“Noi non siamo Dio. La terra ci precede e ci è stata data” per vivere, curarla, conservarla.
“Questa responsabilità di fronte ad una terra che è di Dio, implica che l’essere umano, dotato di intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo mondo”. C’è la “necessità di un’ecologia integrale”.
“Il principio della massimizzazione del profitto, che tende ad isolarsi da qualsiasi altra considerazione, è una distorsione concettuale dell’economia: se aumenta la produzione, interessa poco che si produca a spese delle risorse future o della salute dell’ambiente; se il taglio di una foresta aumenta la produzione, nessuno misura in questo calcolo la perdita che implica desertificare un territorio, distruggere la biodiversità o aumentare l’inquinamento. Vale a dire che le imprese ottengono profitti calcolando e pagando una parte infima dei costi.”
Sono solo alcune frasi della recentissima lettera enciclica Laudato sì di Papa Francesco sulla difesa dell’ambiente.
Un folto e partecipe pubblico, nonostante il pesante caldo umido dell’estate cagliaritana, ha preso parte all’incontro-dibattito promosso dall’associazione Sorella Terra presso la Pontificia Facolta teologica della Sardegna (Via Sanjust, 11 – Cagliari) venerdi 3 luglio 2015. Ha introdotto Antonio Pili (associazione Sorella Terra), sono intervenuti Padre Maurizio Teani (Preside della Facoltà teologica sarda), Cristiano Erriu (Assessore EE.LL., Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna), Paolo Matta (giornalista), Stefano Deliperi (Gruppo d’Intervento Giuridico onlus). In seguito il dibattito, animato da diversi contributi.
E’ nata la dottrina ambientale della Chiesa.
E Papa Francesco ha chiamato tutti – credenti e non, cattolici e seguaci di qualsiasi altra fede – a una nuova responsabilità verso la nostra unica Terra e tutti i suoi abitanti, umani, bipedi, quadrupedi, fogliosi, alati…
Non c’è più tempo da perdere.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto GrIG, archivio GrIG)
