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L’Amministrazione regionale Solinas sta per sconfiggere la disoccupazione.

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disegno di Carlo Augusto Melis Costa

Nel bel mezzo di una disastrosa e tragica emergenza data dal fin troppo blando contrasto alla pandemia di coronavirus Covid-19 (6-7 mila vaccinazioni al giorno verso le 15 mila ottimali, penultima per somministrazione di vaccini in Italia, l’83,2% delle dosi disponibili contro una media nazionale del 90,7%, dati Governo Italiano, 1 aprile 2021) l’Amministrazione regionale Solinas sta per sconfiggere la disoccupazione in Sardegna.

Il 15,3% di disoccupati sul totale della forza lavoro (dati ISTAT 2020) saranno presto un ricordo.

Ancora grandi successi. Proprio come la campagna vaccinale, che ha tanto “impressionato” il Commissario per l’emergenza sanitaria gen. Francesco Paolo Figliuolo da commissariarla di fatto su due piedi.

A parte il mega-galattico staff (un’ottantina di persone in più) di cui si sta per dotare la Giunta regionale con l’ulteriore spesa della modica cifra di 6 milioni di euro, è stata approvata la riforma degli Enti locali che prevede in un’Isola di 1 milione e 600 mila residenti (la metà degli abitanti di Roma, per capirci) ben due città metropolitane (Cagliari e Sassari) e sei Province (Nord-Est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente) con appresso l’orgia di commissari, sub-commissari, assessori, gabinetti, commissioni e chi più ne ha più ne metta.

Alla faccia del 96,87% degli elettori votanti sardi che nel 2012 decisero per l’abolizione delle nuove province sarde.

Tanti posti di lavoro, comunque.

Grazie alla bulimìa di certa classe politica, la disoccupazione in Sardegna ha le ore contate.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

P.S. per comprendere bene le priorità della Giunta regionale Solinas, recentemente ha scodellato il puntuale cerimoniale per le esequie regionali solenni con la deliberazione G.R. n. 5/15 del 12 febbraio 2021 + protocollo allegato.

Camera ardente, guardia d’onore, orazione funebre, lutto regionale, gonfaloni e bandiere a mezz’asta, “la cerimonia funebre è presieduta dal Vescovo presidente della Conferenza Episcopale Sarda se il deceduto è cattolico“.

Nulla è detto, però, qualora l’illustre defunto sia d’altra religione, per esempio quacchero o zoroastriano.

Una piccola pecca che nulla toglie alla fondamentale importanza dell’atto.

Cagliari, Viale Trento, sede della Regione autonoma della Sardegna

A.N.S.A., 31 marzo 2021

Sardegna: da oggi sei Province e due Città metropolitane.

Riforma passa a larga maggioranza in Aula, 34 sì e 7 no.

La Sardegna ha una nuova cartina geopolitica. Il Consiglio regionale ha approvato con 34 voti favorevoli e 7 contrari il testo unico degli Enti locali che porta a sei le Province (Nord-Est, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Sulcis Iglesiente) e a due le città Metropolitane (Cagliari e Sassari).

Sono modificate la Provincia di Nuoro e la Città metropolitana di Cagliari, che passa da 17 a 71 Comuni. Sono soppresse invece le Province di Sassari e del Sud Sardegna. “Questa legge è nata nei territori – ha detto l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna – oggi diamo voce ai sindaci, alle forze sindacali ed economiche di quei territori” I nuovi enti possono associarsi in Unioni di Province fino a un massimo di tre per la gestione condivisa di funzioni e servizi. Entro trenta giorni dalla pubblicazione sul Buras i Comuni possono esercitare l’iniziativa per il distacco dalle Città metropolitane di Sassari e Cagliari e dalle Province con deliberazione del Consiglio comunale presa all’unanimità. In caso di mancata deliberazione entro i 30 giorni, o se non si raggiunge l’unanimità, si procede a referendum consultivo nei Comuni interessati.
    L’attuazione della Riforma costerà 796mila euro (835mila per il 2022). Ha impegnato molto il Consiglio regionale il nodo sulla futura gestione della Città Metropolitana di Cagliari. Il governatore Solinas era per il commissariamento, Fratelli d’Italia spingeva per una continuità nella gestione da parte dell’attuale sindaco metropolitano Paolo Truzzu (Fdi). Dopo un braccio di ferro di tre settimane si è arrivati a un’intesa: Truzzu resterà sindaco metropolitano ma per i 54 nuovi Comuni entranti nell’ente la Giunta nominerà un commissario straordinario che dura in carica fino al 31 dicembre. Nella nascitura Città metropolitana di Sassari sarà invece sindaco metropolitano il primo cittadino Nanni Campus. Entro il 31 dicembre 2021 devono tenersi le elezioni provinciali di secondo livello.
    E’ passato anche un emendamento che sottrae ai Comuni e assegna alla Regione la competenza sul rilascio di tutte le concessioni demaniali marittime. L’emendamento ha l’obiettivo di risolvere alla radice alcuni problemi come quello recente sulla mancata proroga, da parte di alcuni Comuni, Olbia in testa, delle concessioni al 2033 stabilita con una legge nazionale.

Nuraghe e rottami

(disegno di Carlo Augusto Melis Costa, foto R.A.S., S.D., archivio GrIG)


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