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Aumento delle volumetrie a Budelli? Se lo scordino.

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Come ormai noto, l’Isola di Budelli, con la famosa Spiaggia rosa, nell’Arcipelago della Maddalena, all’interno del parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena, è di proprietà del banchiere neozelandese Michael Harte.

Ha comprato l’isoletta per circa 3 milioni di euro all’asta fallimentare presso il Tribunale civile di Tempio Pausania dopo per anni la Nuova Gallura s.r.l., la vecchia società proprietaria, l’aveva inutilmente messa in vendita.

Così come Serpentara, come Mal di Ventre, la cui vendita negli anni scorsi – insieme a quella di Budelli – ha scatenato veri e propri tormentoni estivi.

Sono state numerose le reazioni, alcuna anche accalorate, tese a evitare ogni speculazione immobiliare. Il Presidente dell’Ente Parco nazionale Giuseppe Bonanno ha promosso una sottoscrizione pubblica, coinvolgendo il Ministero dell’ambiente, la Regione autonoma della Sardegna e anche alcune associazioni ambientaliste, per la raccolta dei fondi necessari all’acquisto di Budelli.

Mare

Mare

Il Consiglio di Stato, con la sentenza sez. VI, 13 aprile 2015, n. 1854, ha riformato la sentenza T.A.R. Sardegna, Sez. I, 27 ottobre 2014, n. 856 e ha annullato l’atto di esercizio del diritto di prelazione per l’acquisto dell’Isola di Budelli in favore dello Stato, a causa della perdurante assenza del piano del parco.

Infatti, non basta che l’Isola sia rientrante nel parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena per poter esercitare legittimamente il diritto di prelazione (art. 15, commi 5° e 6°, della legge n. 394/1991 e s.m.i.).   Questo perchè, ricorda l’Organo di appello amministrativo, “il diritto di prelazione ha carattere ablatorio della proprietà privata e come tale deve avere una base normativa. Tale base è stata individuata dalla legge nel piano previsto dalla legge n. 394 del 1991 e, più specificamente, nella inclusione dell’area su cui si intende esercitare il diritto di prelazione nelle (sole) zone di cui alla lettere a) e b) dell’articolo 12, comma 2”.   L’esercizio del diritto di prelazione, può, quindi, esser effettuato legittimamente solo in presenza di piano del parco (fondamentale strumento di gestione del territorio dell’area naturale protetta) e, specificamente, solo riguardo terreni inclusi nelle zone di più stringente regime di tutela.

Così il Tribunale civile di Tempio Pausania ha assegnato definitivamente Budelli a Michael Harte.

Ora, forte dei più volte dichiarati intenti di salvaguardia ambientale, vorrebbe realizzarvi un osservatorio della biodiversità mediante la costituzione di una fondazione che intenderebbe coinvolgere l’Ente Parco nazionale.

Intenti certo lodevoli, ma sembra che il banchiere neozelandese voglia raddoppiare le volumetrie esistenti sull’isoletta.

Se lo scordi.       La salvaguardia ambientale non si fa con gli aumenti di volumetrie.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus è pronta a far valere nelle sedi opportune la presenza del quadro normativo di completa tutela ambientale.

L’Isola di Budelli è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e vincolo di conservazione integrale (art. 2, comma 1°, lettera f, della legge regionale n. 23/1993), è inedificabile in base alla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), l’intero Arcipelago della Maddalena è un parco nazionale ed è individuato quale sito di importanza comunitaria (S.I.C.) e zona di protezione speciale (Z.P.S.).

L’isoletta e il suo mare sono super-tutelati, sulla carta.

Il problema è far rispettare le norme di tutela ambientale, avere un adeguato servizio di vigilanza, a terra e a mare.

Guardia costiera, Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Carabinieri, Guardia di Finanza, addetti del parco fanno quello che possono: il personale e i mezzi sono limitati, il carburante per i natanti costa.

I tre milioni di euro per l’acquisto di Budelli sono certamente più utili qui.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

 

da La Nuova Sardegna, 28 ottobre 2015

Isola di Budelli, bufera sul progetto: raddoppiano le volumetrie.

