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Cormorani, comodi capri espiatori della cattiva gestione degli Stagni oristanesi.

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Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Tanto per cambiare, la responsabilità della cattiva gestione della pesca negli Stagni oristanesi sarebbe  dei Cormorani (Phalacrocorax carbo).

Mai un briciolo di autocritica.

Inquinamenti, cattiva gestione, opere pubbliche spesso disastrose non contano nulla.

La colpa è sempre e solo dei Cormorani.

Pur essendo riconosciuta una sensibile presenza nidificante e svernante, non ci sono ancora censimenti validati, nemmeno stime ufficiali dei pesci predati, solo richieste di abbattimenti degli uccelli neri e rivendicazioni di indennizzi sulla base delle mere richieste delle organizzazioni dei pescatori[1].

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Come noto, negli anni scorsi ci sono state varie campagne di abbattimenti dei Cormorani, ma nessun risultato concreto.

Nel 2013 è partito il Progetto CorMan, il censimento europeo dei Cormorani (Phalacrocorax carbo) recentemente avviato presso le Regioni e Province autonome con nota Ministero ambiente – Direzione generale per la protezione della natura e del mare n. 23643 del 28 settembre 2012  in base alla Risoluzione Kindermann del Parlamento europeo.

Prima delle risultanze del censimento e della relativa valutazione degli eventuali danni economici provocati dai Cormorani, coordinati in Italia dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale – I.S.P.R.A., che –  nota dell’1 ottobre 2012 – ha avviato le relative procedure, non saranno autorizzate eventuali misure di contenimento della popolazione di Cormorani di alcun genere.

CorMan_starsGli ultimi dati disponibili (2012) affermano: “in 2012, the breeding population of Great Cormorants (Phalacrocorax carbo sinensis) in Italy was estimated at 3,914 occupied nests in a total of 48 colonies”. Quindi 3.914 nidi suddivisi nelle 48 colonie censite in tutta Italia.  Circa 750 nidi (24%) rispetto al 2011 (3.170 nidi) e un aumento di circa 1.770 nidi (82%) rispetto al 2006 (2.142 nidi).

Dati ufficiali relativi agli esemplari svernanti attualmente non ve ne sono.

Non devono certo essere i Cormorani a pagare le conseguenze della scarsa capacità gestionale della pesca nelle zone umide della Sardegna.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus      Lega per l’Abolizione della Caccia

 

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

 

da L’Unione Sarda, 19 giugno 2015

Danni dei cormorani: i conti delle coop che gestiscono gli stagni Pescatori in ginocchio: «In 6 mesi persi 8 milioni». (Sara Pinna)

Il rischio è vedere l’ingresso del palazzo regionale cosparso di carpe, l’unico pesce non gradito dai cormorani che per sei mesi all’anno invadono gli stagni della provincia. Un modo per far capire alle istituzioni che questi volatili ghiotti di pesce, stanno mettendo in ginocchio l’intero comparto. Ad oggi infatti, nessuno è riuscito a debellare il fenomeno. C’è poi il problema degli indennizzi, mai equi rispetto ai danni.

I NUMERI. Marino Illotta, coordinatore regionale dell’Uecoop, la nuova centrale cooperativa voluta dalla Coldiretti e che riunisce le imprese del settore, ha annunciato dati allarmati: «Tra ottobre 2014 e aprile 2015 i cormorani, che solo nell’Oristanese hanno danneggiato la produzione, sono stati 12mila. Ciò vuol dire che i pescatori hanno perso al giorno sei tonnellate di pesce». Tradotto in cifre, il danno è stato di circa 8 milioni. «Perché oltre ai pesci che i cormorani si mangiano – continua Illotta – bisogna considerare quelli che non possono essere commercializzati».

LA PROTESTA. Alza la voce Tonino Muroni, presidente della coop che gestisce lo stagno di Santa Giusta: «Per spaventare i cormorani abbiamo fatto tutto quello che la Regione ci permette, e quindi l’utilizzo dei cannoncini a salve e gli ultrasuoni. Ma nulla è servito. Senza contare tutte le volte che cerchiamo di circondarli con le nostre barche con la speranza di mandarli via: è solo uno spreco di benzina». Segue a ruota Francesco Meli, presidente del Consorzio Pontis che gestisce la laguna di Cabras: «È assurdo che il nostro fatturato diminuisca per colpa di questi uccelli. Le soluzioni a questo punto sono due: i volatili vengono abbattuti oppure la Regione ci deve restituire tutto quello che ogni anno perdiamo. Non possiamo andare avanti con indennizzi che fanno ridere». «Siamo sfiduciati – ha detto Stefano Carta della cooperativa che gestisce lo stagno di Is Benas a San Vero Milis – In Regione c’è un covo di ambientalisti che dei nostri problemi se ne frega».

LA COLDIRETTI. «A questo punto chiediamo alla Regione di adottare subito un organo di controllo – ha detto il direttore provinciale Giuseppe Casu – È necessario l’abbattimento controllato da parte della Forestale. Riguardo gli indennizzi, questi devono essere equiparati al danno reale». Lo scorso anno, la Regione ha finanziato 750 mila euro per tutta l’Isola. Niente se paragonato ai soldi che gli operatori, in tutto 500, hanno perso.

 

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

Cormorano (Phalacrocorax carbo)

 

da La Nuova Sardegna, 19 giugno 2015

Pescatori esasperati alla Regione: fateci sparare contro i cormorani.

 

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[1]  Un’interessante serie di considerazioni sulla variabilità dell’alimentazione dei Cormorani è in “ANALISI DELL’ALIMENTAZIONE DEL CORMORANO Phalacrocorax carbo sinensis E DELL’IMPATTO PREDATORIO SULLA FAUNA ITTICA IN TRE AREE LACUSTRI DEL LAZIO” (a cura di Deborah Celauro, A.R.P.A. Lazio, 2011).

 

Cormorani su impianti salinieri

Cormorani su impianti salinieri

(foto S.D., archivio GrIG)



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