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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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La vergogna sanguinaria delle Isole Fær Øer.

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Come accade da secoli, l’han fatto anche quest’anno.

Domenica 12 settembre 2021.

Stavolta, però, si sono resi conto di aver esagerato.

’E’ stato un grande errore’, ha ammesso il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg.    Secondo i media locali, la reazione della popolazione è stata ‘di smarrimento e shock a causa del numero straordinariamente grande’ di delfini uccisi”. 

Insomma, si sono fatti un po’ schifo da soli.

Ma mai abbastanza.

Balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis) con piccolo

Finora si è sempre svolto senza particolari intoppi, se non con proteste internazionali, il Grindadráp, la sanguinaria caccia al Globicefalo (Globicephala melas) – più raramente anche alla  Balena dal naso a bottiglia (Hyperoodon ampullatus) e al Delfino dai fianchi bianchi atlantico (Lagenorhynchus acutus) – sulle  Isole Fær Øer, arcipelago situato nell’Oceano Atlantico appartenente alla Danimarca, ma non appartenente all’Unione europea.

Gli abitanti dell’Arcipelago sono tuttora molto legati alla ritualità della caccia ai cetacei e non hanno la minima intenzione di desistere, nonostante le dure contestazioni.

Affermano che la grindadráp fa sentire faroesi. 

Una tradizione irrinunciabile.

E’ un vero e proprio massacro attuato con armi da taglio, che ogni anno vede l’uccisione di un migliaio di cetacei.

Quest’anno si sono superati, ne hanno trucidato più di 1.500.

Il precedente ignobile record era di 1.200, nel 1940.  

Come la faida, come il cannibalismo rituale, come linfibulazione, una tradizione sanguinaria della quale un Paese che si vuol definire civile potrebbe benissimo fare a meno.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

(foto A.N.S.A.)


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