
Fiume Peccia (foto Giuseppe Giovini, da http://www.roccadevandro.net)
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (22 marzo 2017) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione di opportuni interventi riguardo un sostanzialmente unico progetto di centrale idroelettrica di contenuta potenza (complessivi 100 MWe) suddiviso in tre moduli produttivi di energia lungo il Fiume Peccia, nelle località Zappatina e Peccia, in Comune di Rocca d’Evandro (CE).
Coinvolti il Ministero dell’Ambiente (Ministro e Direzione generale valutazioni ambientali), il Ministero per i Beni e Attività Culturali (Ministro e Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta), la Regione Campania (Direzione generale Ambiente, Direzione generale Sviluppo economico), l’A.R.P.A.C., informata per opportuna conoscenza la Commissione europea.
E’ stata chiesta la revoca o l’annullamento in sede di autotutela delle autorizzazioni rilasciate (decreti Direzione Generale Sviluppo Economico e le Attività Produttive della Regione Campania n. 253, 254 e 255 del 28 dicembre 2016) in favore della Società Sviluppo Industriale s.r.l. (con sede in Provincia di Belluno), in quanto non sono stati svolti i preventivi e vincolanti procedimenti di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.), necessari per la potenza complessiva dei tre moduli dell’unico impianto idroelettrico e per l’ubicazione, contigui ai siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Monti di Mignano Monte Lungo” (codice IT7212176) e “Fiume Garigliano” (codice IT6040025).
Incredibilmente, proprio per il contrasto con le esigenze di salvaguardia ambientale del Fiume Peccia, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta aveva preannunciato (nota prot. 3619 del 25 marzo 2015) in sede di conferenza di servizi, il proprio “parere negativo sull’autorizzazione all’installazione ed all’esercizio di un impianto Idro per la produzione di energia elettrica, della potenza di 0,40 MW ubicato nel Comune di Rocca d’Evandro, adducendo i seguenti motivi: i tre previsti interventi non possono essere esaminati separatamente, ma congiuntamente perché intervengono in un unico contesto paesaggistico, frutto dell’eco-sistema del tratto terminale del Fiume Peccia. Quest’ultimo eco-sistema, considerato dalla letteratura scientifica (v. C.F. Boni, P. Bono, Segnalazioni di un gruppo di grandi sorgenti nel bacino del Fiume Peccia, affluente del Garigliano, Ist. di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma) il trend-union fra gli eco-sistemi, tutelati quali siti comunitari dei “Monti di Mignano Monte Lungo” e del “Fiume Garigliano”. L’allegato 3 “Criteri per l’individuazione di aree non idonee”, comma 1, lett. f) del D.M. 10 settembre 2010 “linee guida per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” suggerisce di ritenere non idonee aree di connessione e continuità ecologico-funzionale tra i vari sistemi naturali. Il suggerimento legislativo, da intendersi a priori non come divieto assoluto, sull’idoneità del sito impone un’attenta valutazione di merito. La decisione del proponente di “spacchettare” in tre gli interventi pregiudica la visione totalitaria delle ricadute sull’eco-sistema e di riflesso sul paesaggio e influisce in pejus su un giusto e ponderato giudizio”.
Nonostante ciò, il formale parere negativo non sembra sia stato mai emanato.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica un rapido intervento delle Amministrazioni Pubbliche competenti per la salvaguardia del Fiume Peccia e dei suoi habitat.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto Giuseppe Giovini, da http://www.roccadevandro.net, L.M., S.D., archivio GrIG)
