Il Monte Peglia è una delle parti pregiate del paesaggio dell’Umbria, a due passi da Orvieto e sovrastante la valle del Tevere. In parte è già deturpato da ripetitori televisivi.
Ricco di boschi e di fauna di particolare interesse, è tutelato con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ed è inserito nel Sistema territoriale di interesse naturalistico ambientale (S.T.I.N.A.) del Monte Peglia e Selva di Meana (legge regionale n. 29/1999 e s.m.i.).
Al termine del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), la Regione Umbria ha ora respinto i progetti di due centrali eoliche proposte dalla società napoletana Innova Wind s.r.l., con deliberazione n. 795 dell’11 luglio 2016.
E’ anche il risultato di una decisa e tenace azione di contrasto da parte di associazioni e comitati ecologisti.
Dopo uno specifico atto di opposizione al rilascio dell’autorizzazione unica (art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.) inoltrato (21 febbraio 2013) dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus insieme a Mountain Wilderness e a tante altre realtà associazionistiche e a numerosi semplici cittadini, la Provincia di Terni aveva sospeso le procedure, vista l’assenza di positiva conclusione del necessario procedimento di valutazione di impatto ambientale (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Diciotto mega-pale eoliche (altezza mt. 108, potenza complessiva delle due centrali eoliche MW 41,4) che avrebbero radicalmente modificato il paesaggio orvietano,
Poi la procedura di V.I.A. e nuovi atti di intervento nel procedimento con “osservazioni”, finalizzati alla salvaguardia ambientale e paesaggistica del Monte Peglia.
Ne aveva parlato Gian Antonio Stella, su Il Corriere della Sera.
Ora la buona notizia: il Monte Peglia è salvo.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.L., S.D., archivio GrIG)
