
Marche, Monte Catria innevato
Sta per entrare in vigore il il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 maggio 2018, n. 76 che introduce in Italia, ai sensi dell’articolo 22 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e s.m.i. (codice degli appalti), il dibattito pubblico sulle grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevanza sociale, aventi impatto sull’ambiente.
In proposito, riceviamo e pubblichiamo volentieri.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Appennino, Monte Nerone
PEDEMONTANA: CHIEDIAMO CHE IL COMUNE CONVOCHI UNA ASSEMBLEA CITTADINA.
Ultimamente, sulla stampa locale e regionale, si è scritto molto in merito alla “utilità” per il nostro territorio della Pedemontana Fabriano – Muccia, attualmente in costruzione nel tratto che va da Fabriano alla zona industriale di Matelica.
Secondo i favorevoli all’opera questa arteria che, lo ricordiamo, sarà una semplicissima strada a due corsie, quindi un doppione di quella già esistente, ma con l’aggravante che avrà una pendenza di oltre il 15%, servirà a far risorgere l’economia delle nostre vallate e delle nostre cittadine così pesantemente colpite dal recente terremoto. Sembra di leggere gli stessi discorsi ottimistici e pieni di aspettative che 20 anni fa altri fautori del cosiddetto “sviluppismo stradale” facevano all’indomani dell’altro terremoto, quello del 1997, che colpì più o meno le stesse zone, anche se con meno morti e danni strutturali più limitati.
Anche allora la presentazione del Progetto della società “Quadrilatero” Marche – Umbria, con il conseguente P.A.V. Piano di Area Vasta, lo strumento che avrebbe dovuto “catturare il valore” dalla creazione di nuove aree produttive (aree leader) lungo i terreni attraversati dalle strade della Quadrilatero, avrebbe dovuto risollevare il nostro territorio, migliorare la qualità della vita dei cittadini, creando le condizioni per lo sviluppo economico delle Regioni Marche ed Umbria. La Quadrilatero presentò un’analisi in cui il progetto fu considerato come un volano sull’economia dell’area, al punto da prevedere effetti economici, in termini di valore aggiunto nei vari ambiti territoriali, che ammontavano a circa 200 milioni di euro; con questi dati il progetto fu autorizzato dal Comune di Matelica, dalla Regione Marche e dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, al punto da diventare un progetto strategico di rilievo nazionale!
A 20 anni di distanza cosa si è realizzato di tutto ciò? Le sole cose realizzate, peraltro con enorme ritardo sui tempi, con costi aumentati in modo esponenziale e di fatto non ancora ultimate, sono le due direttrici principali Civitanova Marche – Foligno ed Ancona – Perugia, mentre per far iniziare la costruzione della Pedemontana c’è voluto il decreto “Sblocca Italia” di Renzi, un provvedimento figlio della “Legge Obiettivo” di Berlusconi, ed anch’esso al vaglio della Consulta per i suoi evidenti profili di incostituzionalità ed illegittimità.
Ma a parte la riduzione di 15 minuti nei tempi di percorrenza tra le due Regioni, cosa hanno portato queste strade per lo sviluppo economico del nostro territorio? Nulla! Anzi, in questi ultimi 20 anni ciò che si è realizzato è stato il completo tracollo e disfacimento, peraltro ampiamente previsto e prevedibile, dell’intero comparto elettrodomestico del Gruppo Merloni e di tutto il suo indotto, con la chiusura o la delocalizzazione di interi stabilimenti produttivi e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro! Il terremoto dell’ottobre del 2016 è stato solo il classico “colpo di grazia” inferto ad un territorio di fatto in agonia da tempo.
In un contesto così disastrato e senza prospettive c’è ancora qualcuno che possa credere che una strada concepita per sopportare il traffico dei tir e dei mezzi pesanti al servizio delle piccole e medie imprese di 50 anni fa, abbia ancora un senso oggi che di tir sulle nostre strade non se ne vede più nemmeno l’ombra? Che tipo di investimenti produttivi dovrebbe attrarre questa strada se lo scorso anno sia il CIPE che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avevano ammesso il completo fallimento del P.A.V.? Quale incremento occupazionale potrà portare, anche in corso d’opera, se le maestranze della ditta appaltatrice dei lavori sono tutti lavoratori residenti nel Sud Italia e quindi, finita l’opera, se ne torneranno nelle loro regioni?

