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Channel: Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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La difesa delle coste della Sardegna è una battaglia di civiltà.

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Sassari, Porto Ferro

Abbiamo difeso, difendiamo e difenderemo la nostra Terra, millimetro per millimetro.

Ne stiano certi.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

La petizione per la salvaguardia delle coste sarde si firma qui http://chng.it/M4Kmxy7LtJ.

piano paesaggistico regionale (P.P.R.), Baratz e Porto Ferro

da La Repubblica, 23 gennaio 2020

“Salviamo le coste della Sardegna”, 10mila firme da tutto il mondo contro il cemento in riva al mare.

La rabbia degli ambientalisti: “Manteniamo il divieto in quei 300 metri dall’acqua”. Il presidente Solinas: “Così si fa ripartire l’edilizia”. (Monia Melis)

CAGLIARI – Il limite è sempre lo stesso: 300 metri dal mare. Una fascia tutelata in Sardegna dalla spinta – mai sopita – di voler qualificare, migliorare, sistemare. Ovvero: aumentare i volumi esistenti, o anche creare nuove cubature in spazi di pregio ambientale. In sintesi: violare quell’area protetta sia dal Piano paesaggistico regionale – voluto nel 2006 da Renato Soru, allora presidente della Regione di centrosinistra – sia da altre leggi regionali. L’ultima battaglia in corso è stata ingaggiata ancora una volta dagli ambientalisti del Grig (Gruppo d’intervento giuridico), con una petizione popolare contro il Piano casa dello scorso dicembre della giunta sardista – leghista guidata da Christian Solinas.

Pula, litorale e Isolotto di San Macario

Via web sono state raggiunte 10mila firme sulla piattaforma change: una raccolta non solo isolana, ma diventata europea, internazionale. Tra le adesioni nazionali quella dell’ex ministro dei Beni culturali Massimo Bray, lo storico dell’arte Tomaso Montanari la giornalista scrittrice Ella Baffoni. Tutte le firme saranno poi inoltrate al Mibact e al ministro Dario Franceschini, ai presidenti della Regione e del Consiglio regionale con l’intento di “salvaguardare le coste sarde” – appunto – con il mantenimento della totale inedificabilità in quei 300 metri dal mare. Una corsa contro il tempo perché il piano arriverà presto in Aula. Anche se, come precisa il presidente Grig, Stefano Deliperi: “è tuttora sconosciuto perché a distanza di un mese il governatore Solinas non s’è degnato di pubblicizzarlo e nemmeno di trasmetterlo al Consiglio regionale, manco fosse oggetto di conoscenza riservata agli iniziati”.

“Uno strumento utile alle famiglie e agli imprenditori sardi”: così è stato presentato dall’assessore all’Urbanistica, il sardista Quirico Sanna, gallurese. Ribatte l’assessore all’Ambiente Gianni Lampis (Fdi): “Le coste rappresentano per la Sardegna un patrimonio ambientale ed economico di enorme importanza, perciò dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra la necessità di tutelare i litorali ed un giusto utilizzo, che possa contribuire allo sviluppo e crei opportunità per la nostra economia”.

Una linea e un fronte compatto: “Con questo provvedimento – aggiunge il presidente della Regione Solinas – coniughiamo la tutela dell’ambiente a quella dei legittimi interessi dei cittadini, e riavviamo un settore di vitale importanza, quello dell’edilizia, che ha perso 30 mila addetti in 10 anni”. Al motto “regole certe per tutti” e “sviluppo sostenibile” sulla via della ristrutturazione e del recupero seguono i punti contestati: “incrementi volumetrici per gli edifici e le strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricettive” in varie aree. Impianto valido sia “nella fascia oltre i 300 metri dalla linea di battigia, sia quelle nei 300 metri”, si legge in una nota istituzionale. E per le strutture alberghiere è previsto l’aumento del numero delle stanze, fronte mare. È qui che si innesta la battaglia del Grig e dei seguaci: “In nome dei profitti derivanti dallo sfruttamento del turismo si riducono e sviliscono l’ambiente e il paesaggio, imboccando una strada che non può che portare alla progressiva distruzione di quella bellezza che attira i turisti di tutto il mondo, e che rende i sardi fieri della loro terra”. Una visione considerata “miope e particolaristica”.

Alghero, Pischina Salida, Hotel Capo Caccia

La giunta Solinas – come già annunciato in campagna elettorale un anno fa – intende regolamentare la normativa urbanistica sempre al centro di battaglie politiche tra opposti schieramenti. Un tema da decenni scivoloso e delicato. Con passi avanti e dietrofront. Basti pensare che appena nel 2018 la legge urbanistica voluta dall’esecutivo di centrosinistra guidato da Francesco Pigliaru, alla vigilia della discussione in Consiglio, era stata ritirata per timore del fuoco amico. L’incompiuta prevedeva – tra le altre cose – aumenti volumetrici del 25 per cento degli edifici esistenti – pure nella fascia off limits. E nel 2008 lo stesso Renato Soru, padre del Ppr, cadde per un emendamento proprio alla legge urbanistica. Riguardava le aree interne, era il 2008, quasi dodici anni fa. 

Planargia, litorale (foto Benthos)

(foto Benthos, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)


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