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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Il Governo non impugna la “Legge Salva Spiedo” nonostante le osservazioni del Ministero della Transizione Ecologica.  L’Italia si avvia alla riapertura della Procedura di Infrazione.

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Brescia, operazione anti-bracconaggio (2021)

Colpo di scena con la mancata impugnazione del Governo, nel corso del Consiglio dei Ministri riunito  il  14  luglio  2022,  della  Legge  regionale  lombarda  n.12/2022  che  permetterà  agli  esercizi commerciali lombardi di vendere uccelli selvatici morti.

Il 24 giugno 2022 il MITE ha inviato alla Regione Lombardia comunicazione sulla Legge n.12 osservando  che  le  disposizioni  previste  “appaiono  costituzionalmente  illegittime,  in  quanto contrastanti con gli standard di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema posti dal legislatore statale nell’esercizio  della  competenza  esclusiva  ex  art.  117,  comma  2,  lett.  s),  Cost.,  in  materia, rispettivamente, di protezione della fauna selvatica omeoterma e di prelievo”.

Rilevava  inoltre  che  “È  importante  al  riguardo  ricordare,  in  tal  contesto,  che  nelle  Province lombarde sono stati commessi in passato un elevato numero di illeciti per quanto riguarda la cattura e l’abbattimento di piccola selvaggina e prelievo di nidiacei da utilizzare, come richiami vivi, durante le cacce di appostamento, in particolare passeriform.” e “a ciò si aggiunge che l’articolo 4, della Legge Lombardia 12/2022, fornisce prescrizioni per la tracciabilità della cessione, ma non sembra fornire adeguati strumenti per impedire che i ristoratori vendano uccelli di provenienza  illecita in aggiunta a un limitato numero di esemplari regolarmente certificati.”

Provincia di Brescia, capanno di caccia

A seguito della controdeduzioni della Regione Lombardia il MITE ribadisce in data  6 luglio 2022  che “si rappresenta che le argomentazioni ivi sviluppate in via interpretativa non appaiono, sotto un profilo giuridico/sistematico, conformi al dettato normativo nazionale e, pertanto, non idonee a superare i profili di illegittimità evidenziati dallo scrivente Ufficio” concludendo che  “Alla luce di quanto dianzi evidenziato, si ribadisce l’insistenza all’impugnativa in parte qua dinanzi alla Corte Costituzionale della legge regionale”.

Appare incredibile che dinnanzi alle chiare violazioni della normativa statale e comunitaria e alla dettagliata disamina del Ministero della Transizione Ecologica, il Governo abbia deciso di non impugnare la Legge Salva Spiedo”, decisione che porterà senza alcun dubbio all’aumento del bracconaggio e del prelievo di uccelli selvatici, violando palesemente i principi contenuti della Direttiva Uccelli.

Storno (Sturnus vulgaris, foto S.Bottazzo)

La cessione a titolo gratuito di una piccola quantità di uccelli selvatici uccisi da ciascun cacciatore è una panzana: in realtà si creerà un enorme mercato nero con il pagamento sottobanco degli uccelli ceduti.

In Lombardia tra il 2002 e il 2019 sono stati uccisi e annotati sul Tesserino venatorio 38.766.030 uccelli, cioè una media di 2 milioni all’anno. A questo incredibile numero vanno aggiunti tutti gli uccelli non annotati (una delle violazioni più frequenti) e tutti gli uccelli uccisi  illegalmente  perché  appartenenti  a  specie  protette  o  perché  catturati  con  mezzi vietati (reti, archetti etc); si stima l’uccisione di 600.000 uccelli protetti nelle sole valli bresciane.

Come evidenzia lo stesso Ministero della Transizione, la Legge n.12 “non sembra fornire adeguati strumenti per impedire che i ristoratori vendano uccelli di provenienza illecita”.

Assistiamo ancora una volta a una legge della Regione Lombardia che in materia venatoria semina confusione, il tutto per aggirare le norme nazionali e internazionali e favorire la lobby delle

doppiette sparatutto. Se da una parte la Legge norma la cessione gratuita di uccelli da parte dei cacciatori, dall’altra non può certo abrogare il divieto di vendere, detenere per vendere uccelli al di fuori delle specie previste dall’art. 21 comma 1 lettera bb della Legge 157/92, che ovviamente permane, e la cui violazione costituisce reato (art 30 comma 1 lettera l della Legge 157/92) prevedendo l’arresto da due a sei mesi l’ammenda da euro 516,00 a euro 2.065,00 .

Pertanto ristoratori e altri esercizi commerciali che decideranno di preparare lo spiedo o vendere uccelli selvatici morti, si preparino ad affrontare processi e a pagare gli avvocati per la loro difesa.

Le  associazioni  scriventi  sono  già  al  lavoro  per  preparare  una  denuncia  alla  Commissione Europea, certe che questa folle regalo del Governo costerà caro all’Italia e agli italiani.

Associazione Vittime CacciaCABSCircoli LEGAMBIENTE BresciaENPAGAIAGOLGruppo Intervento GiuridicoLACLAVLEALLEIDAAPRO NATURA LombardiaWWF Lombardia

Merlo (Turdus merula)

(foto S. Bottazzo, L.A.C., S.D., archivio GrIG)


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