A partire dal 23 luglio 2021 si è sviluppato un incendio, probabilmente innescato da un’automobile, presso il centro abitato di Bonarcado (OR).
Da lì, complice il vento, ha bruciato il Montiferru, fino al mare, a Porto Alabe.
Cuglieri e Santulussurgiu assediate, centinaia di persone evacuate.
E’ ancora in corso, forse più di 20 mila ettari di boschi e pascoli sono andati in fumo. Un vero e proprio disastro ambientale.
Altri devastanti incendi in Ogliastra e nel Nuorese.
All’incuria e alla dabbenaggine si aggiunge prepotente il dolo, come sempre.
Non bastano gli appelli alla vigilanza da parte di tutti, necessitano prevenzione capillare ed efficace, interventi più ingenti di rimboschimento e pene molto più severe per gli incendiari.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

A.N.S.A., 25 luglio 2021
Sfollati per roghi in Sardegna, in fumo 20mila ettari.
Le fiamme dall’Oristanese all’Ogliastra, Canadair dalla Francia. Solinas a Draghi: una quota del PNRR per i danni.
Quasi 1500 persone sfollate, oltre 20mila ettari di territorio, di boschi, oliveti e campi coltivati ridotti in cenere, aziende agricole devastate, case danneggiate. È pesantissimo il bilancio del gigantesco rogo scoppiato nel Montiferru, nell’Oristanese.
Non è ancora stato possibile fare una stima precisa visto che il fuoco, dopo aver percorso circa 50 chilometri dall’Oristanese all’Ogliastra non è stato ancora domato e continua a minacciare case e aziende.
Al lavoro per tentare di contrastare le fiamme ci sono 7500 uomini tra Corpo forestale, Vigili del fuoco, Protezione civile, volontari, ma anche Croce Rossa Italiana, Carabinieri e Polizia di Stato, in volo sette Canadair, più due in arrivo dalla Francia richiesti dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, 11 elicotteri della flotta regionale, tra i quali il Super Puma, un elicottero dei vigili del fuoco e uno dell’Esercito, ma la situazione resta ancora molto difficile. Sono trascorsi quasi 27 anni dall’ultimo rogo scoppiato nel Montiferru: era l’agosto del 1994.
Le alte temperature e il vento hanno alimentato il fuoco che si è velocemente propagato circondando prima Santu Lussurgiu e poi spostandosi a Cuglieri. Il piccolo paese è stato assediato dalle fiamme per tutta la notte: 200 le persone sfollate. Con loro anche tutti gli abitanti di Sennariolo, 155 persone, che si trova a pochi chilometri e dove gli tessi cittadini di Cuglieri avevano trovato rifugio. All’alba sono ripresi i lanci d’acqua dal cielo, ma dopo una lieve tregua, con il passare delle ore e con l’aumento delle temperature e della forza del vento, le fiamme hanno ripreso vita trasformando tutta l’area in un inferno. Il fronte del fuoco si è spostato raggiungendo Porto Alabe.
Le fiamme hanno anche raggiunto Scano Montiferro, dove sono state evacuate alcune abitazioni e sfollate 400 persone, tra le quali anche gli ospiti di una struttura per anziani e Borore nel Nuorese con altre trenta famiglie allontanate. Un’emergenza continua, con i centralini di Protezione civile e vigili del fuoco presi d’assalto dai cittadini. Per tutta la giornata si sono susseguite le riunioni operative tra i vertici delle forze al lavoro per l’emergenza: lo stesso presidente della Regione, Christian Solinas è nella sala operativa della Protezione civile per coordinare e seguire le operazioni. Il governatore ha annunciato che scriverà al presidente Draghi per chiedere al Governo “un sostegno economico immediato per ristorare i danni e che una quota del PNRR sia subito destinata alla Regione per un grande progetto di riforestazione. Anche la Giunta regionale si è riunita, con tutti i sindaci delle zone colpite, ed è pronta a chiedere lo stato di calamità. “Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi – ha evidenziato ancora il presidente della Regione -, ma si tratta di un disastro senza precedenti”.
Rogo nell’Oristanese: la Protezione civile chiede aerei ai Paesi Ue. Di Maio: primi 2 Canadair dalla Francia.
In fumo 10mila ettari di territorio. Solinas a Draghi, quota PNRR per danni.
Non sono ancora stati domati gli incendi che hanno messo in ginocchio l’area del Montiferru, nell’Oristanese. Il terreno è ancor fumante e il lavoro degli investigatori del Corpo Forestale regionale è solo all’inizio. Prima occorre bonificare le aree percorse dal fuoco e poi si potrà andare a cercare quegli indizi che serviranno a capire cosa ha originato il vasto rogo che sta devastando l’oristanese.
