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Quanto costa e a chi serve la T.A.V.

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bosco sotto la neve

Fra le mitiche Grandi Opere di questa povera Italia, l’alta velocità ferroviaria è sicuramente una delle più problematiche, per usare un eufemismo.

Spesso dannosa, talvolta disastrosa, altre volte mal progettata o mal realizzata. 

L’alta velocità ferroviaria per le merci, per esempio, porterebbe i barattoli di pomodoro a correre a 300 km orari.

Ma a chi serve?

Oltre ai problemi ambientali e sociali, certamente non secondari, ecco qualche documento ufficiale e qualche approfondimento, così per non essere spaesati davanti all’ennesima opera pubblica all’italiana.

Gruppo d’intervento Giuridico onlus

dal sito web istituzionale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Torino – Lione: ultimate l’analisi costi-benefici e l’analisi giuridica.

12 febbraio 2019 – Gli esperti della Struttura Tecnica di Missione del MIT hanno completato le valutazioni sulla nuova linea ferroviaria Alta Velocità/Alta Capacità Torino-Lione, producendo l’Analisi costi-benefici e la relazione tecnico-giuridica.

Tutti i documenti sono interamente pubblicati e liberamente consultabili:


1. Analisi costi-benefici del Gruppo di Lavoro sulla valutazione dei progetti;
2. Relazione tecnico-giuridica.

A.N.S.A., 12 febbraio 2019

Tav: arriva il dossier costi-benefici. Esperti Mit: ‘Costa 7 miliardi di troppo’.

Salvini: ‘Non l’ho ancora letto’. Il commissario Foietta: ‘Dalla farsa alla truffa’.

I costi della Tav superano di 7-8 miliardi i benefici. E’ la conclusione della commissione nominata dal ministero dei Trasposti. Un saldo ‘fortemente negativo’ in redditività, scrivono gli esperti secondo i quali il rischio massimo delle penali è di ‘4,2 miliardi’. Toninelli commenta: ‘Numeri impietosi, deciderà il governo’. Il M5s ribadisce: ‘Lo stop è l’unica via’. Ma il commissario straordinario Foiettaattacca: ‘Dalla farsa alla truffa. Un’analisi realizzata per far quadrare i conti in base a quel che vuole il padrone’. Non ha firmato uno dei 6 commissari, Piergiorgio Coppola, che si è dimesso per non partecipare alla stesura del testo. Le imprese torinesi parlano di ‘numeri risultato di un lancio di dadi’. Il presidente di Confindustria Boccia rilancia: ‘E’ una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone, a noi basta’. Salvini: ‘Non ho letto’.  “Ci sono argomenti” dell’analisi costi benefici “su cui potremmo discutere e discuteremo attorno a un tavolo: troveremo una sintesi di buonsenso”. Lo dice il sottosegretario leghista alle Infrastrutture Armando Siri che valuta “un po’ fuori luogo”, anche in chiave di politica ambientale, valutare come costi i mancati incassi da accise e pedaggi. Ad ogni modo, sottolinea, “è la politica a fare le scelte strategiche e di contesto. Sarebbe un peccato perdere un’occasione così importante”.  “A Conte ho riportato la posizione del Parlamento Ue che è favorevole a realizzare le infrastrutture, quindi riteniamo di prioritario interesse per l’Europa la realizzazione anche della Tav”. Così Antonio Tajanidopo l’incontro con Giuseppe Conte. “Per quanto mi riguarda la Tav è un’opera prioritaria e da commissario ai trasporti abbiamo finanziato la parte europea transfrontaliera, ritengo che quei soldi debbano essere investiti bene e non buttati al vento perché cinque capricciosi esperti no-tav hanno detto che non si deve fare”.

Mit corregge, penale stop contratti 130-400 mln – La percentuale tra 10 e 30% prevista a titolo di risarcimento per lo scioglimento dei contratti non va parametrata sul costo totale dell’opera ma sui contratti effettivamente in essere al momento, cioè su circa 1,3 miliardi: il conto finale per questa voce si aggirerebbe tra i 130 e i 400 milioni. E’ quanto precisa il ministero delle Infrastrutture e Trasporti secondo il quale nelle conclusioni dell’analisi giuridica “è presente un errore materiale macroscopico che determina un eventuale costo di uscita dall’opera abnorme rispetto alla realtà”.
Lo scioglimento del progetto della Tav costerebbe al massimo, tra penali e rimborsi, 1,7 miliardi. E’ il nuovo calcolo che è possibile fare dopo che il Mit ha corretto una delle voci – quella relativa allo scioglimento dei contratti in corso – indicata nella Relazione tecnico giuridica sulla Tav. L’analisi, pur non sbilanciandosi sugli eventuali esborsi, indica un massimo: di 400 milioni per lo stop ai contratti, di 81 milioni per violazione del dell’accordo, di 400 milioni per la rivalsa francese, di 535 e di 297 milioni per importi Ue da restituire o non incassare

 IL DOCUMENTO – Sul sito del ministero delle Infrastrutture è stato pubblicato il testo. “L’analisi condotta – scrivono nelle conclusioni gli esperti del Mit – mostra come, assumendo come dati di input relativamente alla crescita dei flussi di merce e dei passeggeri e agli effetti di cambio modale quelli non verosimili contenuti nell’analisi costi-benefici redatta nell’anno 2011, il progetto presenta una redditività fortemente negativa”. “Nello scenario ‘realistico’  – scrivono – il valore attuale netto economico (Vane), ovvero il saldo tra i costi e i benefici, risulta pari rispettivamente a -6.995 milioni considerando i costi ‘a finire’ (escludendo i soldi già spesi) e a -7.949 milioni qualora si faccia riferimento al costo intero”. La Tav – si legge ancora – avrebbe un impatto sulle finanze pubbliche degli Stati interessati superiore alla sola somma dei costi di investimento e di gestione: a questi devono infatti essere sommate le minori accise che – si legge nell’analisi costi-benefici del Ministero delle infrastrutture e trasporti – portano il bilancio complessivo da 10 a 11,6 miliardi (flussi attualizzati) nello scenario “realistico” e a 16 miliardi in quello “Osservatorio2011”.

