“Ma in che razza di mani siamo?”
La signora d’una certa età arranca sul marciapiede con un ombrello rotto e il carrellino della spesa, schivando un ramo che cade a un paio di metri da lei.
Scena vista (e signora agèe soccorsa) in una strada di Cagliari, sabato 21 gennaio 2017.
La Protezione civile della Regione autonoma della Sardegna ha diffuso un banale avviso di criticità ordinaria (gialla).
Decine di alberi e rami schiantati al suolo, strade interrotte, il Poetto allagato dal mare in burrasca di Scirocco (70-80 km/h, con raffiche che han superato i 100 km/h), la strada statale n. 195 chiusa per allagamento e detriti, scuole, abitazioni e automobili danneggiate, milioni di euro di danni.
In poche parole, un disastro.
Si replica quanto accaduto nei giorni scorsi, quando neve e ghiaccio hanno creato non pochi problemi in gran parte della Sardegna con indubbi ed evidenti limiti della macchina operativa della Protezione civile sarda.
L’Assessore regionale competente Donatella Emma Ignazia Spano, che il Cielo l’abbia sempre in gloria, in questi giorni convulsi ha trovato il tempo di ricevere i rappresentanti delle associazioni venatorie che chiedevano tre giorni di caccia in più e, con involontario senso dell’ironia, ha parlato di “equivoco comunicativo” fra Regione e Comuni, mentre il direttore generale della Protezione civile Mario Graziano Nudda ha invitato i sindaci a fare la loro parte nella gestione della prevenzione e delle emergenze.
Senza dubbio non è tutta colpa della carente organizzazione regionale e senza dubbio i Comuni devono fare la loro parte e preoccuparsi magari di farsi dotare di un bel paio di spazzaneve, piuttosto che pretendere ancora finanziamenti per piani turistici con stazioni per sport invernali decisamente fuori luogo in Sardegna[1].
Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha comunque preso alla lettera quanto affermato dal direttore generale della Protezione civile Mario Graziano Nudda e ha fatto da solo: avvisi alla popolazione, chiusura di parchi e cimiteri, squadre di emergenza per strada fin dalla mattina di sabato 21 gennaio.
Alla faccia dell’avviso di criticità ordinaria (gialla) diffuso dalla Protezione civile regionale.
A questo punto sorge spontanea una domanda: non è che c’è qualcosa di sbagliato in questa organizzazione della protezione civile in Sardegna?
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Sardinia Post, 22 gennaio 2017
Maltempo, Zedda attacca la Protezione civile e lancia una “allerta autogestita”.
Dopo i sindaci del Nuorese, anche quello di Cagliari. Massimo Zedda, con un allarmato post sulla sua pagina Facebook (che ha più di 40mila fan), ha lanciato l’allarme alle 17 di sabato, mentre il capoluogo e l’hinterland venivano flagellati dal vento e dalla pioggia.
“La Protezione Civile regionale – ha scritto Zedda – continua a dare su Cagliari un avviso di allerta meteo gialla, di livello ordinario per rischio idrogeologico e idraulico. Viste le condizioni di forte vento, però, l’invito a tutti è quello di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti in auto o a piedi, per evitare possibili pericoli derivanti in particolare dalla caduta di rami e per non intralciare il lavoro delle squadre che sono tutte all’opera in queste ore nelle operazioni di messa in sicurezza delle strade”.
Qui la mappa di allagamenti e disagi nell’Isola con foto e video
Insomma, quella lanciata da Zedda è stata “allerta autogestita” (con 800 like raccolti, oltre 400 condivisioni e innumerevoli commenti) che porta ai massimi livelli il conflitto tra i comuni, la Protezione civile e la Regione. Uno scontro cominciato nei giorni scorsi quando la Barbagia è rimasta isolata e bloccata per via della neve: sotto accusa l’assessore all’Ambiente, Donatella Spano. È seguito un botta e risposta tra Comuni e governo centrale con la Giunta che ha subito stanziato due milioni di euro per fronteggiare disagi e danni causati dal maltempo.
Ma nel giro di ventiquattro ore, da venerdì a sabato, a sorprendere la Sardegna è stato il vento senza che dalla Protezione civile sia stata diffusa alcuna allerta. E invece lo scirocco ha colpito l’intera Isola: oltre a Cagliari e hinterland, si è registrata anche una tromba d’aria a Olbia. E proprio in Gallura, nella serata di ieri, si è aggiunta una frana che ha invaso i binari della linea ferroviaria, nel tratto tra Berchidda e Monti. Per fortuna non ci sono stati feriti. Ma il treno regionale si è dovuto fermare e i passeggeri stati fatti scendere. Sono poi arrivati a destinazione con un autobus messo a disposizione da Trenitalia.
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[1] Solo con il programma integrato d’area NU 13-14 sono stati investiti 4,5 milioni di euro (deliberazione Giunta regionale n. 8/25 del 4 febbraio 2009).
(foto S.D., archivio GrIG)
