano, Posada, Nurachi.   In realtà, il P.U.C. di Badesi non ha superato la necessaria procedura di verifica di coerenza (art. 31, commi 3° e 5°, della legge regionale n. 7/2002 e s.m.i.), anzi aveva ricevuto numerosi rilievi, ma – illegittimamente – l’Amministrazione comunale ha provveduto alla sua pubblicazione sul B.U.R.A.S. e la Regione autonoma della Sardegna, pur obbligata a intervenire, non ha fatto un bel nulla, con il risultato di mantenere una situazione di illegittimità rilevabile in ogni eventuale contenzioso giurisdizionale con potenziale grave danno per i cittadini.

 

(foto da mailing list culturale, S.D., archivio GrIG)



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