Su disposizione della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha posto sotto sequestro preventivo aree degli impianti industriali Fluorsid s.p.a. nella zona industriale di Cagliari – Macchiareddu e ha proceduto all’arresto di sette dirigenti, collaboratori e appaltatori dell’industria chimica.
Le ipotesi di reato sono gravissime. Sarebbe stata inquinata anche la zona umida d’importanza internazionale di Santa Gilla.
Sembra sia solo l’inizio.
Naturalmente seguiamo e seguiremo con estrema attenzione gli sviluppi delle indagini e valuteremo l’opportunità di presentare istanza di costituzione di parte civile nel procedimento penale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
A.N.S.A., 16-17 maggio 2017
Arresti Fluorsid per disastro ambientale. Industria fa capo al presidente del Cagliari Calcio Giulini.
Pecore e capre con una crescita spropositata dell’apparato osseo e dei denti, animali che normalmente pascolavano nella zona di Macchiareddu, nell’hinterland Cagliaritano, non troppo distante da uno stabilimento specializzato nella produzione di fluoro e derivati, condannati alla morte.
E’ da una segnalazione del servizio veterinario dell’Asl che sono partite le indagini del Corpo forestale di Cagliari sulla Floursid, l’azienda di cui è proprietario il patron del Cagliari Calcio Tommaso Giulini, sfociate oggi in sette arresti per associazione a delinquere, disastro ambientale e inquinamento. In carcere sono finiti Michele Lavanga, direttore dello stabilimento Fluorsid, Sandro Cossu, responsabile della sicurezza ambiente della società, Alessio Farci, ingegnere a capo della produzione dell’azienda, Marcello Pitzalis e Simone Nonnis, rispettivamente dipendente ed ex dipendente della Società Ineco che lavora presso lo stabilimento di Macchiareddu.
Ai domiciliari il titolare della Ineco Armando Benvenuto Bollani e Giancarlo Lecis, funzionario tecnico della Fluorsid. I provvedimenti sono stati richiesti dal Pm Marco Cocco e firmati dal Gip Cristina Ornano. Gli uomini della Forestale hanno sequestrato due aree ad Assemini e Macchiareddu, per complessivi otto ettari, dove sono stati accatastati o interrati materiali inquinanti.
Che le lavorazioni effettuate alla Fluorsid creassero “problemi” era cosa nota. Già nel 1983 alcuni allevatori della zona avevano instaurato in sede civile una causa contro l’azienda perché alcuni capi di bestiame erano risultati affetti da fluorosi, grave patologia ossea: per questo la sezione civile della Corte d’Appello di Cagliari aveva condannato la Fluorsid a un elevato risarcimento danni.
Nonostante gli esiti della sentenza, “a quasi vent’anni dalla condanna nulla era mutato”, scrive il Gip nell’ordinanza di 168 pagine, tanto che nel 2014 e nel 2015 altri veterinari avevano riscontrato la fluorosi negli ovini. Una situazione di emergenza che ha fatto scattare gli accertamenti della Forestale, ma anche i controlli di Ispra e Arpas che hanno riscontrato gravi criticità.
In particolare dalle analisi è emersa “una grave contaminazione dell’aria, per effetto della dispersione delle polveri nocive, altamente concentrate, provenienti dallo stabilimento Fluorsid”, “una grave contaminazione del suolo” e “contaminazione delle falde acquifere di metalli pesanti e composti inorganici”, in questo caso si parla di valori anche tremila volte superiori a quanto consentito.
In contestazione anche “l’interramento e sversamento di rifiuti pericolosi e di fanghi acidi nella laguna di Santa Gilla”. Secondo il Gip gli indagati potevano commettere ancora gli stessi reati e risulta “certo” l’inquinamento delle prove attraverso minacce e intimidazioni verso persone informate della situazione, motivo questo che ha portato a richiedere e autorizzare le misure restrittive. Le indagini non sono ancora concluse.
