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Basta con gli assurdi albericidi lungo le strade!

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strada alberata

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.

Dove fanno il deserto, lo chiamano pace: parafrasando le parole del comandante calèdone Calgaco riportate dallo storico romano Publio Cornelio Tacito nell’Agricola, è quanto purtroppo ancora oggi accade molto spesso lungo le strade italiane, un tempo quasi sempre abbellite da filari alberati o siepi.

Per cattiva interpretazione del Codice della Strada (decreto legislativo n. 285/1992 e s.m.i.), tuttora troppo spesso ai lati delle strade vien fatto il deserto e viene chiamato sicurezza stradale.

Una prassi nella zona, già sperimentata negli anni scorsi nel vicino territorio comunale di Borgiallo, avallata da una linea operativa assurda della Città metropolitana di Torino che vede un pericolo in ogni albero in palese contrasto con il buon senso e con la giurisprudenza amministrativa che, proprio per un caso piemontese, recentemente ha posto un principio granitico: senza la comprovazione adeguata della pericolosità, gli alberi non si tagliano (Cons. Stato, Sez. V, 27 ottobre 2022, n. 9178).

In realtà, l’art. 26, comma 6°, del D.P.R. n. 495/1993 e s.m.i. (regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice della Strada) dispone che “la distanza dal confine stradale, fuori dai centri abitati, da rispettare per impiantare alberi lateralmente alla strada, non può essere inferiore alla massima altezza raggiungibile per ciascun tipo di essenza a completamento del ciclo vegetativo e comunque non inferiore a 6 m”.

strada alberata

Inequivocabilmente si riferisce alla nuova piantagione di alberi, non a quelli già viventi alla data di entrata in vigore del Codice della Strada.

I soggetti titolari delle strade (Stato, Regioni, Enti locali, ecc.) hanno certamente il compito di provvedere “alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi” (art. 14, comma 1°, lettera a, del decreto legislativo n. 285/1992 e s.m.i.), ma non devono certo abbattere alberi e siepi senza criterio.

Lo afferma chiaramente la circolare Ministero Trasporti e Infrastrutture n. 3224 del 10 giugno 2021 (“Richiesta di parere D. Lgs. n. 285/92 art. 14 – Alberi ubicati nelle pertinenze stradali”)che interpreta autorevolmente il tema, indicando come vietata la sola nuova piantumazione degli alberi, senza alcuna previsione di rimozione obbligata degli alberi già viventi al momento dell’entrata in vigore del Codice della Strada, riguardo cui sarebbe opportuna una valutazione caso per caso.

Merlo femmina (Turdus merula)

E’ il caso di quanto sta accadendo nel territorio comunale di Colleretto Castelnuovo (TO), dov’è stata emanata l’ordinanza sindacale n. 7/2024 del 24 dicembre 2024, con cui è stato imposto radicalmente “il taglio di tutte le piante arboree che, fuori dal centro abitato, si trovano in prossimità del bordo stradale entro i 5,00 metri dal ciglio o ad una distanza superiore a 5 metri dal bordo laddove la pendenza dei terreni o l’altezza degli alberi potrebbe comportare la caduta di rami o dell’intera pianta sul tracciato stradale”.

Un’ordinanza contingibile e urgente che non ha individuato nemmeno un caso di pericolo attuale e imminente, ma solo facendo nebuloso riferimento al taglio “con priorità” di “tutte le piante che sono state individuate dal Dott. Forestale incaricato da codesto ente mediante marcatura di colore arancione”, non si sa bene in base a quale metodologia.

Mistero pure sull’identità del “Dott. Forestale”.

Pettirosso (Erithacus rubecula)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, quindi, inoltrato un’istanza di revoca parziale (art. 21 quinques della legge n. 241/1990 e s.m.i.) al Comune di Colleretto Castelnuovo, coinvolgendo i Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Cultura e delle Infrastrutture, il Prefetto di Torino, la Città metropolitana di Torino, la Soprintendenza torinese per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, i Carabinieri Forestale.

Al Prefetto di Torino il GrIG ha chiesto l’annullamento parziale dell’ordinanza sindacale priva di quelle caratteristiche di immediato pericolo per la sicurezza pubblica richiesto dalla legge.

La presenza di alberature stradali, di siepi, di boschi lungo la viabilità ha grande importanza ambientale, paesaggistica, nonché per l’abbattimento degli inquinamenti e, infine, quale contributo alla lotta ai cambiamenti climatici.

Il GrIG auspica un sereno ripensamento che corregga provvedimenti decisamente abnormi e lesivi dell’ambiente.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Upupa (Upupa epops)

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)


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