L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inviato un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di approvazione del piano particolareggiato del centro storico di Carloforte con la richiesta di revoca in sede di autotutela per le gravi illegittimità riscontrate.
Sono stati coinvolti il Comune di Carloforte, la Direzione generale della pianificazione territoriale e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, il Servizio regionale tutela del paesaggio di Cagliari, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.
Il piano particolareggiato del centro storico carlofortino, adottato con deliberazione Consiglio comunale n. 31 del 12 agosto 2016 (qui il relativo avviso di deposito), risulta illegittimo perché non risulta nemmeno avviata la necessaria procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) o di verifica di assoggettabilità a V.A.S..
La valutazione ambientale strategica – V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali, la conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Infatti, “la valutazione ambientale strategica e’ avviata dall’autorita’ procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma” (art. 11, comma 1°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
In buona sostanza, accompagna e migliora il processo di pianificazione, coinvolgendo la cittadinanza interessata. Se assente o carente, rende annullabile l’intera procedura di approvazione dell’atto di pianificazione. Al di là di codici e leggi e a dimostrare che spesso il rispetto della “forma” è “sostanza”, c’è il fatto che la cittadinanza non è stata adeguatamente coinvolta nelle scelte che decidono la gestione del centro storico carlofortino per i prossimi decenni.
Forse ancora più macroscopico il vizio di legittimità che rende il piano particolareggiato come una ciambella con il buco intorno.
Infatti, il piano particolareggiato ha natura attuativa dello strumento di pianificazione urbanistica generale comunale, sia esso denominato piano regolatore generale (P.R.G.) o piano urbanistico comunale (P.U.C.), come in Sardegna, per espressa disposizione di legge (artt. 13, comma 1°, della legge n. 1150/1942 e s.m.i. e 21, comma 1°, lettera a, della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.) e non potendo variarne in alcun modo il contenuto, per giurisprudenza costante. In questo caso, al contrario, il piano particolareggiato vorrebbe dare attuazione alle prescrizioni del piano paesaggistico regionale – P.P.R. in assenza di preventivo adeguamento del piano urbanistico comunale (P.U.C.), necessario ai sensi degli artt. 20 della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i., 5 e 82 delle norme tecniche di attuazione (N.T.A.) del P.P.R. Seppure accettata in numerose occasioni da parte della Direzione generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale e della Vigilanza Edilizia della Regione autonoma della Sardegna, simile procedura pone oggettive difficoltà di coordinamento con la sovraordinata pianificazione urbanistica comunale generale in assenza di necessarie puntuali disposizioni successive.
E l’adeguamento del P.U.C. di Carloforte alle disposizioni del piano paesaggistico regionale è ancora in alto mare. Sono passati dieci anni dalla promulgazione del P.P.R. (settembre 2006) e poco o nulla è stato fatto in proposito.
L’area del centro storico è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e da specifiche disposizioni del piano paesaggistico regionale (P.P.R. – 1° stralcio costiero), mentre numerosi edifici anche con vincolo storico-culturale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.D., archivio GrIG)
