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Michele Boato aderisce alla campagna di mail bombing contro il gasdotto “Rete Adriatica”.

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Umbria, Appennino sotto la neve

Umbria, Appennino sotto la neve

Michele Boato, già parlamentare e assessore regionale del Veneto, aderisce alla campagna di mail bombing contro il devastante e inutile progetto di gasdotto “Rete Adriatica”.

Centinaia di cittadini italiani l’hanno già fatto, Facciamolo anche noi!

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Appennino umbro-marchigiano

 

Ai Ministri dell’Ambiente , dello Sviluppo Economico, e per i Beni Culturali.

Cari Ministri,

mi rivolgo a voi come cittadino, ex deputato e assessore regionale del Veneto.

Avrete già letto quanto vi riporto qui sotto, ma (si spera)repetita iuvant…

Le zone dell’Appennino centrale, di elevato valore ambientale e paesaggistico e a forte rischio sismico, sono poste in pericolo dalla realizzazione in progetto del gasdotto “Rete Adriatica” da parte del Gruppo Snam.

Nonostante la presenza del gas naturale sia già diffusa, per mere ragioni speculative (aumento della portata per la vendita nel resto d’Europa), si vuole ad ogni costo raddoppiare la rete di trasporto del gas da Brindisi (Puglia) a Minerbio (Emilia-Romagna).

Il tratto appenninico dell’Italia centrale è quello dal peggiore impatto ambientale e sui contesti socio-economici locali, la sua realizzazione farebbe perdere l’attrattiva turistica a zone ricche  di natura, arte e cultura senza dare alcuna utilità alle popolazioni interessate. Infatti, i consumi di gas naturale in Italia sono diminuiti negli ultimi anni.

Infine si tratta di zone  fra quelle di maggiore rischio sismico del territorio nazionale e del Continente europeo. Nel tratto relativo all’Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, su 28 località attraversate dal metanodotto, 14 sono classificate in zona sismica 1 e 14 in zona sismica 2. Anche la centrale di compressione, localizzata a Sulmona, ricade in zona sismica di primo grado.

Aveva ben compreso l’VIII Commissione permanente “Ambiente” della Camera dei Deputati che, con la risoluzione n. 7/00158 del 26 ottobre 2011, aveva impegnato il Governo alla radicale modifica del tracciato del gasdotto. Il Governo finora ha disatteso le indicazioni.

Proteste popolari, contestazioni, da parete di Enti locali, azioni legali di associazioni e comitati non smuovono finora gli intendimenti speculativi della compagnia energetica, che , è bene ricordare, è di proprietà pubblica.

Mi appello a Voi, perché gli interessi della tutela ambientale, alla difesa delle economie locali, al patrimonio culturale siano tutelati

e sia cancellata la previsione di quest’opera, devastante, costosissima e priva di senso.

on. Michele Boato

Venezia 4 ottobre 2015

 

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

(simulazione Studio Newton – Fano, foto S.L., A.L.C., archivio GrIG)



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