Il testo non è stato firmato da tutti gli esperti del gruppo di lavoro – LEGGI

Il tema della Tav è tra quelli caldi del governo con lo scontro nella maggioranza giallo-verde. In mattinata il leader della Lega, Matteo Salvini, arrivando a Palazzo Chigi ha fatto sapere: ‘Non ho ancora letto il dossier’.   Nel decidere sulla Torino-Lione “auspichiamo che il Governo abbia una unica e grande priorità: l’occupazione, il lavoro. L’apertura di questi cantieri a regime determina 50mila posti di lavoro”, dice il leader di Confindustria, Vincenzo Boccia. “Se per il Governo questo basta… A noi basta come analisi costi-opportunità, in una fase delicata per l’economia, in cui va messo al centro il lavoro. E’ una grande occasione per dare lavoro a 50mila persone. Io l’analisi già l’ho fatta: ho dato un dato, a noi basta”.

Tav: analisi giuridica, rischio massimo è di 4,2 miliardi di penali.

In caso di scioglimento difficile determinare somme dovute.

In caso di scioglimento del progetto della Tav il costo massimo tra penali e rimborsi potrebbe raggiungere i 4,2 miliardi. E’ quanto è possibile determinare sommando i vari importi contenuti nella Relazione tecnico giuridica collegata all’analisi costi benefici della Tav. Molti sono importi massimi ”difficilmente raggiungibili”. Tanto che nella relazione si spiega che “i molteplici profili evidenziati non consentono di determinare in maniera netta i costi in caso di scioglimento”. La variabile è dovuta a “più soggetti sovrani” che dovrebbero negoziare gli importi.

Le conclusioni della relazione tecnico giuridica indicano cinque diverse voci che tra penali, rimborsi e possibile richieste dei rivalse. La prima voce è quella relativa degli importi “a titolo di risarcimento per lo scioglimento dei contratti in corso per servizi d’ingegneria e lavori”. “Si può ipotizzare – è scritto nelle conclusioni che non indicano alcun tipo di importo – fino ad un massimo del 30% dell’ammontare dell’importo della parte di utile ancora da conseguire al momento dello scioglimento dei contratti, comprensivi dell’alea naturale del contenzioso e tenuto conto dei profili di incertezza in ordine alla normativa di volta in volta applicabile”. Nella relazione viene comunque indicato in 9,930 miliardi il costo dell’opera. Il 30 per cento può quindi valere 2,889 miliardi di euro. Ma come si è detto è solo un calcolo presuntivo ed è l’importo massimo ipotizzabile. Una seconda voce a titolo di risarcimento o ‘penalità” è esplicitamente prevista dal Grant Agreement che si verificano solo nell’ipotesi in cui lo scioglimento venisse giudicato alla stregua di una violazione dell’accordo per colpa grave. L’importo tra il 2% e il 10% varia – viene calcolato nel rapporto – tra un minimo di 16 milioni e un massimo di 81 milioni. Il terzo punto, considerato in uno “scenario peggiore”, è relativo alla possibile rivalsa da parte dei costi sostenuti dalla Francia. La somma indicata ammonta a circa 400 milioni. Ma “è lecito ipotizzare che la pretesa risarcitoria legittima difficilmente raggiungerebbe l’intero ammontare”. Ci sono poi i fondi versati dall’Unione Europea: 535 milioni che potrebbero essere richiesti come restituzione e altri 297 milioni di somme non ancora ricevute in base al ‘Grant Agreement’.

da La Stampa, 12 febbraio 2019

Tav, l’analisi costi benefici boccia l’opera.

Verdetto impietoso dagli esperti (che hanno sempre avuto una posizione contraria): sproporzione di costi di 5,7 miliardi e con l’ipotesi che il divario arrivi fino a 8 miliardi. (Andrea Rossi)

da Il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2019

Tav, vertice a Chigi: Di Maio non va. Toninelli: “Dati impietosi”. Lega: “Analisi non è il vangelo”. Verso tavolo per sintesi.

Il leader del Carroccio, arrivando all’incontro, ha detto che “non ha ancora letto il dossier”. Il vicepremier 5 stelle è rimasto al Mise. Il capogruppo leghista Molinari: “Non realizzare l’opera non è un’ipotesi percorribile”. Scontro tra il presidente della commissione che ha scritto l’analisi e il commissario straordinario per il Tav: “E’ pagato, perde lo stipendio. E’ umano”.

Lo studio: “Saldo negativo per 7-8 miliardi”/Penali? Fino a 4,2 miliardi. “Ma difficili da quantificare”
Bocciato anche miniTav che piace a Lega. L’esperto: “Risparmi 1,7 miliardi, sotto di 6″.

funghi nel sottobosco

(foto S.L., S.D., archivio GrIG)


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