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Cari politici, ma che idea avete sul futuro delle coste sarde?

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S. Anna Arresi, spiaggia di Porto Pino

Michele Serra, sulla sua nota Amaca (La Repubblica, 19 luglio 2017), pone un quesito centrale sulla gestione della nostra Res Publica: ma le forze politiche che si candidano alla guida del Bel Paese, delle Regioni, dei Comuni, come vogliono gestire il territorio? Che cosa pensano del consumo del suolo?

Nello specifico, visto che è argomento del giorno, che cosa vogliono fare delle coste della Sardegna?

Che cosa ne pensano della proposta di nuova legge regionale urbanistica presentata dalla Giunta Pigliaru?[1]

Che cosa ne pensa Matteo Renzi, segretario P.D. e candidato premier in pectore alle prossime elezioni politiche nazionali?

Teulada, complesso “Rocce Rosse” (residence + “seconde case”)

Ma che cosa ne pensano anche gli altri leader politici?

Per esempio, Matteo Salvini, ormai uscito dal recinto regionalista della Lega Nord, ha un’idea in proposito?

O Luigi Di Maio, futuro candidato premier del Movimento 5 Stelle, sempre che i suoi colleghi portavoce non lo azzoppino prima, che cosa ne pensa?

E Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, che ne dice?

Ma anche gli esponenti di punta della miriade di forze indipendentiste sarde, da Michela Murgia a Paolo Maninchedda, han qualcosa da dire?

Di Silvio Berlusconi, il semprevivo uomo della provvidenza del centro-destra, si può intuire il pensiero, ma magari potrebbe riservarci sorprese.

Sorprese come quelle riservate proprio da Francesco Pigliaru, eletto Presidente della Regione autonoma della Sardegna alla guida di una coalizione di centro-sinistra che si distingueva proprio per la volontà e i programmi di salvaguardia ambientale e delle coste in particolare.  Vien da se che se si fosse presentato alle elezioni regionali del 2014 con simili proposte avrebbe certamente preso parecchie migliaia di voti in meno.     E oggi non sarebbe dov’è.

Al di là delle infinite manovre dell’ordinario cabotaggio della politica nostrana, “si leggerebbero molto più volentieri le opinioni di ogni singolo esponente, a partire dallo stesso Renzi, sul cemento in Sardegna. Sono dieci volte più interessanti e cento volte più politiche”.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

__________

[1] qui i testi del disegno di legge regionale:

 

costa di Teulada

La Repubblica, 19 luglio 2017

L’Amaca del 19 luglio 2017. (Michele Serra).

L’ASPRO dibattito dentro il Pd e attorno a esso, sospettabile di essere soprattutto una rissa sulla persona di Renzi, guadagnerebbe in chiarezza se si provasse a tradurlo in termini più evidentemente politici. Per esempio: se è vero che la Regione Sardegna, a guida Pd, intende aggirare la severissima legge Soru (aggirando un pezzo della storia migliore dello stesso Pd) per dare la stura a una nuova ondata di cemento sulle coste, quale migliore occasione per una battaglia politica finalmente comprensibile a tutti?

Poche cose come l’atteggiamento sul consumo dei suoli sono utili, in Italia, per capire di quale grana sia fatto un partito. È un tema nevralgico e culturalmente qualificante. Se il Pd e la sinistra attigua litigassero e si dividessero, ove fosse inevitabile, sul destino dei litorali e sul modello di sviluppo economico, nessuno potrebbe eccepire che non sia, quello, un vero e rispettabile scontro politico. Si saltano a piè pari, da mesi, interviste e dichiarazioni sugli assetti di potere interni a quel partito e la sua psicodrammatica crisi. Si leggerebbero molto più volentieri le opinioni di ogni singolo esponente, a partire dallo stesso Renzi, sul cemento in Sardegna. Sono dieci volte più interessanti e cento volte più politiche.

 

Sardegna sud-occidentale, Teulada, costa

(foto S.D., archivio GrIG)



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