Il Grifone (Gyps fulvus), una delle specie di altri animali più caratteristiche dell’Isola, vive e vola da erratico un po’ in tutto il territorio regionale.
Dai Sette Fratelli al Supramonte, dove nidificava fino a trent’anni fa e dove un progetto del Comune di Oliena, dell’Assessorato all’ambiente della Provincia di Nuoro e dell’Ente foreste della Sardegna ne vorrebbe la reintroduzione, anche se il recente fallimento della reintroduzione del Gipeto determinato dai bocconi avvelenati pesa come un macigno.
Ora il progetto “Life – Sotto le ali del Grifone”, promosso dall’Università degli Studi di Sassari – Dipartimento di Medicina Veterinaria, Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, Comune di Bosa, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Ente Foreste della Sardegna, punta a sostenere l’unica colonia vitale del grande avvoltoio in Italia, che nidifica sulla costa alta fra Alghero, Bosa, Villanova Monteleone, grazie ai fondi comunitari del programma per l’ambiente e l’azione per il clima LIFE 2014-2020.
Speriamo nel successo del progetto, siamo dalla parte del Grifone, sempre.
A quando un’area naturale protetta sul litorale bosano-algherese per salvaguardare le colonie nidificanti del Grifone? Sarebbe anche un vero beneficio per l’equilibrata crescita economico-sociale della Planargia.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
A.N.S.A., 5 settembre 2015
Progetto per la salvaguardia del grifone. Assessore Spano, Isola all’attenzione della comunità scientifica.
CAGLIARI, 5 SET – L’Isola in prima linea nella salvaguardia dei grifoni. È stato approvato, infatti, il progetto “Life – Sotto le ali del grifone”, ideato per la conservazione della specie dall’Università di Sassari, comune di Bosa, Corpo forestale, Ente foreste e assessorato regionale della Difesa dell’ambiente. “La comunità scientifica sta guardando la nostra Isola con grandissimo interesse in tema di conservazione dei grifoni per la sua particolarità: è l’unica regione che vanta la presenza di una colonia allo stato naturale”, afferma l’assessore della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano. Per la squadra di docenti dell’Ateneo di Sassari, che è partner capofila, “il progetto Life è il risultato di un gruppo di lavoro coordinato dal Dipartimento di Medicina veterinaria comprendente personale dell’Ente Foreste e del Corpo Forestale che hanno risposto a una necessità espressa dal comune di Bosa di fornire un contributo per tutelare la popolazione di volatili a forte rischio di estinzione presente nel suo territorio”. Il progetto, che nell’ambito del nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020) avrà durata quinquennale, ha come obiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione dell’animale. Fra le azioni predisposte l’incremento di disponibilità alimentare con la creazione di due carnai (le aree di riserva alimentare per gli uccelli) allestiti nei territori dell’Ente Foreste di Porto Conte e Monte Minerva e di una rete di circa 30 carnai aziendali nelle zone Sic (Siti di importanza comunitaria) e Zps (Zone a protezione speciale). Era stata proprio la Regione Sardegna, lo scorso febbraio, a lanciare per prima in Italia l’idea di carnai aziendali al ministero della Salute. L’Assessorato della Sanità ha istituito un gruppo di lavoro di medici veterinari che ha già attivato l’iter sanitario per l’avvio dei carnai aziendali. Verrà creata, in collaborazione con il Corpo Forestale di Vigilanza ambientale un’unità cinofila antiveleno e avviata una campagna di sensibilizzazione. Prevista, inoltre, la liberazione di 60 animali nel corso di tre anni nell’ottica di incremento degli esemplari. Sarà la foresta demaniale Le Prigionette di Porto Conte a ospitare la voliera di pre-ambientamento. In Sardegna sono 125 gli esemplari registrati, sui dati 2014, e 34 le coppie in età riproduttiva.
(foto S.D., archivio GrIG)
