L’associazione venatoria Federcaccia Padova ha ottenuto il patrocinio del Comune di Selvazzano Dentro (PD) per una “giornata ecologica” (mai termine fu tanto abusato…) per rimuovere dei rifiuti dal territorio comunale. “Stiamo individuando le zone che hanno maggiormente necessità di questo intervento di raccolta dei rifiuti abbandonati da persone senza scrupoli tra il verde”, è la dichiarazione del consigliere delegato all’Ambiente del comune di Selvazzano, Giorgio Zoppello (articolo «Una “Giornata ecologica” per ripulire argini e fossi» di Gianni Biasetto, il Mattino di Padova del 18 marzo 2016[1]).
Le “giornate ecologiche”, da qualche anno, animano i comuni di tutto il Veneto, compresi i paesi ad ovest di Padova: Rubano, Mestrino, Veggiano, Saccolongo, Selvazzano Dentro…
Iniziative senz’altro meritevoli, ma che finiscono per occupare l’intero capitolo comunale riferito all’ambiente, nel senso che l’impegno di questi comuni, in ambito di tutela ambientale, si esaurisce con una giornata a raccogliere immondizia. Ma l’inquinamento macroscopico, visibile a occhio nudo, come un sacchetto di spazzatura, si asporta con facilità. Ciò che invece è ingestibile è l’inquinamento microscopico, ben più subdolo, difficilmente riconoscibile e isolabile, letale.
Ecco che appoggiare una “giornata ecologica” promossa da Federcaccia è quanto di più stupido si possa fare. Significa riconoscere e legittimare una categoria di inquinatori per eccellenza, alla ricerca di consenso e accettazione tra la popolazione.
Secondo il Rapporto ISPRA “Il piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni”[2] a cura di Alessandro Andreotti e Fabrizio Borghesi, realizzato su incarico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono 10.000 (diecimila) le tonnellate di piombo disperse annualmente in Italia dalle cartucce sparate dai cacciatori: la stessa quantità contenuta in più di 1.400.000 batterie d’auto![3] E diecimila tonnellate è una stima prudenziale considerando un peso medio di 20 g per cartuccia e 765.000 cacciatori italiani (fonte ISTAT 2006). Si tenga anche presente che le licenze venatorie rilasciate a livello nazionale sono passate da 2.200.000 nel corso degli anni ’70, per poi calare nelle decadi successive sino ai valori attuali (765.000 nel 2006). Considerando invece un peso medio delle cartucce pari a 35 g, il piombo riversato ogni anno nell’ambiente italiano è stato valutato in 25.000 t (Consiglio, 1990[4]).
I pallini di piombo (munizione spezzata usata per caccia agli uccelli e piccoli-medi mammiferi) si accumulano nel terreno nel corso dei decenni, permanendo sino a 300 anni (Jorgensen e Willems, 1987[5]) prima di trasformarsi in forma solubile, che tuttavia non ne riduce la nocività!
Ma non è tutto: il munizionamento definito sbrigativamente “piombo” è in realtà una lega che, oltre al piombo stesso, contiene percentuali di antimonio comprese tra l’1,5 e il 5% e significative quantità di arsenico (dal 3 al 5‰), per aumentare durezza e sfericità dei pallini.
E se la tossicità del piombo è molto elevata, elementi come antimonio e arsenico sono ancora più tossici.
Il piombo non dovrebbe essere presente all’interno di cellule e tessuti ma, se vi penetra, causa disordini metabolici che provocano effetti su diversi apparati (nervoso, respiratorio, escretore, digerente, circolatorio, endocrino) ed è stato classificato tra le sostanze che hanno una probabile azione cancerogena sull’uomo (Gruppo 2B), secondo l’International Agency for Research on Cancer (IARC).
Il piombo può essere assorbito per inalazione, contatto con la pelle o ingestione. Una volta introdotto negli esseri viventi è soggetto a bioaccumulo (accumulo di sostanze nocive nei tessuti del singolo organismo) e a biomagnificazione (concentrazione di sostanze tossiche nei diversi organismi man mano che si sale lungo i livelli più alti della catena alimentare).
È emblematico il caso del Condor della California (Gymnogyps californianus), a un passo dall’estinzione. il Governo Federale degli USA, per questo animale, avviò un progetto di conservazione senza precedenti che lo portò ad impegnare oltre 35 milioni di dollari solo fino al 2011. Ma non c’era verso: il Condor, nonostante gli sforzi dei ricercatori, continuava a deperire e a morire. Qualcuno concluse che il Condor fosse stato selezionato per l’estinzione dalla Natura stessa. Poi i ricercatori hanno collegato: Snyder e Snyder, 2005[6]; Cade, 2007[7].
Il Condor della California, animale necrofago, nutrendosi di lepri e conigli morti e di interiora di ungulati uccisi ed eviscerati sul posto dai cacciatori, ingurgitava il piombo delle munizioni da caccia e moriva di saturnismo (avvelenamento da piombo).
E quanti “bocconi avvelenati” anche nel Padovano: tutti gli animali feriti dai cacciatori che, in agonia, vanno a morire lontano dalla vista del cacciatore. E poi tutti gli animali stroncati sul colpo che cadono in erbai o corsi d’acqua dove il cacciatore senza cane non riesce a recuperare le prede, o quelli di scarso interesse, fucilati per il gusto del tiro a bersaglio e abbandonati esanimi.
