Massimo Vacchetta è un veterinario, responsabile del Centro recupero Ricci “La Ninna” di Novello (CN).
Lo scorso 25 ottobre ha sentito una nutrita serie di spari a ridotta distanza dalle abitazioni del paese ed è andato a filmare quanto stava avvenendo.
Ne è scaturita una lite nel corso della quale è stato aggredito da alcuni cacciatori.
In seguito, è andato al locale Pronto Soccorso, poi ha provveduto a una specifica denuncia.
Questo è solo uno dei tanti, troppi, casi analoghi che accadono durante la stagione venatoria in Italia.
A puro titolo d’esempio, una bimba può finir impallinata mentre gioca nel giardino di casa o un ciclista può esser colpito mentre pedala su strada.
Per legge, fra l’altro, è vietato (art. 21, comma 1°, lettere e, f, della legge n. 157/1992 e s.m.i.)
“ * l’esercizio venatorio nelle aie e nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali; nelle zone comprese nel raggio di cento metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a cinquanta metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali;
* sparare da distanza inferiore a centocinquanta metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia, o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi, in direzione di immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro; di vie di comunicazione ferroviaria e di strade carrozzabili, eccettuate quelle poderali ed interpoderali; di funivie, filovie ed altri impianti di trasporto a sospensione; di stabbi, stazzi, recinti ed altre aree delimitate destinate al ricovero ed all’alimentazione del bestiame nel periodo di utilizzazione agro-silvo-pastorale”.
Essendo anche presente un contrasto giurisprudenziale in merito, le sanzioni per i trasgressori – sempre che vengano individuati e sanzionati – sono, purtroppo, ridicole, nell’ordine di poche centinaia di euro anche in caso di recidiva, ed è palese dimostrazione di quanto l’incolumità pubblica sia sacrificata agli squallidi interessi di una minoranza armata elettoralisticamente riverita e ossequiata.
Non c’è molto altro da aggiungere.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da La Stampa, 26 ottobre 2023
La denuncia in diretta sui social del dottor Massimo Vacchetta, veterinario del Centro recupero ricci “La Ninna”.
CUNEO. «Ti spacco la testa»: così alcuni cacciatori di Novello hanno aggredito il dottor Massimo Vacchetta, veterinario del Centro recupero ricci La Ninna, colpevole di aver filmato i loro spari vicino alle case.
Nel corso del pomeriggio, il dottor Vacchetta ha udito colpi di fucile provenire da una zona nelle vicinanze del paese e ha deciso di indagare sulla loro origine. Poco dopo, si è recato sul posto in cui si trovavano le auto dei cacciatori e ha iniziato una diretta su Facebook per documentare la pericolosa vicinanza dell’attività venatoria all’area residenziale.
«Stanno sparando troppo vicino alle abitazioni nel centro del paese – ha dichiarato Varchetta durante la diretta – Guardate quanti cacciatori ci sono, e proprio lì c’è un cinghiale morto».
Tanto è bastato per far innervosire il gruppo di cacciatori, che hanno notato l’uomo che filmava la scena con il cellulare e lo hanno minacciato. Uno di loro, che gli amici chiamano Gianni, prima lo ha avvertito («Ti spacco la testa!») e successivamente si è avvicinato per aggredirlo fisicamente. Un altro uomo con una pettorina arancione lo ha trattenuto, continuando a minacciare il veterinario con la stessa violenza. «Se filmi ancora ti spacco le corna» aggiunge uno, «Non te li porto più i ricci» afferma un altro.
A quel punto, secondo quanto testimonia Vacchetta, la diretta si sarebbe interrotta proprio a causa della caduta del suo cellulare a seguito di una spinta ricevuta. Nel video, si può vedere un cacciatore con il fucile ancora in spalla allontanarsi dall’obiettivo. «Sei un drogato, hai gli occhi da drogato» si sente ancora, «vattene che ti conviene». E così la situazione degenera ulteriormente, e un uomo con gli stivali gli sferra un calcio. A questo punto, il dottor Vacchetta ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
(vignetta di Vauro, foto S.D., archivio GrIG)