Sembra – almeno per ora – fermato il rilascio dell’autorizzazione per l’assurdo campo di boe (236 mila metri quadri) per vere e proprie navi da 130 e 160 metri di lunghezza nella raccolta (100 metri di spiaggia) nel mare prospiciente Cala Granu, litorale di Arzachena (SS), nella fascia di protezione esterna (D.M. Infrastrutture e Trasporti 2 marzo 2012) del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena.
L’Ufficio Tutela del Paesaggio di Arzachena e la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari hanno formulato un parere negativo ostativo (prot. n. 59806 del 30 settembre 2024) per contrasto con la normativa di tutela paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con la disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R. – 1^ fascia costiera).
Probabilmente delusi i titolari della società proponente Anchor Bay Benefit s.r.l., il cui azionista di riferimento sembra combattere indefessamente per la difesa del mare.
Ma un altro evento rischia di creare pericoli per le acque dell’area naturale protetta, l’immissione di esemplari di Crassostrea gigas, grande ostrica di origine pacifica, ma diffusa anche in Europa a fini economici. Sebbene gli esemplari da inserire siano definiti sterili, in ogni caso l’immissione a qualsiasi titolo di esemplari di specie alloctone devono essere specificamente autorizzate, dopo che sia comprovata la loro innocuità per gli habitat naturali tutelati.
Eppure, è stata rilasciata la determinazione n. 1170 del 30 settembre 2024 da parte del Servizio Pesca e Acquacoltura dell’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione autonoma della Sardegna per l’introduzione dell’ostrica alloctona Crassostrea gigas nello specchio di mare territoriale esteso 49.500 metri quadri in loc. Passo della Moneta, in Comune di La Maddalena (SS), in concessione demaniale marittima ventennale n. 1025/23636 del 18 novembre 2022 a una locale società.
La concessione demaniale marittima rilasciata (la n. 1025/23636 del 18 novembre 2022) afferma esplicitamente che il concessionario è tenuto a rispettare tutte le condizioni e prescrizioni poste dalle Amministrazioni pubbliche che hanno autorizzato a vario titolo il progetto (artt. 7 e 8 conc.): in particolare, la determinazione Ass.to Difesa Ambiente – R.A.S. – Servizio Valutazione Impatto e Incidenze Ambientali n. 260 del 16 marzo 2022 rende parere positivo condizionato al termine della procedura di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A., D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) e previo parere dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena prot. n. 159/2022 del 17 gennaio 2022, fra le altre con l’esplicita condizione secondo cui “l’impianto dovrà prevedere l’allevamento della specie autoctona Ostrea edulis (evitando la specie Crassostrea gigas) ... “ e prevedendo uno specifico piano di monitoraggio ambientale finalizzato al mantenimento delle caratteristiche naturali ed ecologiche degli habitat tutelati.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha chiesto (24 ottobre 2024) pertanto l’annullamento in via di autotutela (artt. 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.) dell’autorizzazione all’immissione di una specie di ostrica alloctona, in considerazione del fatto che – in via generale – è vietata su tutto il territorio nazionale (art. 12 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.). L’unica possibilità di deroga – estremamente motivata – è possibile solo con autorizzazione ministeriale.
Sono stati coinvolti il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di La Maddalena, l’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, la Capitaneria di Porto di La Maddalena.
Le acque del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena e la relativa area marina protetta, tutelate anche dalla Rete Natura 2000, hanno bisogno di una stringente salvaguardia, non di operazioni azzardate e poco chiare.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto S.D., archivio GrIG)