La Procura intende individuare eventuali complici, ma “andrà approfondito – si legge nell’ordinanza – il livello di coinvolgimento in tali pratiche dell’intera dirigenza e della stessa proprietà della Fluorsid”. Gli arresti per il patron del Cagliari Calcio sono arrivati come un fulmine a ciel sereno. “Questa è stata la mattina più triste dei miei sedici anni di attività imprenditoriale – ha detto Giulini – In questo momento ci sono sette persone, che considero la mia famiglia, in carcere. È come se avessero messo me in prigione. Rimarrò qui fin quando questa storia non si risolverà”.
Preoccupato Mario Puddu, sindaco del Movimento 5 stelle di Assemini, territorio in cui è stata sequestrata un’area. “Il nostro primo compito è tutelare la salute degli abitanti – ha affermato – la magistratura andrà a fondo della vicenda”.
da Sardinia Post, 16 maggio 2017
Il Gip: “La Fluorsid inquinava per risparmiare”. (Alessandra Carta)
“L’obiettivo perseguito dalla Fluorsid era quello di massimizzare il profitto. E per raggiungere tale risultato i suoi vertici aziendali e i suoi dirigenti, nonché il responsabile delle ditte esterne Armando Bollani (uno dei sette arrestati oggi), hanno posto in atto delle modalità dolosamente rivolte ad ottimizzare la produzione a discapito dell’osservanza delle più elementari regole cautelari”. Lo scrive il gip Cristina Ornano a pagina 24 dell’ordinanza di custodia cautelare. La parte del documento è quella relativa alle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Cagliari (leggi qui) e che provano “la piena consapevolezza sulle altissime quantità di polveri emesse” nonché “su quanto fossero nocive almeno in quelle concentrazioni”.
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Sul punto il gip scrive di una “precisa scelta aziendale che elevava al massimo grado la produzione, senza mai fermarla nemmeno quando le condizioni atmosferiche lo sconsigliavano”. E di più: “Alla Fluorsid sono stati superati, sistematicamente e notevolmente, i livelli massimi di emissioni delle polveri omettendo dolosamente di adottare misure di mitigazione ambientale, perché ciò avrebbe comportato un rallentamento della produzione, una qualità più scadente e costi maggiori”.
È in questo contesto che il Gip configura l’associazione a delinquere, in quanto “gli indagati contribuivano al medesimo disegno criminoso con più azioni esecutive”. Azioni che, stando alla Procura, si sono concretizzata nel disastro ambientale e nel disastro. Nell’ordinanza si fa riferimento al cannone spara acqua da utilizzare nei giorni più ventosi per bagnare il terreno e contenere la dispersione nell’aria delle polveri sottili. Scrive ancora il gip: “Esso o non veniva messo in funzione o aveva una funzione scenografica, tanto da venir posizionato sul confine dello stabilimento (di Macchiareddu), lato strada, per farne mostra alla Forestale”, la quale per due anni e mezzo ha monitorato la Fluorsid attraverso il Nucleo investigativo Nipaf guidato dal commissario Fabrizio Madeddu.
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Si legge ancora nell’ordinanza: “Tale inadeguatezza e inefficienza delle misure di mitigazione ambientale non solo era ben chiara ai vertici e operatori Fluorsid e alle aziende esterne, ma da essi fu voluta, tanto che per un certo tempo altri cannoni non furono neppure acquistati. Poi, una volta installati, v’era chiara la coscienza che quando attivati erano insufficienti o inadeguati rispetto all’enorme quantità di polveri immessa nell’aria”. Il gip torna quindi sulla “dolosa preordinazione dell’omissione in funzione della massimizzazione della produzione”. E infine: “Adottare misure di mitigazione ambientale avrebbe comportato un decremento del profitto sia per le minori vendite, sia per la minore qualità della produzione”.
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da La Nuova Sardegna, 16 maggio 2017
Sette arresti per disastro ambientale nella Fluorsid del presidente del Cagliari calcio.
Blitz del corpo forestale nell’area industriale di Macchiareddu: l’accusa è associazione a delinquere. In corso il sequestro dell’azienda.
da L’Unione Sarda, 16 maggio 2017
Macchiareddu, raffica di arresti. In cella i vertici della Fluorsid.
(foto You TG, Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)
