Si aprirà il prossimo 16 febbraio 2023 davanti al Tribunale di Cagliari, Sezione II, il dibattimento penale relativo al contestato disastro ambientale realizzato nelle campagne di Samatzai (SU).
Così ha deciso il G.I.P. del Tribunale di Cagliari dott.ssa Elisabetta Patrito al termine dell’udienza preliminare del 25 novembre 2022, dopo una lunga disamina delle eccezioni difensive e delle argomentazioni addotte dalle parti, sviluppatesi in varie udienze (11 novembre 2022, 23 settembre 2022,8 luglio 2022, 31 maggio 2022, 22 febbraio 2022).
Costituiti parte civile l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentata e difesa dall’Avv. Carlo Augusto Melis Costa del Foro di Cagliari, i Comuni di Samatzai e di Nuraminis, di cinque agricoltori e di Omar Cabua, residente della zona che, pur minacciato, ha ripetutamente denunciato il grave inquinamento.
Non pervenuta la Regione autonoma della Sardegna.
Cinque indagati, già direttore e responsabili ambientali del cementificio di Samatzai della Italcementi s.p.a., ai quali la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari imputa l’avvenuto interramento illecito, avviato nel 1973 e con effetti fino ad oggi permanenti, di “rifiuti industriali, quali oli minerali, parti di demolizioni di impianti, mattoni refrattari, pet coke che hanno gravemente compromesso le matrici ambientali suolo e falda per la riscontrata presenza fuori limite dei parametri arsenico, cromo esavalente, ferro, manganese nonché fluoruri e solfati, esponendo a pericolo la salute della locale popolazione”.
In particolare, è stata contestata la realizzazione di una discarica di rifiuti anche pericolosi in assenza di autorizzazione, proseguendo nell’attività di interramento, iniziata negli anni ‘70 del secolo scorso, di rifiuti di varia natura anche pericolosi quali: mattoni refrattari d’altoforno esausti, rifiuti inerti da demolizione industriale, rifiuti metallici e ferrosi, rifiuti di vetro, rifiuti costituiti da terre polverulente di colore bianco, grigiastro, rossastro, ocraceo e scuro, bidoni di olio combustibile esausto, plastiche, eternit (cemento amianto), rifiuti provenienti dalla manutenzione industriale, rifiuti della produzione industriale del cemento e clinker; interramenti sistematici di materiali costituenti rifiuti a tutti gli effetti nei seguenti siti: area denominata NU1 (area interna allo stabilimento sud est) con un volume stimato di rifiuti interrati pari a 443 metri cubi, area denominata NU2 (area Pet-Coke) con un volume stimato di rifiuti interrati pari a circa 88,18 metri cubi; area denominata NU4 (Su Linnarbu) con un volume stimato di rifiuti interrati pari a circa 195.000 metri cubi, area denominata NU6 (Sa Corona) con un volume stimato di rifiuti interrati pari a circa 1.350 metri cubi.
Alla Italcementi s.p.a. è stata contestata la responsabilità amministrativa per reati di cui al decreto legislativo n. 231/2001 e s.m.i.
Ipotizzati la violazione degli artt. 256, comma 1°, lettera b, e comma 3°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. (discarica non autorizzata di rifiuti pericolosi), 434 capoverso(disastro) e 452 bis (grave inquinamento ambientale), 452 quater (disastro ambientale) cod. pen.
Posto agli arresti domiciliari nel dicembre 2021 l’ex direttore dello stabilimento industriale.
Le indagini e gli accertamenti avviati nel 2018 e condotti dai Carabinieri del N.O.E. di Cagliari con il coordinamento della locale Procura della Repubblica hanno portato a far emergere una gravissima situazione di inquinamento ambientale nelle campagne del Campidano i cui effetti nefasti purtroppo continuano ancor oggi.
Molto probabilmente, per estensione temporale e territoriale interessate e quantitativi di sostanze inquinanti, si tratta di uno dei più gravi casi di inquinamento ambientale a livello nazionale.
In sede dibattimentale il GrIG chiederà con ancor più forza giustizia per l’ambiente e il popolo inquinati.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto Mi.T.E., S.D., archivio GrIG)