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Lottizzazione abusiva, quando i nodi arrivano al pettine.

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Sinis, edificazione nell’agro

E’ alle battute finali la lunga vicenda penale e amministrativa dell’estesa lottizzazione abusiva in area agricola sul litorale di Sa Rocca Tunda, nel Sinis, in Comune di San Vero Milis (OR).

Tredici ettari, centinaia di edifici abusivi.

Strutture e aree ormai acquisite al patrimonio comunale, come disposto dagli artt. 30 e 44 del D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i., a cui seguiranno demolizioni, eventuali utilizzi di qualche edificio per fini pubblici e ripristino ambientale.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da Link Oristano, 29 aprile 2025

Via agli abbattimenti nella lottizzazione abusiva della borgata marina. L’area passa al Comune.

Sono una novantina i proprietari interessati.

Ci sono case, roulotte, camper, ma anche pozzi, muretti e recinzioni che delimitano le proprietà. Il Tribunale ha però riconosciuto che si tratta di una lottizzazione abusiva e quelle aree, circa 13 ettari all’ingresso di Sa Rocca Tunda, sono state quindi acquisite dal demanio comunale di San Vero Milis. Ora dovranno essere bonificate. Sono una novantina i proprietari interessati.

“Abbiamo pubblicato le ordinanze di demolizione”, ha spiegato il sindaco di San Vero Milis Luigi Tedeschi, “i proprietari si sono appellati e hanno perso. Come Comune stiamo iniziando a fare gli interventi di bonifica, per contrastare il pericolo di incendi, visto che si tratta di un’area molto sensibile a questo problema”.

“Si tratta di una zona verde, agricola, che è stata urbanizzata abusivamente, divisa in lotti e venduta a varie persone che non hanno colpa. Ci troviamo in una situazione incresciosa”, ha aggiunto Tedeschi, “da una parte la norma ci obbliga ad agire come stiamo facendo, dall’altra c’è il massimo rispetto per quelle persone che in qualche modo sono anche vittime di questa situazione”.

“Case e roulotte sono abitate specialmente nei mesi estivi, ma anche in altri periodi dell’anno. Alcuni edifici verranno demoliti”, ha concluso il sindaco di San Vero Milis, “altri verranno invece recuperati e resi disponibili per attività sociali. In questa fase interverranno polizia municipale e compagnia barracellare, poi si dovrà capire se sarà necessario attivare collaborazioni con le forze di polizia”.

Tedeschi ha chiesto un incontro in Regione, con la speranza di riuscire a ottenere un finanziamento per intervenire a Sa Rocca Tunda. Stamane, inoltre, nel corso di un vertice sulla campagna antincendio a cui ha partecipato anche l’assessora regionale della Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi, il prefetto di Oristano Salvatore Angieri si è impegnato a convocare un tavolo proprio per affrontare il tema della lottizzazione abusiva in territorio di San Vero Milis.

San Vero Milis, Sa Rocca Tunda, lottizzazione abusiva (foto CFVA, 2011)

dal sito web istituzionale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.

Scoperta una lottizzazione abusiva nel litorale di San Vero Milis.

21 luglio 2024 – il Nucleo di Polizia Giudiziaria del Servizio Ispettorato di Oristano, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari, ha effettuato il sequestro preventivo di una lottizzazione abusiva, in località Sa Rocca Tunda, sul litorale della marina di San Vero Milis.
17 persone sono ora iscritte nel registro degli indagati della Procura del Tribunale di Oristano per lottizzazione abusiva.
Il sequestro preventivo della lottizzazione è preliminare alla confisca quale conseguenza prevista dalla normativa vigente in seguito all’accertamento del reato.

L’area, ubicata a 550 metri dal mare, è sottoposta ai vincoli del Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e dichiarata di notevole interesse pubblico dalle norme nazionali di tutela.
La lottizzazione, con accesso da una strada anch’essa abusiva, grava su un terreno agricolo ed è composta da 9 lotti le cui superfici sono di varie dimensioni: da un minimo di 250 metri quadri fino ad un massimo di 1000. In questa tipologia di terreni agricoli, per effetto del PPR, la superficie minima richiesta per l’edificazione legale è pari a 3 ettari, inoltre non sono adottabili o previsti piani di lottizzazione.

