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Come restituire dignità a un castello e alla propria città.

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Mussomeli, abuso edilizio sotto il Castello demolito da Sebastiano Misuraca (foto la Sicilia)

Il Castello di Mussomeli, edificato da Manfredi III Chiaramonteconte di Modica, fin dalla metà del ‘300 si erge orgoglioso come un nido d’aquila sulla cittadina omonima nel centro della Sicilia.

Da una quarantina d’anni l’area del Castello era deturpata da un abuso edilizio privo della benché minima decenza.

Nessun intervento demolitorio e di ripristino ambientale da parte delle amministrazioni pubbliche di competenza.

All’indecenza dell’abuso e di chi avrebbe dovuto intervenire ha posto rimedio Sebastiano Misuraca, settantacinquenne commerciante di cereali in pensione, che ha acquistato i 3 mila metri quadrati sede dell’abuso edilizio e, in poche ore, ha demolito l’opera illecita, per la felicità sua, dei suoi nipotini e di tutte le persone sensibili.    

Lì saranno piantati degli Olivi.  

Una bella notizia per l’ambiente e per la cultura, un immenso ringraziamento per Sebastiano.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

da La Sicilia, 2 dicembre 2020

Mussomeli, compra terreno per demolire ecomostro che rovina il panorama.

La storia: imprenditore agricolo in pensione abbatte manufatto che deturpava la splendida vista del castello manfredonico. (Roberto Mistretta)

MUSSOLELI – La sensibilità ambientale, come la coscienza civica, non è di carta e non fa testo, ma parla con i fatti. Eccome se parla! In mezza giornata l’imprenditore cereo agricolo in pensione, Sebastiano Misuraca, ha risolto ciò che in quasi mezzo secolo non erano stati capaci di fare le istituzioni pubbliche, ovvero fare abbattere un obbrobrio in calcestruzzo tirato su ai piedi del castello manfredonico-chiaramontano che deturpava irrimediabilmente il fulgore del “gioiello” medievale di Mussomeli. La villetta era stata costruita in tempi lontani, quando ognuno edificava come e dove voleva. E lì era rimasta. Fino a lunedì.

Sebastiano Misuraca ha portato avanti con discrezione il suo nobile proposito, nato per amore della propria terra e per inculcare con un esempio forte ai cinque nipotini – Samuele, Davide, Giulia, Sebastiano e Riccardo – quella sensibilità ambientale che troppo spesso manca dalle nostre parti. Detto fatto, quindi, l’imprenditore ha comperato gli oltre 3.000 metri quadri di terra addossata al castello e una volta ottenuta l’autorizzazione necessaria, rivolgendosi alla ditta Corbetto, in un pomeriggio ha buttato giù l’orrendo caseggiato che, addirittura, era pure regolarmente accatastato visto che le varie richieste dei precedenti proprietari a sanarlo non erano mai state né rigettate né impugnate e loro pagavano perfino l’Imu.

Insomma, le varie istituzioni preposte erano state a dir poco “distratte” in anni lontani e s’erano ritrovate quasi con le mani legate in anni meno lontani, tant’è che per ottenere un’eventuale sentenza di demolizione sarebbero occorsi decenni, a dir poco, sempre ammesso che ci fosse stata la reale volontà a intraprendere una siffatta causa civile che si annunciava lunga e rognosa. L’Italia della carta bollata la conosciamo tutti.

A risolvere una buona volta la questione ci ha pensato dunque il 75enne Sebastiano Misuraca che in quella sua lingua di terra, finalmente ripulita dal cemento, piantumerà olivi.

«Erano quarant’anni che quella costruzione mi stava sullo stomaco – ci ha detto ieri Misuraca – ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta una mattina che mi trovavo con i miei nipoti nel piazzale del castello. Sono arrivati dei pullman con a bordo turisti tedeschi e appena scesi hanno guardato con orrore quel caseggiato, e si sono messi le mani nei capelli. M’è scattato dentro come una molla. Ho quindi contattato i proprietari e ci siamo messi d’accordo, col pieno avallo del sindaco Catania e il supporto del mio fraterno amico ingegnere Gigi Mancuso. In mezza giornata, lunedì, l’ho fatta demolire. Senza neppure entrare una volta dentro quella casa. Poi ho voluto sentire cosa pensassero i miei nipoti del loro nonno, se lo ritenevano matto a spendere di tasca propria per buttare giù una casa già costruita e abitabile. Mi hanno detto soltanto: “Nonno, hai fatto bene”. Ed il più grande ha aggiunto: “Farai felici tutti i mussomelesi”. E questa è la più bella ricompensa per me. Si tratta di un atto d’amore che ho voluto fare alla mia Mussomeli grazie ai miei nipotini. E spero che questo mio gesto di sensibilità ambientale possa servire da esempio anche ad altri».

Dal canto suo il sindaco Giuseppe Catania ha rivolto un «pubblico plauso» a Misuraca per il «suo nobile gesto che ha concretamente mostrato – ha aggiunto il primo cittadino – il suo attaccamento alla nostra cittadina, restituendo un profilo esteticamente più bello a questa cartolina paesaggistica e così quello scorcio del castello è apparso in tutta la sua magnificenza».

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Castello di Mussomeli (foto Wikipedia)

(foto da Wikipedia, da La Sicilia, E.R., archivio GrIG)


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