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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Il degrado della Pineta e i rischi per il mare e la falesia di Punta Giglio (Alghero).

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Alghero, Punta Giglio, pineta in degrado (apr. 2021)

Il comprensorio di Punta Giglio, dal punto di visto della geomorfologia, è un comprensorio calcareo sovrastato da vegetazione spontanea mediterranea, in quest’area inserita nel Parco regionale di Porto Conte, vi sono anche delle aree pinetate impiantante dall’uomo.
In particolare, nella località denominata “Bramassa”, si riscontra, oltre all’area pinetata, il “bosco autoctono”.

WWF, LIPU – BirdLIFE Italia e Gruppo d’Intervento Giuridico han chiesto (15 aprile 2021) a Comune di Alghero, Agenzia speciale di gestione del parco naturale regionale di Porto Conte, ai Carabinieri Forestale, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, alla Compagnia Barracellare di verificare la situazione documentata nel dossier fotografico
inviato, nonchè di accertare l’eventuale necessità e urgenza di un’ordinanza sindacale ai sensi dell’art. 54, comma
4°, del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.. E’ stata, inoltre, formulata istanza di accesso civico e informazioni ambientali sui provvedimenti che saranno adottati in proposito.

Il dossier fotografico documenta le precarie condizioni dell’area pinetata che circoscrive, in parte, il bosco autoctono destando grande preoccupazione, anche in termini di prevenzione degli incendi.
Infatti si riscontrano pini spezzati, altri rovesciati con le radici fuori dal terreno, tronchi e ramaglie secche sparse. Una situazione preoccupante che necessita di urgenti interventi di gestione forestale, necessari in qualsiasi parte del territorio, ed in particolare, in un’area parco quale è quella regionale di Porto Conte.

Alghero, Punta Giglio

WWF, LIPU – BirdLIFE Italia e Gruppo d’Intervento Giuridico han chiesto (15 aprile 2021) a Comune di Alghero, Agenzia speciale di gestione del parco naturale regionale di Porto Conte, ai Carabinieri Forestale, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale, alla Compagnia Barracellare di verificare la situazione documentata nel dossier fotografico
inviato, nonchè di accertare l’eventuale necessità e urgenza di un’ordinanza sindacale ai sensi dell’art. 54, comma 4°, del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.. E’ stata, inoltre, formulata istanza di accesso civico e informazioni ambientali sui provvedimenti che saranno adottati in proposito.

Ma non finisce qui.

Le associazioni ambientaliste Grig, Lipu e Wwf sono in attesa delle nuove ed ulteriori prescrizioni che verranno impartite, sulla base delle indicazioni dell’Ispra, dal Servizio Valutazioni Ambientali della regione Sardegna, per la tutela della avifauna nidificante sulle falesie di Punta Giglio in relazione ai lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex batteria militare.

Si ritiene che le ulteriori prescrizioni dovranno riguardare non solo i lavori di restauro, al momento sospesi, ma anche la compatibilità in un’area SIC e ZPS delle attività che potranno essere esercitate in futuro. In un’area SIC e ZPS la priorità, come indicato dalle direttive di tutela europee, spetta obbligatoriamente alle specie animali e tale obiettivo deve essere perseguito in maniera precisa, esaustiva e non eludibile. I protagonisti di Punta Giglio, infatti, sono le specie animali che devono essere tutelate tutte ed in particolare quelle che sono inserite nell’allegato 1 della direttiva “Habitat” e “Uccelli” dell’UE come Berte e Falchi pellegrini.

Falco pellegrino (Falco peregrinus, foto Benthos)

In particolare, vogliamo ricordare l’importanza degli Uccelli delle tempeste, del Gabbiano corso, ivoli in picchiata dei Falchi pellegrini, delle Berte (Calonectris diomedea), con il loro caratteristicocanto notturno. Questi uccelli pelagici durante il periodo di nidificazione spiccano il volo ognimattina dalle falesie di Punta Giglio per andare alla ricerca di cibo e nel loro viaggio instancabilepossono percorrere centinaia di chilometri, toccando i 50 km orari di velocità.

Per tutta la stagione calda la Berta vive sulle più belle scogliere del Mediterraneo, come a Punta Giglio e a Capo Caccia, mentre in inverno vola sul mare senza quasi mai toccare terra, fino alla primavera successiva in cui tornerà a fare un nuovo nido, ricominciando il prezioso ciclo della vita. Per questo è fondamentale che le attività umane non interferiscano con il ciclo riproduttivo delle specie animali.

Riccio (Erinaceus europaeus)

Gli antichi Greci, sapienti navigatori e studiosi del mare, conoscevano molto bene le berte, loro compagne di viaggio, sapevano che esse durante la nidificazione passano la notte sulle scogliere e con il loro canto notturno simile al pianto dei neonati, affascinano ancora oggi chi assiste a questo spettacolo sonoro notturno. La sopravvivenza delle Berte, come quella di altri animali a rischio di estinzione, è legata strettamente alle leggi europee che proteggono le specie e gli ambienti in cui esse vivono.

Grazie alle Direttive europee “Habitat” e “Uccelli” è possibile tutelare le aree di alimentazione piùimportanti per la berta maggiore e per altri uccelli marini e non solo.

In tal senso le associazioni ambientaliste GrIG, Lipu e Wwf sono impegnate, anche a Punta Giglio,

per la massima tutela di queste specie animali importantissime per la biodiversità ed è con tale obiettivo che hanno presentato (26 aprile 2021) una nuova richiesta di informazioni ambientali al parco regionale di Porto Conte e alle altre amministrazioni pubbliche competenti per acquisire la documentazione sul progetto per la produzione di energia dal moto ondoso e dei lavori che dovranno essere realizzati per la messa in sicurezza della falesia di Punta Giglio.

WWF LIPU – BirdLife Italia Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Gheppio (Falco tinnunculus)

(foto Benthos, WWF. S.D., archivio GrIG)


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