Due giorni fa un’auto si era incendiata a Bonarcado e aveva fatto partire un incendio nelle campagne, poi spento. Ma il fuoco è ripartito ieri nello stesso territorio e gli agenti forestali vogliono comprendere la causa che ha scatenato l’inferno. Tutti gli accertamenti saranno poi oggetto di un’informativa che verrà inviata alla procura della repubblica di Oristano, competente per territorio.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato il meccanismo europeo di protezione civile per chiedere agli altri paesi dell’Ue l’invio in Italia di velivoli che possano contribuire a spegnere gli incendi in Sardegna. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha riunito l’unità di crisi del dipartimento e sta seguendo la situazione in stretto contatto con le autorità locali. “È stato attivato il meccanismo di protezione civile per canadair dall’estero: due sono in arrivo dalla Francia, che ringrazio ufficialmente”, ha annunciato su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Sono in contatto con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha tutto il nostro sostegno. Continuiamo a seguire gli sviluppi con grande attenzione. Massima vicinanza alla popolazione locale. Forza Oristano, forza Sardegna!”, ha scritto ancora Di Maio.
Quattrocento persone che abitano alle periferia del paese Scano Mantiferro, nell’Oristanese, sono state allontanate dalle proprie abitazioni, alcune delle quali sono state lambite dalle fiamme. Il sindaco Antonio Flore ha disposto un centro di raccolta nella palestra comunale. Intanto il fuoco continua ad avanzare verso le montagne tra Santu Lussurgiu e Macomer minacciando San Leonardo – dove si trovano le fonti di Siete Fuentes e un piccolo borgo turistico – e il Monte Sant’Antonio. I vigili del fuoco di Sassari stanno operando per il rifornimento idrico, lo spegnimento dei focolai e il salvataggio del bestiame.
“Chiediamo al Governo un sostegno economico immediato per ristorare i danni e aiutare le comunità colpite a ripartire. Scriverò al presidente Draghi per chiedere anche che una quota del PNRR sia subito destinata alla Regione per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite”- Così il governatore sardo Christian Solinas. “Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi ancora in corso nell’Oristanese, ma si tratta di un disastro senza precedenti: 10mila ettari di vegetazione distrutti, aziende e case bruciate, bestiame ucciso”, osserva.
Quasi 400 persone evacuate per tutta la notte, abitazioni danneggiate, un centinaio di ettari di territorio divorati dal fuoco. Non sono ancora stati domati gli incendi che hanno messo in ginocchio l’area del Montiferru, nell’Oristanese.
Il gigantesco rogo divampato tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, non è ancora stato domato. In nottata 200 cittadini di Cuglieri sono stati sfollati, con le fiamme che hanno raggiunto il paese. Solo questa mattina la situazione è lievemente migliorata e 120 persone circa hanno fatto rientro a casa. Paura anche a Sennariolo, che è stato completamente evacuato: 155 gli sfollati.
“Un’altra giornata impegnativa: abbiamo tutti gli 11 mezzi aerei in volo per la Sardegna, molti dei quali sul rogo dell’Oristanese, gli elicotteri dei Vigili del fuoco e dell’esercito e sette Canadair che stanno cercando di spegnere le fiamme che, secondo una prima stima sommaria tra Santu Lussurgiu e Cuglieri hanno divorato circa 10mila ettari di territorio“. Lo dice all’ANSA il direttore generale della Protezione Civile della Sardegna, Antonio Belloi, che continua a coordinare gli interventi con la sala operativa regionale e in stretto contatto con il capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale. “Il fronte più importante è quello tra Cuglieri e Santu Lussurgiu – prosegue Belloi – e le condizioni meteo non aiutano, anche perché il vento da scirocco ha rotato a libeccio. Resta dunque valido il bollettino di pericolo incendio ‘estremo’ che abbiamo messo ieri”.
Le persone che hanno trascorso gran parte della notte lontano da casa stanno facendo rientro, mentre sono state evacuate anche alcune abitazioni anche a Tresnuraghes e Flussio. Ma gli incendi non sono ancora stati spenti e le fiamme si stanno dirigendo verso la costa. Sulla zona già dall’alba stanno lavorando centinaia di uomini a terra di Corpo forestale, Protezione civile, vigili del fuoco e volontari. In loro aiuto ci sono due Canadair e quattro elicotteri della flotta regionale, tra i quali il Super Puma. Un altro fronte di fuoco ancora aperto è nella zona di Usellus dove accanto alle squadre a terra stanno operando due Canadair e un elicottero. Roghi attivi anche a Fonni, con due elicotteri della flotta regionale che stanno lanciando bombe d’acqua per arginare le fiamme e ad Arzana, dove in azione ci sono un Canadair e due elicotteri. Al momento non è stato possibile quantificare i danni, ma le fiamme hanno danneggiato sia abitazioni che aziende agricole. Disagi lungo la statale 292 con detriti e alberi caduti, sul posto stanno operando gli agenti della Polstrada, mentre nei vari Comuni interessati dagli incendi hanno lavorato numerose pattuglie dei carabinieri e della Questura di Oristano che ha messo a disposizione anche un pullmino per le evacuazioni.
