Alla fine dell’estate del 2019 l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), su segnalazione di un gruppo di turisti, informava e chiedeva i relativi atti (26 agosto 2019) alle Amministrazioni pubbliche e alla Magistratura competenti riguardo un cantiere edilizio sull’Isola di Tavolara, in Comune di Olbia (SS).
Con estrema rapidità, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania in base agli accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Cagliari, poneva (6 settembre 2019) il cantiere sotto sequestro preventivo, convalidato (13 settembre 2019) dal G.I.P. presso il Tribunale di Olbia.
Con citazione diretta, il 20 ottobre 2020, il Procuratore della Repubblica Gregorio Capasso aveva citato a giudizio Vittorio e Loredana Marzano, committenti dei lavori, Giuseppe Ciambella e Paolo Guglielmi, amministratore unico (il primo fino all’aprile 2018) della Igas Com s.r.l., committente dei lavori, Julio Cesar Ayllon, direttore dei lavori, Marilena Cardone, amministratrice unica della CAMA Costruzioni s.r.l., esecutrice dei lavori, davanti al Tribunale penale di Tempio Pausania (in forma monocratica) all’udienza del 7 gennaio 2021.
Sono accusati, in concorso fra loro, di aver realizzato opere ritenute abusive in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica (artt. 110 cod. pen., 44, comma 1°, lettera c, del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i. e art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): demolizione integrale di un fabbricato rurale del 1936 e nuova costruzione (metri cubi 752,32) in totale difformità del provvedimento unico Comune Olbia n. 382 del 2 dicembre 2015 (ristrutturazione con aumento volumetrico ai sensi della legge regionale Sardegna n. 4/1999 e s.m.i.), per giunta privo di efficacia per decorrenza del termine.
In estrema sintesi, una vecchia modesta casa rurale è stata trasformata in una villa di circa 300 metri quadrati su due piani, in corso di completamento a un centinaio di metri dal mare.
L’udienza venne rinviata al 13 luglio 2021, senza che sia stato mai aperto il dibattimento.
Poi nuovo rinvio disposto d’ufficio,ancora una volta senza tenere l’udienza e senza esperire le formalità processuali, al 1 marzo 2022.
Il primo marzo u.s. nell’elenco delle udienze non vi era il processo in questione, ed ecco che è stato effettuato d’ufficio un nuovo rinvio al 7 giugno 2022 (sic!).
Ci chiediamo se all’udienza del 7 giugno 2022 inizierà finalmente il dibattimento?
Si giungerà ad una sentenza definitiva prima dell’arrivo di quella santa prescrizione da tanti invocata e acclamata , nel momento in cui arriva.
Carenze di personale, pesanti carichi di lavoro, ingente numero di procedimenti giudiziari arretrati sono problemi reali della giustizia italiana, mai adeguatamente affrontati, tuttavia è innegabile che la prescrizione troppo spesso neghi la giustizia.
Tuttavia sulla piccola isola gallurese sono presenti una pluralità di misure di tutela: dal vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) al vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i.), alla presenza del sito di importanza comunitaria (S.I.C.)“Isola di Tavolara, Molara, Molarotto” (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora).
Il GrIG, individuato quale “parte offesa” da parte della Procura, si è costituito parte civile fuori udienza ed è difeso dall’Avv. Susanna Deiana, del Foro di Cagliari.
Tavolara e il suo straordinario ambiente attendono giustizia.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv
(foto A.N.S.A., S.D., archivio GrIG)
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