Nella tarda primavera del 2012 si presentava Maria Pia – The sea dunes, hotels & resorts, 840.000 metri cubi di cemento a ridosso della spiaggia di Maria Pia, ad Alghero (SS). Alberghi, piscine, resort, centri benessere, centri sportivi e commerciali e quant’altro la libidine del metro cubo può far immaginare.
Una cordata di imprenditori immobiliari algheresi e società d’investimento nazionali per un affare da centinaia di milioni di euro.
Un progetto, presentato alla fiera specializzata Eire 2012 di Milano, in contrasto con il piano paesaggistico regionale – P.P.R. e con il semplice buon senso.
Ora, secondo quanto ha puntualmente delineato il blog Alghero in Chiaro (“Vigiliamo sulle aree di connessione del Parco di Porto Conte”), vien tentata un’operazione forse più subdola, ma non meno pericolosamente devastante per i contesti ambientali e sociali della costa della Baia delle Ninfe.
Il Presidente del Parco prof. Antonio Farris e il coordinatore del gruppo incaricato della redazione del piano del parco (fondamentale strumento di gestione dell’area naturale protetta tuttora inesistente a oltre 15 anni dalla sia istituzione) prof. Nicola Sechi hanno affermato di voler individuare delle “aree di connessione” interne al parco dove in sostanza prevedere possibilità di iniziative turistiche non meglio precisate in armonia con quanto individuato (pag. 125) ……nell’illegittimo stravolgimento del P.P.R. operato dalla Giunta Cappellacci, fatto fuori dopo una durissima battaglia legale e di sensibilizzazione condotta in prima linea dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
Per pura coincidenza, quelle aree di connessione (Mastro Antoni, Tenuta Mugoni, Nuraghe Palmavera, Monte Doglia) apparterrebbero a società immobiliari dedite alla realizzazione di strutture turistico-edilizie.
In base al P.P.R. qualsiasi progetto a base di mattoni e firme pregiate non potrebbe esser realizzato, ma dobbiamo ricordare che – sul piano giuridico – il piano paesaggistico prevale sui piani dei parchi solo “per quanto attiene alla tutela del paesaggio” (art. 145, comma 3°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), lasciando ai piano dei parchi tutti gli ambiti attinenti la gestione territoriale in senso lato, comprensiva, quindi, degli aspetti inerenti gli utilizzi prevalentemente di stampo “economico” (come il turismo).
Qualsiasi iniziativa che possa favorire direttamente e indirettamente interventi speculativi avrà la più dura opposizione in tutte le sedi da parte dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, per difendere gli incomparabili valori naturalistici e ambientali di Porto Conte e, conseguentemente, anche la vera ricchezza, l’autentico richiamo turistico di Alghero.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

sito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio”
(foto S.D., archivio GrIG)