“Le fiamme sono arrivate sino alla piazza centrale del paese, di fronte al seminario e vicino alle poste”. A raccontarlo all’ANSA è uno dei residenti di Cuglieri (Oristano) che con la famiglia ha abbandonato la propria abitazione per spostarsi verso uno dei centri vicini. “Ci hanno dirottato verso Sennariolo, ma pare che il fronte di fuoco si stia nuovamente spostando”. Sul posto stanno coordinando tutti gli interventi i vigili del fuoco. Chiusa anche la statale 292 Nord Occidentale Sarda.
“Il fuoco non sta interessando il centro abitato, ma le fiamme non sono troppo distanti dal paese”. E’ stringata la dichiarazione del sindaco di Sennariolo, Giambattista Ledda, raggiunto telefonicamente dall’ANSA, mentre sta coordinando le azioni sul proprio territorio comunale nel nord della provincia di Oristano.
In attesa degli eventuali sviluppi della situazione dell’incendio scoppiato a Usellus e che ha superato Villaurbana, “a causa dell’imprevedibilità del vento”, il Comune di Siamanna, nell’Oristanese, ha allertato i propri cittadini allestendo due centri in caso di evacuazione delle case.
Fuliggine e un cielo terso colmo di fumo. E’ quanto possono vedere residenti e turisti presenti a Bosa, a pochi chilometri dal vasto incendio che da Santu Lussurgiu si è spostato verso la costa e ora sta lambendo il centro abitato di Cuglieri, nell’Oristanese. “I nostri barracelli sono in allerta ed è stato allestito il Coc – dice all’ANSA il sindaco Luciano Casula – i volontari della Croce Rossa di Bosa con anche un’ambulanza medicalizzata i sono spostati a Cuglieri per dare una mano nelle evacuazioni. per ora stiamo in allerta”. Per alcuni momenti a Bosa è anche saltata la linea elettrica.
“Il nostro centro abitato è stato solo sfiorato dalle fiamme, che ora si stanno dirigendo verso monte Grighine”. Lo dice all’ANSA il sindaco di Villaurbana, Paolo Pireddu che sta presiedendo il Centro comunale operativo (Coc) insieme con i responsabili di tutte le forzee in campo per la macchina antincendi della Regione Sardegna. Si tratta di un secondo fronte di fuoco – quello di Usellus, sempre nell’Oristanese. “Abbiamo messo in preallarme la popolazione con la possibilità di evacuare, qualora dovesse essercene bisogno, nel vicino comune di Siamanna che ha messo a disposizione la palestra, mentre il parroco ha dato la disponibilità per l’oratorio. per ora, però, il vento ha mutato direzione e non c’è stato bisogno di allontanare nessuno dalle proprie abitazioni”. A Villaurbana risiedono circa 1.500 persone.
IL SINDACO, E’ UN DISASTRO – “È un disastro, una tristezza e una disperazione per la devastazione del territorio e la paura che stiamo vivendo”. Così all’ANSA il sindaco di Santu Lussurgiu, Diego Loi, sull’incendio che sta devastando il territorio, avvicinandosi pericolosamente alle abitazioni del suo Comune, nell’Oristanese. “Santu Lussurgiu, proteggici – scrive il primo cittadino nel suo profilo Facebook, pubblicando le foto del gigantesco rogo – Un disastro. E abbiamo paura del peggio. Serve il dispiegamento massimo di tutti i mezzi, per evitare danni irreparabili”. Decine i commenti di sostegno e incoraggiamento. Come quello che ha pubblicato il primo cittadino di Baunei, Salvatore Corrias: “Il Montiferru è in fiamme e a Santu Lussurgiu gli abitanti stanno lasciando le loro case – scrive sulla pagina Facebook -. È la maledizione di ogni estate, l’atavica piaga che ci affligge. Ricada, la stessa maledizione, sui responsabili. Forza Diego, forza Lussurgesi”.
(foto Wikipedia, da mailing list sociale, P.F., archivio GrIG)