Appennino Umbro-Marchigiano, Monte Macinara e Monte dei Sospiri
Qual’ è dunque la vera finalità di questa strada, che nasce già obsoleta e destinata esclusivamente al trasporto di mezzi pesanti? Come è noto la Quadrilatero utilizzò, per far approvare il progetto della Pedemontana su tutti i tavoli amministrativi, uno studio di settore commissionato alla società Price Waterhouse e Coopers che inventò per l’occasione il fantasioso meccanismo di finanza creativa della “cattura di valore”, un meccanismo che a detta dei consulenti avrebbe creato 8000 nuovi posti di lavoro/anno per un totale di 90.000 in 10 anni, numeri artatamente e manifestamente privi di qualsiasi logica, tanto è vero che sono stati oggetto di ben tre interrogazioni presentate lo scorso luglio al Ministro Del Rio e al Ministro Galletti da parte di tre giovani donne marchigiane elette in Parlamento nella circoscrizione delle Marche: Lara Ricciatti di articolo 1 di Movimento democratico e progressista, Beatrice Brignone di Sinistra Italiana – Sinistra ecologia e Libertà – Possibile e Patrizia Terzoni del Movimento 5 stelle. Nella risposta fornita all’epoca dall’allora Sottosegretario Nencini, queste cifre per la prima volta scompaiono dai documenti ufficiali e vengono sostituite da un generico rimando a motivi di sviluppo, sicurezza e “protezione dell’ambiente”. Si precisa a tal proposito che la Pedemontana non sostituirà l’attuale tracciato destinato ai pendolari, che rimarrà pertanto non in sicurezza.
Quindi, in sostanza, a chi dovrebbe portare beneficio questa strada, a parte la Società Quadrilatero e la ditta costruttrice, che in tutti questi anni hanno visto lievitare a loro vantaggio i costi di realizzazione e oggi chiedono altri 164 milioni di euro per il suo completamento, altrimenti procederanno con il licenziamento dei lavoratori? Non certo quindi al nostro territorio ed alla nostra popolazione che, anzi, si vedranno togliere da questa strada anche le residue speranze per uno sviluppo economico alternativo a quello industriale, ormai fallito e non più riproponibile. Un rilancio legato alla valorizzazione di ciò che è realmente la nostra “ricchezza”, cioè il patrimonio paesaggistico ed agricolo, con le colture enogastronomiche di qualità e le attività agrituristiche ad esse legate, che verrebbero invece stravolte e distrutte da questa inutile ed impattante arteria stradale, come è già avvenuto lungo il tratto del tracciato già realizzato tra Fabriano e Matelica. Con il fondato rischio, inoltre, che, oltre al danno, avremo anche la beffa di vedere restare incompiuta quest’opera, vista la moltiplicazione dei costi e la carenza cronica dei fondi destinati a queste infrastrutture!

Oliveto
Quindi ciò che chiediamo al nuovo Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli è che venga fatta una seria ed approfondita analisi sui costi e sui benefici di questa Pedemontana e che si proceda ad un drastico ridimensionamento del progetto, con la realizzazione del solo primo lotto, peraltro in avanzata fase costruttiva, dall’allacciamento con la SS 76 allo svincolo dell’area industriale di Matelica.
I soldi risparmiati dal mancato completamento della strada potrebbero poi essere destinati più utilmente alla ricostruzione dei centri abitati colpiti o distrutti dal terremoto, ad iniziare dalle loro scuole.
Chiediamo inoltre al Comune di Matelica, come da più parti invocato, la convocazione urgente di una assemblea cittadina sull’argomento “Pedemontana”, durante la quale verranno spiegate alla cittadinanza dal nostro Comitato tutte le motivazioni di contrarietà a quest’opera e verranno ascoltati tutti i diretti interessati, specialmente coloro che da questa strada subiranno solo danni e prevaricazioni e saranno costretti a chiudere le loro imprese ed attività agricole. In quella sede si ascolteranno anche coloro che sono invece favorevoli alla strada e si vedrà quindi se essi rappresentino la maggioranza della popolazione, come qualcuno sostiene.
All’assemblea verranno invitati anche lo jesino Prof. Mauro Coltorti, geomorfologo, già docente al Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e Ambiente all’Università di Siena, eletto al Senato lo scorso 4 marzo con il Movimento 5 Stelle, che fino all’ultimo era stato indicato dal M5S come Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e poi invece eletto Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Trasporti del Senato. Verrà invitata anche la fabrianese Patrizia Terzoni, rieletta sempre con il Movimento 5 Stelle anche in questa legislatura e recentemente nominata Vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera, oltre ad altri esperti e conoscitori delle problematiche correlate al progetto del Quadrilatero Marche-Umbria.
Vorremmo nello specifico capire come la pensino al riguardo della Pedemontana anche i nostri rappresentanti politici sia locali che nazionali, specialmente quest’ultimi eletti nelle nostre circoscrizioni elettorali nelle file del Movimento 5 Stelle, visto che ora sono al Governo nazionale e i loro rappresentanti ricoprono proprio il ruolo dei ministri che dovranno decidere sulle sorti di questa strada. I milioni di cittadini/elettori che li hanno votati ed eletti, compresi coloro che li hanno votati nei nostri territori, si attendono infatti che essi rispettino e mettano in pratica tutte le loro promesse fatte in campagna elettorale in campo ambientale e che procedano nella valutazione dei “costi – benefici” delle Grandi Opere, a partire dalla TAV fino alla Quadrilatero spa, di cui la Pedemontana è parte integrante!
Matelica, 2 Luglio 2018
Danilo Baldini per il Comitato Pedemontana di Matelica

Papaveri (foto di Cristiana Verrazza)
(foto Cristiana Verazza, A.L.C., E.R., archivio GrIG)