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Treni, tubi e assessori.

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La realtà, come noto, supera sempre la fantasia.

L’Assessore ai trasporti della Regione autonoma della Sardegna Massimo Deiana, dall’impalpabile contributo per la soluzione dei gravi problemi di isolamento di questa splendida Isola nel bel mezzo del Mediterraneo e perciò recentemente promosso alla carica di Presidente dell’Autorità portuale sarda, è volato (non in treno) ad Amsterdam per la presentazione europea dell’Hyperloop One Global Challenge, rivoluzionaria “linea di trasporto per merci e persone, capace di superare 1000 chilometri all’ora all’interno di tubazioni a bassissima pressione e utilizzando motori a energia rinnovabile”.

Delle 34 linee pensate in Europa, una – progettata dalla società corsa FemuQui – collegherebbe Cagliari a Bastia in poco più di 40 minuti.   Non si hanno stime ufficiali dei costi, ma secondo quanto reso noto dalla stessa Regione,”i costi di messa in opera a chilometro si aggirerebbero intorno agli 11 milioni di euro“, equivalenti a 4.961 milioni di euro per i 451 chilometri.

Delle fonti di finanziamento non si parla, nemmeno della consistenza dei bacini d’utenza, così come non si parla del rinvio a data da destinarsi del definitivo test “Kitty Hawk” che avrebbe dovuto consacrare l’avveniristico sistema di trasporto. L’ha raccontato, invece, The Wall Street Journal (Hyperloop One Taps the Brakes on Testing, 19 aprile 2017), quotidiano evidentemente poco letto a Cagliari.

L’Assessore Deiana ha dichiarato: “Abbiamo sostenuto da subito l’idea della società FemuQuì di collegare Sardegna e Corsica con Hyperloop cogliendo la portata rivoluzionaria di questa tecnologia che, come è successo con il trasporto aereo nel Novecento, potrebbe mutare radicalmente il concetto e i tempi della mobilità con ricadute a livello economico e sociale incalcolabili”.

Insomma, potremmo andar a prendere l’aperitivo a Bastia e altrettanto potrebbero fare i nostri cugini corsi a Cagliari, ma anche tante altre belle e utili cose.

Nel mentre, per andare in treno da Cagliari a Sassari (poco più di 210 km.) ci vogliono tre ore e mezza e la viabilità interna sarda fa semplicemente pena.  Per non parlare di costi e difficoltà varie dei collegamenti aerei e marittimi con il resto d’Europa.

Ma che volete che sia?

La Regione autonoma della Sardegna aveva già appoggiato il favoloso metodo industriale per trasformare la cacca in petrolio e perché mai dovrebbe risparmiarci lo straordinario mezzo di trasporto che “potrebbe mutare radicalmente il concetto e i tempi della mobilità con ricadute a livello economico e sociale incalcolabili”.

Degna pietra miliare di un cursus honorum tanto ricco di prebende e poltrone quanto dimenticabile per riscontri positivi in favore della collettività.

L’indimenticabile (quelli sì) Malvio De’ Cupin avrebbe detto: “chi pàgada sa Regioni, aligusta a fuliadura!”, cioè “qualora la colazione sia offerta dalla Regione, si servano pure aragoste a volontà”.

Il suo alter ego assessoriale in Regione c’è finito, pure nella stanza dei bottoni.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.  Ad altiora, semper.

Stefano DeliperiGruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Malvio De’ Cupin (Massimo Deiana, Silvio Pinna e Massimo Cugusi)

dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna

Sardegna e Corsica ad Amsterdam per la presentazione del sistema di trasporto Hyperloop One.

Il progetto, firmato dalla società corsa FemuQuì, immagina di mettere in connessione Bastia e Cagliari in poco più di 40 minuti e risponde alla richiesta lanciata a livello globale dagli ideatori dell’innovativa linea di trasporto per merci e persone, capace di superare 1000 chilometri all’ora all’interno di tubazioni a bassissima pressione e utilizzando motori a energia rinnovabile.

AMSTERDAM, 6 GIUGNO 2017 – Collegare Sardegna e Corsica con un rivoluzionario e velocissimo sistema di trasporto attraverso capsule e condotte: la simulazione sardo-corsa ha superato la prima fase selettiva dell’Hyperloop One Global Challenge, insieme ad altri 34 progetti, ed è stata lanciata oggi ad Amsterdam. Presenti vertici istituzionali, l’assessore Massimo Deiana in rappresentanza delle due isole e le aziende coinvolte provenienti da tutta Europa. Il progetto, firmato dalla società corsa FemuQuì, immagina di mettere in connessione Bastia e Cagliari in poco più di 40 minuti e risponde alla richiesta lanciata a livello globale dagli ideatori dell’innovativa linea di trasporto per merci e persone, capace di superare 1000 chilometri all’ora all’interno di tubazioni a bassissima pressione e utilizzando motori a energia rinnovabile.

Idea rivoluzionaria. L’assessore Deiana, delegato dai due presidenti Francesco Pigliaru e Gilles Simeoni, ha incontrato l’amministratore delegato di Hyperloop One, Rob Lloyd, l’azienda americana che sta promuovendo il tutto il mondo la realizzazione dell’infrastruttura: “Abbiamo sostenuto da subito l’idea della società FemuQuì di collegare Sardegna e Corsica con Hyperloop – ha detto Deiana – cogliendo la portata rivoluzionaria di questa tecnologia che, come è successo con il trasporto aereo nel Novecento, potrebbe mutare radicalmente il concetto e i tempi della mobilità con ricadute a livello economico e sociale incalcolabili: anche la Sardegna, laddove si creassero le condizioni, può essere pronta a investire in questa sfida”.

Bastia-Cagliari in 40 minuti. La distanza tra Bastia e Cagliari sarebbe coperta in meno di un’ora, attraversando l’area orientale della Corsica, le Bocche di Bonifacio, Sassari e Oristano. In totale sarebbero in rete 4 porti, il porto canale di Cagliari, 4 aeroporti e 7 stazioni ferroviarie, tutti raggiungibili in tempi ridottissimi. Il solo attraversamento del tratto di mare che separa la Sardegna dal territorio corso si svolgerebbe in una manciata di minuti.

Realtà territoriale unica. “Con Hyperloop, due regioni europee periferiche come Sardegna e Corsica che scontano ritardi nello sviluppo economico causati anche dalle difficoltà di interconnessione nella mobilità, potrebbero sostanzialmente costituire una realtà territoriale unificata e quindi un asse di comunicazione omogeneo tra nord e sud del Mediterraneo”, ha continuato Deiana. Nel versante meridionale il terminal container cagliaritano rappresenterebbe anche per i corsi un’infrastruttura fondamentale per il raccordo con le principali rotte commerciali marittime, mentre Bastia sarebbe una più agevole porta di accesso dal continente data la vicinanza con la Toscana.

 

treno a vapore su una linea ferroviaria in Sardegna

(foto da Infopoint Cagliari, da mailing list ambientale)



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