E’ Carnevale, anche se purtroppo ben poco si vede, perché la perdurante pandemia di coronavirus Covid-19 ha dissolto gran parte del clima e delle tradizioni.
Ci ha pensato il Consiglio regionale della Sardegna a fornire un cenno di ricordo, approvando con procedura d’urgenza in sede legislativa la sospensione della moratoria della pesca dei Ricci di mare (art. 13, commi 47° e 48°, della legge regionale Sardegna n. 17/2021) fino al prossimo 15 aprile 2022 in aderenza alle proteste dei pescatori del settore.
Non si può dargli torto. Questi ultimi non han visto partire nessuno dei programmi lavorativi alternativi (coinvolgimento nella ricerca scientifica, raccolta della plastica rinvenuta in mare, ecc.) né sono pervenuti gli indennizzi previsti. Finora lettera morta quanto previsto dalla deliberazione Giunta regionale n. 50/27 del 28 dicembre 2021 (+ allegato, Direttive di attuazione del fermo di pesca del Riccio di mare, Paracentrotus lividus), annunciato con enfasi dall’Amministrazione regionale Solinas.
Allora, con le consuete serietà ed efficienza che da sempre contraddistinguono la Giunta Solinas, è stato coinvolto il Consiglio regionale per sospendere la moratoria e terminare la stagione di pesca.
In fondo, che male c’è?
Come ben noto, il Riccio di mare (Paracentrotus lividus) è in via di rapida rarefazione, in particolare nei mari sardi a causa del pesante prelievo a fini gastronomici, tant’è che sempre più ristoratori, giustamente, li escludono dai propri menù.
Imperversa, poi, il prelievo abusivo e non si contano i sequestri da parte delle Forze dell’ordine e, dalle indagini, emergono anche pericolose forme di associazioni a delinquere e di mercato nero.
Sono ancora allo stadio sperimentale gli allevamenti di Ricci.
La situazione è davvero grave e necessita forti misure di salvaguardia, quantomeno la sospensione della raccolta dei ricci per almeno tre anni.
Nel dicembre 2019 ben 7.089 cittadini con la petizione popolare per una moratoria della pesca dei Ricci di mare promossa dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) avevano chiesto a gran voce ai Ministri delle risorse agricole e dell’ambiente e all’Assessore regionale dell’agricoltura una moratoria di tre anni della pesca dei Ricci di mare, monitoraggi marini e provvedimenti di sostegno ai pescatori temporaneamente impossibilitati alla pesca.
Finalmente la legge regionale Sardegna n. 17/2021 ha previsto una moratoria triennale della pesca.
E chi se ne frega, tanto si può dire e approvare tutto e il contrario di tutto.
E i Ricci di mare, così continuando, diventeranno un sempre più sbiadito ricordo per i mari sardi.
Rinnoviamo con ancor più energia l’appello a non mangiare Ricci di mare, nessun Riccio nel nostro piatto!
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

da Sardinia Post, 2 febbraio 2022
Ricciai, le proteste piegano il Consiglio: si può pescare fino ad aprile.
Altri tre mesi di pesca dei ricci di mare. Lo ha deciso all’unanimità, con una leggina entrata con procedura d’urgenza, il Consiglio regionale che ha spostato la data del fermo per tre anni (previsto nella legge omnibus) dal 22 gennaio al prossimo 15 aprile.
L’Aula viene incontro, dunque, alle richieste delle associazioni dei pescatori professionisti avanzate sia nell’ultima seduta della commissione Attività produttive, che in occasione delle proteste in piazza. L’ultima, in ordine di tempo, quella del 24 gennaio con le barche in via Roma, davanti al palazzo dell’Assemblea sarda, per dire no allo stop di pesca e commercializzazione. Confermato comunque il blocco triennale che viene prorogato al 30 aprile 2025.
“Il confronto con le associazioni in commissione è stato costruttivo e ha fatto emergere tutto ciò che è stato detto in quest’Aula – ha detto la vicepresidente della Regione Alessandra Zedda – si mantiene la ricerca, si combatte l’abusivismo e si cerca di rigenerare la specie”. Infine, “allungare la stagione e dare alle famiglie la possibilità di non interrompere la loro fonte di sussistenza credo sia stato un atto di grande responsabilità da parte di questo Consiglio”.
da Sardinia Post, 25 gennaio 2022
“Fateci lavorare fino ad aprile”. La richiesta dei ricciai dopo il blocco della pesca
(foto da Wikipedia, S.D., archivio GrIG)