La Procura della Repubblica ha aperto un procedimento penale relativo al poligono di tiro a segno sulle colline di Le Croci, in Comune di Calenzano (FI), autorizzato in assenza di necessarie autorizzazioni ambientali.
Indagati – secondo quanto riporta la Stampa regionale – il responsabile dell’Area tecnica del Comune e il titolare del poligono.
L’impianto di tiro a volo, infatti, è stato autorizzato con il permesso di costruire n. 82 del 14 ottobre 2010 (recupero funzionale dell’ex tiro a volo mediante recupero dei vani esistenti e realizzazione di terrapieni in terra vegetale inerbita) in assenza della preventiva e vincolante procedura di valutazione di incidenza ambientale, necessaria in quanto l’impianto fracassone sorge nel sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Monti della Calvana” (qui il relativo piano di gestione) e nell’omonima Area naturale protetta d’interesse locale (A.N.P.I.L.) di cui alla legge regionale Toscana n. 49/1995 e s.m.i.
Pur interessando un’area ricadente in un S.I.C., non risulta effettuata alcuna procedura di valutazione di incidenza ambientale (direttiva n. 92/42/CEE, art. 5 e allegato G del D.P.R. n. 357/1997 e art. 6 del D.P.R. n. 120/2003), come han confermato sia il Comune di Calenzano che la Regione Toscana.
Nel vigente piano di zonizzazione acustica comunale (deliberazione Consiglio comunale Calenzano n. 77 del 22 agosto 2009) l’area appare rientrare nella classe II (zona acustica protetta, tolleranza dei normali rumori provenienti dalle attività agro-forestali): la classe II, ai sensi del D.P.C.M. 14 novembre 1997, prevede un’emissione limite diurna di 50 dB e notturna di 40 dB.
Il poligono di tiro a segno di Calenzano rischia di provocare anche gravi responsabilità per violazione della normativa comunitaria in materia di salvaguardia degli Habitat naturali e semi-naturali (direttiva n. 92/43/CEE), come lo stesso Ministero dell’Ambiente ha evidenziato alla Regione Toscana, in seguito alla specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi effettuata (28 ottobre 2015) dal l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per la Protezione della Natura e del Mare ha chiesto (nota prot. n. 21896//PNM del 9 novembre 2015) alla Regione Toscana urgenti informazioni riguardo il poligono di tiro a segno “in merito al rispetto degli adempimenti previsti dall’Art. 6 della Direttiva 92/43/CEE, in materia di Valutazione di Incidenza” in quanto risultano “evidenziate criticità a livello ambientale che potrebbero generare impatto, in particolare di tipo acustico” all’interno del sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Monti della Calvana”.
Dopo segnalazioni da parte dei residenti della zona, esasperati dalla continua fucileria in tutti i periodi dell’anno, l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva coinvolto la Commissione europea, la Commissione “petizioni” del Parlamento europeo, il Ministero dell’ambiente, la Regione Toscana, il Comune di Calenzano, i Carabinieri del N.O.E. di Firenze, il Corpo forestale dello Stato, informando nel contempo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
L’A.R.P.A.T., solo successivamente, ha svolto alcuni rilevamenti sull’impatto acustico (nota prot. n. 58171 del 25 agosto 2015, recentemente acquisita), secondo cui “dalla valutazione dei risultati delle misurazioni effettuate si evidenzia il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente per questa tipologia di attività”, conclusioni contestate dai residenti, mentre il Comune di Calenzano – Settore Tecnico ha confermato (nota PEC 18 novembre 2015) che “ … la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale… non è stata effettuata e, pertanto, in data 04 novembre 2014 con protocollo 23863 è stato avviato, ai sensi della legge 241/1990, il procedimento amministrativo di annullamento in autotutela dei permessi di costruire n. 82/210 e n. 47/2012”, tuttora singolarmente non concluso in alcun modo a un anno e mezzo dal suo avvio.
Ora l’intervento della Magistratura, dopo quello del Ministero dell’Ambiente in una situazione di gravi carenze applicative della normativa comunitaria per la salvaguardia degli habitat naturali che rischia di comportare pesanti conseguenze in sede europea, oltre che in sede penale.
Il Governo Renzi, le Giunte regionali, gli Enti locali lo capiranno in tempo?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG)
