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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Reportage sulla Sella del Diavolo.

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L’Unione Sarda, 9 maggio 2021

Bel reportage di Andrea Artizzu, per L’Unione Sarda, sulla Sella del Diavolo.

Un gioiello ambientale e storico-culturale di eccezionale valore gestito – anzi, non gestito – da un’Amministrazione comunale vile, pigra, ignava.

L’Amministrazione comunale di Cagliari, che ha avuto anche un bel po’ di soldi comunitari per realizzare pannelli, staccionate e lavoretti futili ormai in degrado, senza garantire la minima vigilanza e la stessa osservanza del piano di gestione dei siti di importanza comunitaria.

pannello del sentiero naturalistico e archeologico della Sella del Diavolo

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra sono state quelle che – ormai una ventina di anni fa – con la realizzazione del sentiero naturalistico ed archeologico hanno promosso la riscoperta e la fruizione pubblica della Sella del Diavolo.

L’esigenza era, allora, anche evitare opere pubbliche tanto dispendiose quanto assurde in un contesto ambientale e paesaggistico così delicato e già a rischio idrogeologico: la Sella del Diavolo si poteva – e si può – fruire senza funivie, senza obelischi e monumenti vari.

Cagliari, Sella del Diavolo, la punte del promontorio e la regata velica

Men che meno c’è bisogno di nuovi sperperi di denaro pubblico, per iniziative improbabili, c’è stato un intervento comunale di sistemazione ambientale e messa in sicurezza, mentre l’ormai notevole fruizione pubblica da parte di tanti escursionisti non sempre attenti ai valori naturalistici dell’area ha bisogno di una non più procrastinabile regolamentazione.

In particolare è il caso dei troppi, ciclisti in mountain bike, spesso poco attenti agli escursionisti a piedi e, soprattutto, incuranti dei danni al fondo naturale in calcare e alla vegetazione: purtroppo, sono ormai frequenti i tagli alla macchia mediterranea per aprire nuovi percorsi.  E i fenomeni erosivi proseguono inclementi.

Cagliari, Sella del Diavolo – erosione determinata da apertura di nuovi tracciati per mountain bike

La Sella del Diavolodemanio militare – ramo Esercito e ramo Marina – è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e in parte con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.). Sono presenti i due siti di importanza comunitaria (S.I.C.)Torre del Poetto” (codice ITB042242) e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (codice ITB042243) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, ed è prevista qualeriserva naturale regionale “Capo S. Elia” (legge regionale n. 31/1989 – Allegato A).

Il piano di gestione dei S.I.C. “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera, approvato con decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011 prevede, quali prescrizioni e indirizzi specifici, il divieto di apertura di nuovi sentieri e il mantenimento di quelli esistenti “solo al fine di una loro percorribilità pedonale.

Nonostante numerose istanze in proposito dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico odv (GrIG), il Comune di Cagliari finora non ha fatto nulla.

Nel mentre il degrado ambientale e i fenomeni erosivi crescono a vista d’occhio.

E il Comune di Cagliari, con sovrano sprezzo del ridicolo, s’è candidato a capitale europea del verde 2023

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Cagliari, Sella del Diavolo, Torre di S. Elia e postazione antiaerea
il mare dalla Sella del Diavolo

(foto S.D., archivio GrIG)


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