Anche il Comune di S. Teresa di Gallura (OT) ha espresso parere contrario al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione di un approdo a Cala Spinosa, fra le rocce di Capo Testa.
Lo ha comunicato (nota prot. n. 7864 del 28 aprile 2016) il Servizio Edilizia privata, Urbanistica, SUAP, Commercio del Comune gallurese in riposta alla specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione di opportuni provvedimenti inoltrata (12 aprile 2016) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus alle amministrazioni pubbliche competenti[1].
Cala Spinosa è una piccola insenatura racchiusa fra le rocce di Capo Testa, sulla costa di S. Teresa di Gallura (OT). Una spiaggia raccolta e fondali di grandissimo interesse naturalistico.
Eppure anche qui si vorrebbe realizzare l’ennesimo approdo per la nautica.
E’ stata, infatti, pubblicata l’istanza (5 aprile 2016) con la quale La Marina s.r.l. (sede in Via Carlo Alberto n. 41 – S. Teresa di Gallura) ha chiesto il rilascio di concessione demaniale marittima fino al 31 dicembre 2020 di mq. 6.988 per la realizzazione di un approdo (pedana di sbarco e imbarco, pontile, n. 6 gavitelli, specchio acqueo).
Il vigente quadro normativo di tutela ambientale non pare proprio consentire la realizzazione dell’approdo: la piccola insenatura appartiene al demanio marittimo (artt. 822 e ss. cod. civ.), è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), nonché con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993), rientra, inoltre, nel sito di importanza comunitaria – S.I.C. “Capo Testa” (codice ITB010007), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali. Il relativo piano di gestione del S.I.C. (aggiornamento 2014) non prevede approdi al di fuori della Baia di S. Reparata, da razionalizzare “secondo modalità compatibili con gli ecosistemi presenti” (obiettivo specifico n. 6).
In ogni caso appare necessario il preventivo conseguimento di provvedimento conclusivo delle procedure di valutazione di incidenza ambientale – V.Inc.A. (D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.), autorizzazione paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), autorizzazione per immersione in mare di “corpi morti” per ancoraggio del pontile (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica che buon senso e rispetto della normativa ambientale evitino l’ennesimo piccolo/grande degrado a un patrimonio naturalistico unico al mondo, ma finora ben poco adeguatamente considerato.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto al Servizio demanio e patrimonio di Olbia Tempio della Regione autonoma della Sardegna il diniego del rilascio della concessione demaniale marittima per contrasto con il quadro normativo di tutela ambientale dell’area. Sono stati inoltre coinvolti la Regione autonoma della Sardegna (Direzioni generali del demanio e della pianificazione urbanistico territoriale, Servizi tutela della natura e valutazione impatti), la Gestione commissariale della Provincia di Olbia Tempio, la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio di Sassari, l’Agenzia delle Dogane, la Capitaneria di Porto di Olbia, il Comune di S. Teresa di Gallura.
(foto da Sardinia Post, S.F., archivio GrIG)
