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Per la salvaguardia dell‘Orso bruno marsicano.

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Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus)

L’Orso dell’Appennino è in grave pericolo, non da oggi.  

Nell’Appennino centrale vive un nucleodi Orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus), estremamente minacciato.   

Il nucleo storico è nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise.

 Progetti e misure di tutela abbondano (rilevanti il Piano di azione per la tutela dell’Orso marsicano – PATOM e il LIFE Arctos), ma i risultati sono scarsi, anche perché è scarsa la volontà politica di perseguirli. 

Talvolta vi sono stati equivoci e contrasti – assolutamente da superare – anche fra associazioni e comitati che si battono per la sua tutela.

Non mancano i criminali atti di bracconaggio e le opere pericolose realizzate dalla dabbenaggine umana.

La Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello” ha proposto la costituzione di una Banca delGenoma per la salvaguardia dell’Orso bruno marsicano.

Ci pare una proposta sensata e necessaria, la sosteniamo.

 Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 Una banca del genoma per l’Orso marsicano

 Nel 2013, preoccupati della consistenza minima della popolazione dell’Orso marsicano, chiedemmo l’integrazione del Piano d’Azione realizzato nel 2011 con una serie di misure di conservazione ex situ (art 9 Convenzione per la Biodiversità) che mirassero a mettere insicurezza il patrimonio genetico di questa popolazione endemica italiana.

Il successivo parere dell’ISPRA che, a fronte di una eventuale ulteriore diminuzione della diversità genetica, proponeva il rilascio di esemplari provenienti dalla popolazione nord Balcanica come più efficace e sicuro strumento di introduzione di variabilità, ha confermato i timori che avevano portato la Società a prendere una posizione così netta con il Manifesto.

Essendo mancata la volontà delle istituzioni di intraprendere un percorso di revisione del PATOM, avendo registrato il silenzio delle Società Scientifiche e delle Associazioni Ambientaliste, ma non essendo fortunatamente mancati i contributi scientifici che hanno confermato la particolare storia evolutiva dell’orso marsicano, la Società ha deciso con l’aiuto determinante di alcuni sodalizi di organizzare un incontro scientifico per la prima volta dedicato solo all’Orso marsicano e che fosse anche un luogo di confronto tra specialisti di varie discipline, anche stranieri, e tra enti pubblici e la comunità conservazionista.

 L’incontro, svolto il 20 ottobre presso l’Aula Ghigi dell’Università di Bologna, ha confermato che sebbene non sia ancorapossibile rispondere a tutte le domande sull’origine dell’Orso marsicano, essopresenta caratteristiche costanti e uniche all’interno del genere Ursus.

 Anche alla luce del contributo dell’Università di Leon, la Società ritiene che non sussistano limiti tecnici ad un programma di banca genetica del germoplasma. La Società e i firmatari confermano, qualora ce ne fosse bisogno, che l’attenzione sulla conservazione in natura deve rimanere alta, anzi si chiede con forza che questa venga integrata con competenze etologiche e sociologiche, anche per fare fronte in maniera più efficace al “problema” degli orsi cosiddetti confidenti.

I firmatari esprimono l’augurio che il Ministero dell’Ambiente, conscio dell’importanza e del valore culturale e scientifico che un orso unico al mondo ha per l’Appennino centrale, voglia rivedere le priorità delle strategie di conservazione e inaugurare un processo partecipativo che porti alla stesura di un nuovo Piano d’Azione per la conservazione di Ursus arctos marsicanus.

31 ottobre 2018

 La Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello”

per adesioni scrivere a stofauna@gmail.com.

qui l’interessante Storia della Fauna.

(foto da mailing list ambientalista)


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