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Controllare approfonditamente il P.U.C. di Capoterra!

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Capoterra, Rio S. Girolamo, serre travolte dalle alluvioni (1999, 2008)

Capoterra, Rio S. Girolamo, serre travolte dalle alluvioni (1999, 2008)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (14 giugno 2015) una specifica segnalazione alla Direzione generale Pianificazione urbanistica territoriale e della Vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna con la richiesta di puntuali controlli sul piano urbanistico comunale (P.U.C.) di Capoterra nell’ambito della procedura di verifica di coerenza (art. 31, comma 5°, della legge regionale n. 7/2002 e s.m.i.).

Infatti, con deliberazione Consiglio comunale n. 15 del 31 marzo 2015 il Comune di Capoterra ha adottato un’ampia variante al P.U.C. adottato con la precedente deliberazione C.C. n. 25 del 27 agosto 2012 e risultata viziata di numerose illegittimità, soprattutto sotto il profilo del rispetto del piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio costiero) e del piano stralcio per l’assetto idrogeologico – P.A.I. (legge n. 183/1989 e s.m.i.; decreto-legge n. 180/1998, convertito nella legge n. 267/1998 e s.m.i.; approvazione con D.P.Re. 10 luglio 2006, n. 67 e s.m.i.; regolamento esecutivo approvato con D.P.Re. 21 marzo 2008, n. 35 e s.m.i.).

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici della Terra erano intervenute nel procedimento di formazione del P.U.C. con un atto di “osservazioni” (5 novembre 2012), in seguito lo strumento urbanistico era stato oggetto di pesanti rilievi da parte delle amministrazioni pubbliche competenti (Regione autonoma della Sardegna, Provincia di Cagliari, A.R.P.A.S., Autorità portuale di Cagliari).

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Capoterra, Rio S. Girolamo, alluvione (2008)

Capoterra, Rio S. Girolamo, alluvione (2008)

Da qui la necessità di un’approfondita variante.

Tuttavia, appaiono ancora necessari adeguati approfondimenti riguardo la classificazione come altamente edificabili (zone “C”) di aree periferiche del centro abitato originario e nella fascia costiera. Aree interessate dalle alluvioni del 1996, del 1999 e del 2008, vere e proprie devastanti calamità “innaturali”, causate fondamentalmente dalla cattiva gestione urbanistica del territorio, oggetto di analisi del procedimento penale attualmente in corso e relativo all’alluvione dell’autunno 2008.

L’unica strada di buon senso percorribile appare la classificazione quali zone “H – salvaguardia ambientale” di tutte le aree a grave rischio idraulico, con la delocalizzazione delle attuali residenze situate in zone a rischio, anche con l’utilizzo di procedure di perequazione urbanistica. Davanti a gravissimi e conclamati rischi per l’incolumità delle persone è solo follìa consentire qualsiasi intervento di speculazione immobiliare.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

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variante P.U.C. Capoterra, tav. 2 (centro abitato e rischio idraulico), 2015

variante P.U.C. Capoterra, tav. 2 (centro abitato e rischio idraulico), 2015

 

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P.U.C. di Capoterra, particolare della tavola n. 5 (zonizzazione territoriale con pericolosità idraulica), 2012

P.U.C. di Capoterra, particolare della tavola n. 5 (zonizzazione territoriale con pericolosità idraulica), 2012

 

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L'Unione Sarda, La Nuova Sardegna, 15 giugno 2015

(foto A.N.S.A., S.D., archivio GrIG)

 


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