San Vero Milis, Sa Rocca Tunda, lottizzazione abusiva (foto CFVA, 2011)


Le indagini, condotte dal Corpo Forestale, hanno stabilito che i proprietari, avevano realizzato dei rimboschimenti per poi occultare all’interno di questi, le opere edilizie per la cui realizzazione sono indagati.
Nei lotti, tutti dotati di energia elettrica e trivellazione di pozzi, sono stati realizzate strade di accesso, recinzioni, fosse settiche Imhoff, box in legno e muratura per i servizi igienici, battuti in cemento su cui sono state posizionate case mobili e roulotte a scopo abitativo.

Gli investigatori forestali hanno inoltre rilevato l’installazione di una rete per la distribuzione della corrente elettrica. Questa si dirama dall’ingresso della strada provinciale, dove è stata realizzata anche un’opera in muratura per l’alloggiamento di 13 contatori, ed è stata quindi proseguita verso tutti i lotti per la fornitura dell’energia elettrica.

La lottizzazione abusiva sequestrata, della superficie di 00.50.45 ettari, risulta solo parte di una più vasta trasformazione urbanistico-edilizia di terreni agricoli, per una superficie complessiva di circa 7.45.00 ettari, effettuata illegalmente che vede coinvolte numerosissime persone e un numero altrettanto elevato di particelle immobiliari ricavate da fondi di maggiore estensione.

San Vero Milis, Sa Rocca Tunda, lottizzazione abusiva (foto CFVA, 2011),

Oristano: sotto sequestro una lottizzazione abusiva.

Il nucleo investigativo provinciale ambientale e forestale di Oristano ha proceduto al sequestro preventivo di una lottizzazione abusiva su terreni a destinazione agricola (“E”) -secondo il piano di fabbricazione del comune di San Vero Milis-, in località “Sa Rocca Tunda”.
La lottizzazione occupa una superficie complessiva di circa 7 ettari, posta in un’area densamente boscata, raggiungibile attraverso una densa maglia viaria, realizzata anch’essa abusivamente, dista 380 metri dal mare ed occupa un’area sottoposta ai vincoli di inedificabilità del PPR e dichiarata di notevole interesse pubblico ai sensi del R.D. n° 1497/1939 sulla “Protezione delle bellezze naturali”, dove non sono adottabili o previsti piani di lottizzazione.

Per il sequestro odierno sono state sottoposte ad indagine 199 persone, proprietarie delle aree dove sono stati realizzati, in lotti variabili dai 300 ai 2000 mq., fabbricati, roulotte, case mobili, tettoie, box, gazebo, pozzi, fosse settiche fognarie, recinzioni e manufatti di vario genere, il tutto parzialmente occultato dalla vegetazione. Nell’area è stata inoltre realizzata una fitta rete infrastrutturale a servizio dei lotti, con rete viaria, cavidotti e, in vari casi, collegamenti alla linea idrica comunale; il tutto sempre abusivamente o in conseguenza di rilascio arbitrario di autorizzazioni per la realizzazione delle opere abusive.

L’individuazione dei singoli proprietari e dei possessori dei lotti (molti passaggi di proprietà non sono stati regolarizzati con un atto pubblico) ha richiesto un complesso lavoro di indagine da parte del Settore della Vigilanza e del Nucleo di P.G. dell’Ispettorato Forestale di Oristano che, per quasi un anno, hanno dovuto svolgere innumerevoli ricerche, verifiche e controlli intrecciati su autorizzazioni, concessioni edilizie, intestazione degli allacci ENEL, imposte ICI e TARSU, rivelatesi, in vari casi, titolate a persone che non risultano formalmente tra i proprietari dei lotti, ma che di fatto dispongono del possesso.
Di grande ausilio alle indagini è stata l’analisi delle foto aeree che hanno permesso la ricostruzione dello stato dei luoghi in vari anni, dal 1997 al 2008, e di cui dispone l’Amministrazione regionale. Le indagini svolte hanno anche fatto emergere che inizialmente i fabbricati destinati a depositi per attrezzi agricoli, venivano autorizzati nonostante disponessero di una base terriera insufficiente, variando ciascun lotto dai 1000 ai 2000 mq. benché, fino al 2006, la superficie minima richiesta fosse di almeno 1 ettaro; detta soglia minima è stata poi fissata in 3 ettari dal Piano Paesaggistico Regionale.

Il sequestro preventivo della lottizzazione è preliminare alla confisca delle aree, quale effetto obbligatorio dell’accertamento effettuato.

Oristano, 31 agosto 2011

Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis

(foto C.F.V.A., S.D., archivio GrIG)


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