Sopraggiunge quindi la Poiana (Buteo buteo), il Falco di palude (Circus aeruginosus), e in montagna l’Aquila reale (Aquila chrysaetos) e in Friuli-Venezia Giulia (e non solo) il Grifone (Gyps fulvus). Tutti animali che si nutriranno di quei cadaveri e si avveleneranno a morte.
Scrive l’ISPRA: “Nel caso dell’avifauna acquatica, l’ingestione dei pallini di piombo avviene perché molte specie hanno la necessità di introdurre sassolini (grit o gastroliti) all’interno dello stomaco muscolare per favorire la frantumazione del cibo… Poiché i pallini di piombo rientrano nella stessa fascia granulometrica del grit, spesso vengono inghiottiti intenzionalmente. In altri casi è possibile che i pallini siano ingeriti perché scambiati per semi di piante acquatiche.” E ancora: “Oltre agli uccelli e ai mammiferi, il piombo è in grado di esercitare un’azione tossica nei confronti di numerosi altri organismi. E’ disponibile un’ampia letteratura scientifica inerente all’assimilazione del piombo da parte delle alghe, delle piante superiori, degli invertebrati e dei pesci. A livello molecolare sono state evidenziate anomalie quali inibizione della formazione di clorofilla, alterazione della chimica del sangue e delle funzionalità enzimatiche, blocco della sintesi di vitamine, mentre, riguardo agli apparati, sono state osservate disfunzioni del sistema endocrino e del sistema nervoso. Infine, a livello di organismi, si possono citare casi di rallentata metamorfosi negli anfibi e ridotta capacità di nuotare controcorrente nei pesci (Eisler, 1988[8]).”
E poi, all’apice della catena alimentare, arriva come sempre lui, il dittatore incontrastato, l’uomo.
La rimozione dei pallini o dei frammenti di proiettili dopo la cottura delle carni degli animali fucilati non è una precauzione sufficiente a prevenire l’assunzione del piombo, perché pallini e proiettili, nell’attraversare la carne degli animali, perdono piccole schegge di piombo, di dimensioni tali da non essere percepibili durante le fasi di preparazione e consumo del cibo (Scheuhammer et al., 1998[9]; Johansen et al., 2001[10]; Hunt et al., 2006[11]).
Inoltre le alte temperature di cottura e l’utilizzo di ingredienti che abbassano il pH, come l’aceto, favoriscono la dissoluzione del piombo nel sugo e nelle carni.
Conclude l’ISPRA riguardo l’intossicazione da piombo: “Nelle persone adulte in genere provoca cefalee, ipertensione, anemia, disfunzioni renali, ipofertilità e disturbi al sistema nervoso: niente di mortale, ma contribuisce a peggiorare la qualità della vita. Ben più gravi sono gli effetti sui feti e sui bambini: il piombo ostacola lo sviluppo del sistema nervoso, al punto che è stata dimostrata una relazione tra aumento del livello di piombo nel sangue e riduzione delle capacità cognitive.”
E la Giunta presieduta da Enoch Soranzo, Sindaco del Comune di Selvazzano Dentro nonché Presidente della Provincia di Padova, dà il patrocinio a Federcaccia per una “giornata ecologica”?
E il consigliere delegato all’Ambiente del comune di Selvazzano, Giorgio Zoppello, parla di “rifiuti abbandonati da persone senza scrupoli” riferito ai ragazzi incivili che fanno un fagotto con le confezioni degli hamburger di McDonald’s, trangugiati al venerdì sera e buttati fuori dal finestrino dell’auto, e poi consegna la “giornata ecologica” nelle mani di veri e propri inquinatori seriali?
Vergogna.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto
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[1] http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/03/18/news/una-giornata-ecologica-per-ripulire-argini-e-fossi-1.13150483
[2] Andreotti A., Borghesi F. 2012. Il piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni. Rapporti ISPRA, 158/2012.
[3] http://www.iene.mediaset.it/puntate/2014/12/03/pasca-inquinamento-da-336-milioni-di-cartucce-l%E2%80%99anno-_8860.shtml
[4] CONSIGLIO C. 1990 – Diana e Minerva. Una critica scientifica della caccia. Edizioni Borla, Roma.
[5] JORGENSEN S. S., M. WILLEMS 1987 – The fate of lead in soils: the transformation of lead pellets of shooting
range soils. Ambio, 16: 11-15.
[6] SNYDER N. F. R., H. A. SNYDER 2005 – Introduction to the California Condor. University of California Press,
Berkeley.
[7] CADE T. J. 2007 – Exposure of California Condors to Lead From Spent Ammunition. Journal of Wildlife Management, 71(7): 2125-2133.
[8] EISLER R. 1988 – Lead hazards to fish, wildlife and invertebrates: a synoptic review. U.S. Fish and Wildlife
Service Biological Report, 85(1.14).
[9] SCHEUHAMMERA A. M., J. A. PERRAULT, E. ROUTHIER, B. M. BRAUNE, D. D. CAPBELL 1998 – Elevated lead concentrations in edible portions of game birds harvested with lead shot. Environmental Pollution, 102 (2-3): 251-257.
[10] JOHANSEN P., G. ASMUND, F. RIGET 2001 – Lead contamination of seabirds harvested with lead shotimplications to human diet in Greenland. Environmental Pollution, 112(3): 501-504.
[11] HUNTW. G., W. BURNHAM, C. N. PARISH, K. K. BURNHAM, B. MUTCH, J. LINDSAY OAKS 2006 – Bullet Fragments in Deer Remains: Implications for Lead Exposure in Avian Scavengers. Wildlife Society Bulletin,34(1): 167-170.
(foto M.F., S.D., archivio GrIG)