I legali di Harte presentano al ministero e al Parco i piani sull’isola simbolo. Ma è subito rivolta. E il progetto diventa un caso politico in parlamento. (Luca Rojch)

LA MADDALENA. Nessuno immagini palazzoni o file di villette a schiera che da Budelli si affacciano sul mare di velluto blu dell’arcipelago. Ma il progetto del nuovo magnate neozelandese sembra un po’ meno dal cuore verde. Il milionario presenta un piano di sviluppo per Budelli in cui si prevede il raddoppio delle volumetrie delle strutture che esistono sull’isola.

L’indiscrezione. La notizia striscia fuori dalle stanze del ministero dell’Ambiente, e ora dopo ora si arricchisce di dettagli. Benzina sulla polemica che divampava dopo la scelta del tribunale di Tempio di assegnare l’isola al magnate neozelandese. Preceduta, una settimana prima dalla decisione del comitato del Parco di abbassare i vincoli di tutela su Budelli.

Il comunicato. Il vertice a Roma vedeva intorno allo stesso tavolo i legali del nuovo proprietario di Budelli, Michael Harte, i vertici del ministero dell’Ambiente e quelli del Parco della Maddalena. Il pool del magnate straniero ha presentato il progetto di valorizzazione dell’isola. «L’idea di Harte è di costruire un osservatorio della biodiversità, che opererà attraverso una fondazione. I legali hanno chiesto al Parco di entrare a far parte della istituenda Fondazione che gestirà i progetti sull’isola. Il Parco ha evidenziato la necessità di assicurare una tutela dell’isola che sia conforme alle esigenze di salvaguardia della peculiare biodiversità esistente e della vulnerabilità degli ecosistemi presenti». Il comunicato del ministero non entra nello specifico. Ma dal vertice arrivano molte indiscrezioni. Nel piano è previsto un aumento importante delle volumetrie attraverso balaustre, tettoie, verande. Un piano che non è stato reso noto per ora, ma che ha già provocato forti contrasti anche all’interno del vertice.

L’attacco di Pili. Il caso Budelli è arrivato in tempo record in parlamento. Il deputato di Unidos, Mauro Pili, è intervenuto alla Camera e ha chiesto che il governo risponda in aula di quello che secondo il parlamentare è un atto irrituale. Pili parla di un progetto ad alto impatto. «È previsto il raddoppio di tutte le volumetrie esistenti. Viene di fatto applicato un piano casa tutto loro sull’isola rosa». Pili parla anche della creazione di nuovi camminamenti sull’isola e di un pontile da realizzare ex novo sull’isola. Nella denuncia del parlamentare si parla di interventi anche su Razzoli e Santa Maria.

I dubbi di Scanu. A lanciare l’allarme su possibili pericoli per il futuro di Budelli è stato da subito anche il deputato Pd Gian Piero Scanu che ha presentato un’interrogazione. «Bisogna evitare che la derubricazione del livello di tutela su tutta l’isola, a eccezione della Spiaggia Rosa, sia considerato un precedente – diceva –, un vulnus attraverso cui creare una politica di tutela del territorio a maglie più larghe, con una eccessiva disponibilità a forme di fruibilità che fino a oggi sono state impedite».

La Regione. C’è anche un comunicato della Regione, che resta fuori dalla polemica di giornata e si limita a ribadire che non ha nessuna responsabilità nei ritardi della realizzazione del Piano del parco. Lo strumento di gestione dell’area di massima tutela naturalistica. «Gli uffici dell’assessorato dell’Ambiente hanno eseguito l’istruttoria tecnica della “proposta di Piano” inviata dall’Ente Parco ad aprile 2014. L’istruttoria ha prodotto

diverse e rilevanti osservazioni – alcune delle quali riguardanti le modifiche dei livelli di tutela -, tali da determinare la necessità di una revisione sostanziale. Il 7 agosto le osservazioni sono state formalizzate al Parco che, a settembre 2014, dichiarò l’impegno ad accoglierle».

 

Giglio di mare (Pancratium maritimum)

Giglio di mare (Pancratium maritimum)

(foto S.D., archivio GrIG)



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