All’improvviso è mancato Gino Strada, a soli 73 anni.
Era sofferente di cuore, si è appreso.
Proprio quel cuore, il suo, che l’ha spinto a mettere al servizio del prossimo più sciagurato e massacrato, quello che viene coinvolto – spesso suo malgrado – in guerre e persecuzioni.
Da medico si era specializzato in chirurgia d’urgenza e chirurgia cardiopolmonare, lavorando negli Stati Uniti, in Sudafrica, nel Regno Unito.
Fra il 1989 e il 1994 lavora per la Croce Rossa internazionale in tante zone di guerra (Pakistan, Etiopia, Perù, Afghanistan, Somalia e Bosnia ed Erzegovina), poi, insieme ad alcuni suoi colleghi medici, da vita a Emergency, associazione umanitaria che dal 1994 ha curato gratuitamente (e bene) 11 milioni di persone ovunque vi fosse bisogno e fosse possibile operare.
Senza guardare a posizioni politiche, religione, razza, sesso.
“La medicina deve essere pubblica, di alta qualita’ e gratuita per tutti. Non ho mai preso un euro ne’ mai fatto una visita a pagamento”, così diceva Gino Strada durante l’incontro con gli studenti della scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, il 24 Novembre 2016.
Così viene sintetizzata la linea di Gino Strada, tenuta ferma tutta la vita insieme alla radicale contrarietà a ogni forma di guerra, anche quando viene dipinta come operazione di pace: “Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra”.
Una vita per il prossimo, attiva e senza sconti.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ne ricorda l’esempio, concreto e coraggioso.
Che la Terra sia lieve.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

(foto S.D., archivio GrIG)