
IL CAMMINO DELLE TERRE COMUNI
Dalle Leggi liquidatorie degli usi civici al riconoscimento costituzionale dei domini collettivi
Call for papers – Invito a presentare una comunicazione
Tarquinia, 8 giugno 2019 – Sala Sacchetti di Palazzo dei Priori

PRESENTAZIONE. Con la legge n.168 del 20 novembre 2017 è stata istituita la figura giuridica dei Domini collettivi con la quale viene finalmente riconosciuta dalla Costituzione italiana, accanto alla proprietà pubblica e privata, la proprietà collettiva quale patrimonio identitario delle comunità locali che su di essa hanno costruito nei secoli la loro storia.
La Legge n. 168 rappresenta un momento epocale nella storia italiana perché pone fine ad uno scontro secolare tra due diverse modalità, egualmente legittime, di relazione ed appropriazione tra l’uomo e le cose: la proprietà privata e la proprietà collettiva. A partire dalla rivoluzione francese queste due forme di possedere il mondo sensibile sono state le protagoniste di uno scontro ideologico che ha investito l’intera Europa segnando progressivamente, in un contesto culturale profondamente individualistico, la imposizione del modello di proprietà privata a discapito di quella collettiva, vittima di una vera e propria persecuzione legislativa culminata nelle leggi liquidatorie dei secoli XIX e XX.
Dopo secoli di persecuzioni, con la recente Legge n. 168 è stato riconosciuto il valore sociale, culturale ed economico della proprietà collettive in quanto patrimonio riconosciuto e protetto dalla Costituzione italiana. Il proposito del presente convegno è di ricostruire – attraverso una prospettiva interdisciplinare- il lungo e avvincente cammino degli assetti fondiari collettivi (le terre comuni) a partire dalle politiche individualistiche della modernità sino alla rivoluzione culturale aperta dalla Legge sui domini collettivi.
Su questo sentiero cronologico e tematico ideale la giornata di studi si apre alla riflessione di Storici, Giuristi, Avvocati, Economisti, Filosofi, Sociologi e cultori della materia operanti nelle sedi accademiche o presso gli enti collettivi (Università agrarie, partecipanze, regole, associazioni agrarie).

A solo scopo esemplificativo, costituiscono tematiche di rilevante interesse scientifico:
– Vicende storico-giuridiche legate ai domini collettivi e agli usi civici – Riflessioni concernenti le categorie della proprietà collettiva, usi civici e beni comuni
– La consuetudine come fonte storica costituiva dei domini collettivi – I domini collettivi come ordinamento giuridico primario delle comunità originarie
– I domini collettivi come elementi fondamentali per lo sviluppo delle collettività locali
– I domini collettivi come strumenti per la tutela del patrimonio ambientale nazionale
– I domini collettivi come basi territoriali di istituzioni storiche di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale
– Il secolare dibattito dottrinale e giurisprudenziale sulla proprietà collettiva
– Gli enti esponenziali delle collettività titolari del diritto d’uso civico e della proprietà collettiva

INVIO PROPOSTE: Titolo della comunicazione, qualifica e abstract di 200 parole all’indirizzo mail: dominicollettivi@gmail.com entro il 31 marzo 2019.
COMITATO SCIENTIFICO: Javier Belda Iniesta (Universidad Católica de Murcia), Alessandro Dani (Università di Roma Tor Vergata), Tiziana Ferreri (Università degli Studi di Siena), Marco Paolo Geri (Università degli Studi di Pisa), Antonella Illuminati (Avvocato), Maria Athena Lorizio (Avvocato), Fabrizio Marinelli (Università degli Studi dell’Aquila), Daniele Natili (Università di Roma Tor Vergata), Sandro Notari (Università degli Studi di Roma Tre), Antonio Perinelli (Giudice – Commissario Usi civici Lazio, Umbria e Toscana).
PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI: ottobre 2020
Convegno realizzato con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del Turismo

(foto A.L.C., S.D., E.R., archivio GrIG)