Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto e Coordinamento Protezionista Padovano lanciano la campagna “Svuotando i cieli” ispirata al servizio giornalistico[1] (nonché omonimo film[2]) “Emptying the Skies” dello scrittore e saggista statunitense Jonathan Franzen, collaboratore e corrispondente del “The New Yorker”[3]. Reportage e film che hanno avuto risonanza e distribuzione oltreoceano, ma non in Italia dove siamo i diretti interessati!
Gli obbiettivi della campagna, su scala regionale, sono quelli di far cancellare 22 specie di uccelli su 34 dall’elenco delle cacciabili, di far eliminare la cosiddetta “preapertura” e il “posticipo del prelievo”, far riesaminare e modificare tutto il calendario venatorio veneto nel rispetto dei periodi di riproduzione e dipendenza della prole, non solo per gli uccelli, ma anche per i mammiferi!
Utopia? Questione di vitale importanza più che altro: il 65% delle specie ornitiche cacciabili in Veneto rischia di scomparire in pochi anni[4].
Allodola, Alzavola, Beccaccia, Beccaccino, Canapiglia, Cesena, Codone, Combattente, Coturnice, Fagiano di monte, Frullino, Marzaiola, Mestolone, Moretta, Moriglione, Pavoncella, Pernice bianca, Pernice rossa, Porciglione, Quaglia, Starna, Tortora selvatica: ecco le 22 specie a forte rischio.
Ma nonostante questo il Consiglio Regionale del Veneto dei leghisti Luca Zaia e Roberto Ciambetti continua ad approvare calendari venatori pro-estinzione, disprezzando e prendendosi gioco dell’ISPRA[5], della Commissione europea, del diritto dell’ambiente e all’ambiente di milioni di persone, non solo veneti, non solo italiani, ma europei e di tutto il Mondo! Già perché gli uccelli non possono restare imprigionati nei confini amministrativi umani e, come riconosciuto dalla stessa Unione europea, in premessa alla “Direttiva Uccelli” (Direttiva 2009/147/CE):
«Le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri sono in gran parte specie migratrici. Tali specie costituiscono un patrimonio comune e l’efficace protezione degli uccelli è un problema ambientale tipicamente transnazionale, che implica responsabilità comuni.»
“Responsabilità comuni” irrise dai membri di tutto il Consiglio Regionale del Veneto, ad eccezione dei consiglieri d’opposizione Andrea Zanoni[6] e Patrizia Bartelle[7] (finché dura…).
Con nota prot. n. 151578 del 10/04/2015 l’Amministrazione regionale veneta, come da procedura, inviò l’annuale proposta di calendario venatorio (stagione 2015-2016) per l’esame dell’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Con nota prot. n. 18059/T-A l 1 del 24/04/2015 l’ISPRA bocciò il provvedimento sotto il profilo tecnico – scientifico e ne raccomandò svariate modifiche.
La Giunta regionale di Luca Zaia non solo fece spallucce, degradando il parare dell’ISPRA ad una mera rottura di scatole, simbolica e comunque non vincolante, ma in seguito deliberò in maniera ancor più peggiorativa: ad esempio, innalzò il carniere stagionale dei moriglioni (“in pericolo” secondo la Lista Rossa) da 50 a 150 capi[8] per ogni cacciatore!
E se gli uccelli scompaiono, il destino dei mammiferi non è meno truculento.
La lepre comune (Lepus europaeus), secondo il calendario venatorio veneto, è cacciabile dal 20 settembre al 30 novembre. Eppure, con le parole dell’ISPRA: “È noto che alla terza domenica di settembre molte femmine di lepre comune sono ancora gravide e/o in allattamento e che le ultime nascite si verificano nella prima decade di ottobre. Oltre a ciò va considerato che i giovani restano dipendenti dalla madre per non meno di 20 giorni dopo la nascita”.
Tradotto: per ogni lepre crivellata ne muoiono molte altre in grembo o peggio d’inedia, mentre aspettano invano il ritorno della madre.
