A Carloforte (CI) l’abusivismo edilizio ha prosperato, a corrente alterna, spesso e volentieri.
Come si può pretendere, però, che i cittadini siano rispettosi di leggi e normative ambientali, quando il primo ad applicarle disinvoltamente (per non dire altro) è il proprio Comune?
Si è ancora in attesa del ripristino ambientale coattivo relativo alla condizione della viabilità rurale nelle campagne di Sabino, illecitamente asfaltata curiosamente senza alcun incarico da parte del Comune ma con pagamento da parte dello stesso Comune.
Infatti, su diffida regionale con ordinanza dirigenziale n. 41/2015 del 14 dicembre 2015 il Responsabile dell’Area tecnica del Comune di Carloforte ha disposto “la dovuta rimozione dello strato bituminoso e la rimessa in pristino dello stato dei luoghi” e con determinazione di liquidazione del Responsabile dell’Area servizi del Comune di Carloforte n. 124/2016 del 24 febbraio 2016 è stato liquidato l’importo complessivo di euro 35.014,75 in favore della Professionisti del paesaggio s.r.l. per i lavori di bitumazione stradale abusivi e oggetto del provvedimento di ripristino ambientale a spese del trasgressore.
Non solo.
Il Servizio Tutela Paesaggistica di Cagliari della Regione autonoma della Sardegna ha affermato chiaramente (nota prot. n. 40911/TP/CA-CI del 21 ottobre 2016) che l’attuale permanenza dell’allestimento dello spazio per concerti (denominato Palapaize) realizzato disinvoltamente e illegittimamente dal Comune demolendo parzialmente senza autorizzazione paesaggistica l’ex Stadio comunale “Pino Solitario” è abusiva, visto che l’autorizzazione paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) aveva quale “data di scadenza del periodo di vigenza” il “30.09.2016”, termine abbondantemente trascorso senza alcuna rimozione delle strutture e senza che nemmeno sia stato finora consegnato alla Struttura regionale preposta alla tutela paesaggistica il “provvedimento finale di chiusura della Conferenza (di servizi del 23 maggio 2016, n.d.r.), senza il quale non si può ritenere né emessa né efficace l’autorizzazione”.
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, Servizio Tutela Paesaggistica di Cagliari della Regione autonoma della Sardegna, Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari sono ampiamente informati, anche grazie alle varie segnalazioni del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
E allora che si fa? Si premia la disinvoltura e si buttano nel cestino nel norme di tutela ambientale e del territorio?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
