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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Ottimi risultati per le dune di Chia, insieme ce la possiamo fare!

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Dune di Chia, vegetazione mediterranea

Ormai sono stati raccolti ben più di 75 mila euro per la campagna promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus Salviamo insieme dune e spiaggia di Chia con l’obiettivo di salvaguardare le dune e la spiaggia anche per le generazioni future e garantirne la fruizione pubblica.

Siamo a buon punto grazie al grande e generoso sostegno popolare di italiani e stranieri, di amanti della Sardegna e di quel gioiello naturalistico delle dune e della spiaggia di Chia.   

Da Piero Pelù a Piero Marras, da Paolo Fresu a Daniela Ducato, a Luciana Litizzetto, da Sandro Roggio a Vanessa Roggeri, da Paolo Frau a Gian Valerio Sanna, a Claudia Zuncheddu, alla Redazione di Internazionale, al Convento dei Frati Minori di Gargnano, ad Agnese, a Salvatore, a Marinella, a Rainer, a Massimo, ad Alessandro, a Lucia, a Greta….alle migliaia di persone che ne hanno compreso il significato di questa campagna per la difesa del nostro ambiente e la sostengono concretamente.   

dune e mare di Chia

Acquistare parte delle dune e della spiaggia di Chia per salvaguardarle definitivamente e garantirne la fruibilità ai comuni mortali per questa e le generazioni a venire è un obiettivo che insieme possiamo raggiungere.

Per farlo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte le persone che tengono al proprio ambiente, alla propria identità, al futuro della propria Terra.

Contribuisci all’acquisto delle dune e della spiaggia di Chia con un versamento sul conto corrente postale n. 22639090 intestato a “associazione Gruppo d’Intervento Giuridico“ (causale “dune e spiaggia di Chia”) oppure con un bonifico bancario con il codice IBAN IT39 G076 0104 8000 0002 2639 090 (per i versamenti dall’Estero il codice BIC/SWIFT è BPPIITRRXXX).

Oppure si può aderire anche attraverso la piattaforma web di raccolta fondi Buonacausa.org, all’indirizzo https://buonacausa.org/cause/salviamo-insieme-dune-e-spiaggia-di-chia.

A chi contribuirà con almeno 30,00 euro sarà inviato un simbolico attestato di benemerenza e la tessera associativa, se gradita.

Ricordiamo, fra le tante agevolazioni previste, che per le erogazioni liberali in favore delle onlus come il Gruppo d’Intervento Giuridico è prevista la detrazione del 19% degli importi donati fino a un massimo di 2.065,83 euro (art. 15, comma 1°, lettera i – quater, del D.P.R. n. 917/1986 e s.m.i., testo unico delle imposte sui redditi – T.U.I.R.).

Naturalmente anche imprese e aziende rispettose dell’ambiente possono contribuire e ne sarà dato ampio risalto.

Il nostro ambiente e la nostra identità non sono in vendita, insieme possiamo dimostrarlo concretamente!

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

ginepro, mare, cielo

da Il Fatto Quotidiano, 23 gennaio 2019

Chia, perché la spiaggia delle Dune resti pubblica servono ancora trentamila euro. (Paola Pintus | 

È quasi fatta. La campagna “Salviamo insieme le dune e la spiaggia di Chia” lanciata sotto Natale dall’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico ha avuto successo raccogliendo in sole tre settimane oltre 70 mila euro da tutta Italia. Ma per raggiungere l’obiettivo finale occorre ancora uno sforzo. “Per completare l’acquisto servono 100 mila euro, senza contare le spese legali e i 15 mila euro di tasse di registro” spiega Stefano Deliperi, presidente del Grig Sardegna. La campagna nasce per salvaguardare l’area dunale di Chia dal pericolo di diventare la “spiaggia privata” di qualche ricco sceicco intenzionato a insediarsi nella zona. Da qualche tempo infatti gruppi internazionali di investimento si stanno muovendo nell’Isola per rastrellare i terreni più pregiati in attesa di una legge urbanistica favorevole al superamento del Piano paesaggistico salva-coste che finora ha salvaguardato la fascia di rispetto dei 300 metri dal mare. “Siamo intervenuti per mantenere intatta la bellezza della spiaggia e per garantirne la fruizione pubblica anche per le prossime generazioni – prosegue Deliperi – Si tratta di nove ettari divisi fra diversi proprietari. Noi abbiamo acquistato i quattro ettari di dune, ma chi è proprietario può chiudere gli accessi e non fa passare più nessuno”.

La campagna ha ricevuto migliaia di adesioni da tutta Italia, con endorsement importanti di personaggi pubblici e artisti. Su tutti Paolo Fresu e il cantante Piero Pelù, fra i primi ad aderire a Natale. Ora Deliperi rinnova l’appello: “A tutti quelli che amano la natura e desiderano proteggerla, a tutti quelli che pensano che i beni ambientali non debbano essere privatizzati. È ora che ci si renda conto che andare al mare è un diritto per chiunque, non può essere compresso come di fatto sta accadendo fra concessioni e possibilità di chiusura di spazi che consentono di accedere al mare”.

Dune di Chia, formazione di Ginepri

Purtroppo, spiega l’ambientalista, oggi la tendenza in Italia va dalla parte opposta. Persino l’appartenenza al Demanio dello Stato non implica la tutela effettiva dei beni e la loro fruibilità pubblica. “L’ultima legge di Bilancio prevede la proroga per 15 anni delle concessioni demaniali marittime in violazione della normativa comunitaria – la cosiddetta direttiva Bolkestein – di fatto sospendendo la demolizione di opere abusive ed ampliando la possibilità di concessioni in assenza di adeguamento dei canoni. Canoni irrisori che strutture alberghiere come il Cala di Volpe, a Porto Cervo, verseranno a fronte della fruizione della spiaggia demaniale dove i comuni mortali non possono comunque accedere”.

Esempi simili si ritrovano un po’ ovunque in Sardegna: a Capo Ceraso, legittimamente recintata dalla proprietaria Edilizia Alta Italia della famiglia Berlusconi, a Torregrande, dove il Comune ha affittato per decenni la pineta costiera alla Ivi Petrolifera, a Piscinas, dove addirittura il Comune di Arbus ha venduto tre lotti di spiaggia a privati, per far cassa. “La tendenza a privatizzare sembra inarrestabile. Ecco perché dobbiamo dare un segnale in controtendenza. Serve l’aiuto di tutti quelli che pensano che le bellezze naturali non possono diventare oggetto di scambio economico ma debbano rimanere di tutti, sotto la tutela pubblica”.

Chia, isolotto di Su Giudeu

(foto S.D., archivio GrIG)


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