Tutta questa macelleria e distruzione nell’interesse esclusivo dei 42.000 cacciatori veneti, che rappresentano lo 0,85 % della popolazione e che praticano un’attività che incontra la disapprovazione del 78,8 % degli Italiani[9]; 78,8 % che tuttavia se la fa fare sotto il naso, senza muovere neppure un dito e rinunciando costantemente ad incazzarsi e a far valere, una volta tanto, le proprie sacrosante ragioni.
Per molti l’unica consolazione rimasta è che le licenze venatorie rilasciate a livello nazionale sono passate da 2.200.000 nel corso degli anni ’70 a 765.000 nel 2006.
Vogliamo dunque fare a gara a chi si estinguerà prima? Saranno prima i cacciatori umani o gli uccelli migratori?
Il ritorno del cacciatore e Consigliere Sergio Berlato[10] in Consiglio Regionale del Veneto, in accoppiata con il cacciatore e Consigliere Gianpiero Possamai[11] (con il sostegno di tutta la maggioranza leghista, a cominciare dal Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti e dall’Assessore alla caccia Giuseppe Pan), nonché dei tosiani di Federcaccia[12] (con la complicità della stragrande maggioranza del Partito Democratico – ad eccezione dell’outsider Andrea Zanoni – e del Movimento 5 Stelle – ad eccezione dell’emarginata dal gruppo Patrizia Bartelle), ha inaugurato un rinnovato e promettente quinquennio segnato da sangue, massacri, scomparsa di animali ed annichilimento della biodiversità.
Perfino Edoardo Stoppa del programma televisivo “Striscia la Notizia” il 2 gennaio 2016 ha pubblicato un servizio sul massacro di uccelli migratori nel Parco Delta del Po Veneto[13], mettendo in evidenza l’assoluta gravità della situazione e l’insufficienza di mezzi fisici e strumenti normativi per contrastare il bracconaggio, oltre che la caccia “legale”.
Giuseppe Pan, assessore alla caccia, interrogato da Andrea Zanoni in Consiglio, ha negato tutto.[14]
Quel 78,8 % degli Italiani si svegli, prima che i criminali, sia in mimetica che con il colletto bianco, abbiano terminato di svuotare i cieli di tutto il loro contenuto, per poi passare a fare i pensionati d’oro in qualche isola sorseggiando cocktails (con gli indigeni sotto sfratto), mentre ai poveracci resteranno gli avanzi di un Paese e degli animali che, un tempo, lo popolavano.
Un Mondo, una possibilità. Facciamoci sentire.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto
Coordinamento Protezionista Padovano
Fai sapere ai consiglieri regionali del Veneto cosa pensi:
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Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia luca.zaia@consiglioveneto.it,
Assessore all’agricoltura, caccia e pesca Giuseppe Pan assessore.pan@regione.veneto.it,
Seconda Commissione del Consiglio regionale del Veneto com.com2.segreteria@consiglioveneto.it,
Terza Commissione del Consiglio regionale del Veneto com.com3.segreteria@consiglioveneto.it
I consiglieri regionali cacciatori:
sergioantonio.berlato@consiglioveneto.it
gianpiero.possamai@consiglioveneto.it
Gli unici consiglieri regionali che mostrano sensibilità per i problemi che tormentano ambiente e animali:
andrea.zanoni@consiglioveneto.it
patrizia.bartelle@consiglioveneto.it
________________________
[1] http://www.newyorker.com/magazine/2010/07/26/emptying-the-skies
[2] https://youtu.be/Pc-QaVRDm34
[4] https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/04/17/il-65-delle-specie-ornitiche-cacciabili-in-veneto-e-a-rischio/
[5] http://www.isprambiente.gov.it/it
[6] http://www.andreazanoni.it/
[7] http://www.patriziabartelle.it/
[8] http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/caccia-zanoni-%28pd%29-giunta-e-maggioranza-ostaggio-di-berlato.html
[9] https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/02/08/siamo-il-788-cioe-il-99/
[10] http://www.sergioberlato.it/
[11] http://www.cacciatreviso.eu/it/possamai.html
[12] http://www.federcaccia.org/regione_struttura.php
[13] http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/mattanza-sul-delta-del-po-rovigo-_24433.shtml
[14] https://www.facebook.com/ANDREA-ZANONI-105697815298/videos
(foto Stefano Bottazzo, S.D., archivio GrIG)
