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Transizione energetica e tutela del territorio, due importanti novità.

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Appennino Umbro-Marchigiano, Monte dei Sospiri dopo la realizzazione della locale centrale eolica (2016)

Dal 16 luglio 2021 è possibile partecipare alla consultazione pubblica del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (PiTESAI).

L’art. 11 ter della legge 11 febbraio 2019, n. 12, infatti, prevede l’adozione del PiTESAI quale strumento di pianificazione generale delle attività minerarie sul territorio nazionale, volto ad individuare le aree dove sarà possibile svolgere o continuare a svolgere le attività di ricerca, prospezione e coltivazione degli idrocarburi in modo sostenibile.

Il 15 luglio 2021, la Direzione generale per le infrastrutture e la sicurezza dei sistemi energetici e geominerari (DG ISSEG) ha infatti trasmesso la documentazione per la consultazione pubblica, ai sensi dell’art. 13, comma 5°, del decreto legislativo n.152/2006 e s.m.i.

La proposta di Piano, il Rapporto ambientale e la Sintesi non tecnica del Rapporto ambientale, sono disponibili al link: https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7763/11267 del portale delle Valutazioni ambientali VAS-VIA-AIA del Ministero della Transizione Ecologica.

Ai sensi dell’art. 14, la consultazione avrà una durata di 60 giorni a partire dal 16 luglio 2021 (data di pubblicazione dell’avviso pubblico).     Le osservazioni alla documentazione pubblicata dovranno essere inviate all’Autorità competente per la Valutazione ambientale strategica all’indirizzo cress@pec.minambiente.it.

Notizia di grande interesse viene dalla Regione Lazio: per evitare l’enorme mòle di richieste di impianti eolici e fotovoltaici su terreni agricoli, l’Assessore regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale Roberta Lombardi ha presentato uno specifico emendamento alla proposta di legge regionale sulle disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2021 (pag. 254), in corso di discussione e approvazione, per una moratoria delle autorizzazioni e delle installazioni in attesa dell’atto di individuazione delle aree e dei siti non idonei per l’installazione di impianti energetici da fonti rinnovabili.

La moratoria prevede la sospensione fino al 30 giugno 2022.

Tuscania, simulazione inserimento centrale eolica nel territorio

L’individuazione di tali aree è prevista fin dal D.M. 10 settembre 2010, basata su criteri tecnici oggettivi legati ad aspetti di tutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio artistico-culturale, connessi alle caratteristiche intrinseche del territorio e del sito (allegato 3). La Regione autonoma della Sardegna, per esempio, si è dotata dell’atto di individuazione con la deliberazione Giunta regionale n. 59/90 del 27 novembre 2020 (piano energetico ambientale 2015-2030, allegato).

Oggi l’individuazione di tali aree è fondamentale, anche alla luce del favore esplicito per l’installazione degli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili di cui al decreto-legge n. 77/2021 in corso di conversione.

In particolare, in questi ultimi anni, è la Tuscia a esser aggredita dalla speculazione energetica: siamo di fronte a ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti in pochi anni, complessivamente oltre 2.100 ettari di terreni agricoli e boschi.  Analogamente sono ormai numerosi i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione.

Portoscuso, centrale eolica

Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che vi sia alcuna assicurazione sulla chiusura di almeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili.

La realizzazione di questi progetti energetici snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali. Stupisce, infatti, l’assenza di alcuna seria e adeguata analisi preventiva sugli impatti negativi anche sul piano economico-sociale di decine di migliaia di ettari di paesaggio storico della Tuscia sulle attività turistiche.

La Provincia di Viterbo detiene il non invidiabile primato per il consumo del suolo per abitante (rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80.

La scelta della Giunta regionale del Lazio appare decisamente lungimirante e da replicare nelle altre regioni dove opportuno.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

centrale fotovoltaica

(foto da mailing list ambientaliste, A.L.C., S.D., archivio GrIG)


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