Buone notizie per la Foca monaca (Monachus monachus), l’unica e rarissima foca del Mediterraneo.
Una recente ricerca coordinata dal biologo Alexandros A. Karamanlidis e pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Mammal Review (The Mediterranean monk seal Monachus monachus: status, biology, threats, and conservation priorities, aprile 2016) stima in 700 esemplari la popolazione complessiva del mammifero marino.
Certo è ancora a rischio di estinzione, ma il numero degli esemplari è ben superiore ai 400 precedentemente stimati.
Suddivisa in tre o quattro colonie dove si riproduce (Madera, Capo Blanco, Mar Egeo e, forse, Isole Dalmate), grazie alla straordinaria mobilità compare tuttora in numerose località del Mediterraneo, dalla costa orientale sarda alle Egadi, dall’Istria alle coste triestine, dai litorali algerini a quelli tunisini.
In Sardegna viveva e si riproduceva una colonia forse fino alla fine degli anni ’80 del secolo scorso.
Fondamentali in proposito le ricerche di P. Antonio Furreddu, indimenticabile figura di scienziato.
Avvistamenti di esemplari erratici ve ne sono stati e ve ne sono tuttora lungo le coste isolane (Carloforte, La Maddalena, Cagliari – Sella del Diavolo, Quartu S. Elena – Is Mortorius, Teulada, Villasimius – Capo Carbonara, Villaputzu – Porto Corallo, litorale di Baunei – Dorgali, Castelsardo, Asinara), ma la piccola colonia della Grotta del Fico (Baunei) è ormai scomparsa.
Oggi, purtroppo, nelle calette del Golfo di Orosei nel periodo estivo barconi vomitano incessantemente bagnanti mordi-e-fuggi e le uniche foche sono riproduzioni nella Grotta del Fico.
Sì, il turismo, pur mal gestito, ha portato un po’ di soldi, ma ha fatto perdere un bel pezzo di anima.
Per questo, per garantire un po’ di pace alla nostra Foca monaca, abbiamo quindi deciso di non divulgare i luoghi di eventuali avvistamenti di cui possiamo venire a conoscenza.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto P. A. Furreddu, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
