Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, su disposizione della magistratura cagliaritana, il 9 novembre 2016 ha posto il sequestro preventivo sulla parte del litorale di Portoscuso (CI) dov’è stato realizzato il deposito della Posidonia oceanica prelevata durante le operazioni di pulizia della spiaggia.
Come si ricorderà, il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva inoltrato (7 luglio 2016), dietro varie segnalazioni di cittadini, una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione di provvedimenti riguardo i lavori svolti con mezzi meccanici (ruspe) nella serata del 4 luglio 2016 sulla spiaggia di Portovesme. L’assenza di alcuna indicazione di alcun genere sul posto e la modalità notturna aveva destato comprensibile allarme fra i cittadini.
L’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso aveva risposto (nota prot. n. 5016 del 17 agosto 2016) affermando che si trattava – come specificato dal Comune di Portoscuso (nota prot. n. 9945 del 22 luglio 2016) – della pulizia delle spiagge destinate alla balneazione, attivata a Portovesme e a Porto Paglietto con modalità meccanizzate (ruspe) e manuali, comprendente la rimozione temporanea (periodo estivo) delle alghe, asportazione rifiuti, ecc., in base a quanto disposto dall’ordinanza balneare 2016 per la Sardegna.
Evidentemente vi sono elementi che fanno ritenere violate le disposizioni regionali sul deposito temporaneo della Posidonia spiaggiata (deliberazione Giunta regionale n. 40/13 del 6 luglio 2016 + indirizzi operativi).
La spiaggia è parte del demanio marittimo (art. 822 e ss. cod. civ.) ed è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993).
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG, archivio GrIG)
