Un po’ di sana autocoscienza: “scrivo sui muri xchè ho la testa vuota“.
L’idiota che vuol lasciare la sua durevole traccia sui muri cagliaritani (ma vale per ogni città e paese d’Italia) sa chi è, un simpaticone dalla testa vuota.
In un solo gesto, se agisce su monumenti o in zona tutelata con vincolo paesaggistico (tutti i centri storici), compie almeno un paio di reati: danneggiamento (art. 635 cod. pen.) , degrado di beni tutelati con vincolo ambientale/paesaggistico (art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Se il bene è tutelato con vincolo culturale, compie un ulteriore reato (art. 169 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Non sappiamo se la poveretta concupita dall’imbecille Luigi abbia ceduto alle sue avances, però il condominio che gestisce il palazzo dell’ardita e ultimativa dichiarazione d’amore sarà certamente felice di dover pagare l’ennesima ripulitura della facciata del palazzo.
Oppure se abbia raggiunto l’immortalità artistica il becero cialtrone dalla tag evidente che ha vandalizzato la Chiesa di San Lucifero appena restaurata.
Men che meno è felice l’Amministrazione comunale cagliaritana per il recente coraggioso assalto del guerriero di pace sui muri dell’ExMà appena ripulito: chissà quante guerre e basi militari ha sconfitto il cafone con la sua bomboletta spray.
Un solo, sincero, auspicio: quando prendete in mano ‘sta fatidica bomboletta spray con la testa serenamente vuota spero che vi venga un attacco di dissenteria, lungo.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto S.D., archivio GrIG)
