Dopo l’articolo di Gian Antonio Stella (IL CASO. La selva preistorica del Sulcis che diventa legna da ardere, Il Corriere della Sera, 7 settembre 2015) sulla vicenda dei tagli boschivi nella Foresta demaniale del Marganai (Iglesias, Domusnovas, Fluminimaggiore) e della fabbrica di pellet, casualmente in progetto a Domusnovas, in molti ci han chiesto se davvero i fondi comunitari potrebbero essere utilizzati in alternativa ai tagli boschivi per sostenere lavoro e difesa delle foreste.
La risposta è sì.
I fondi comunitari sono un sostegno ormai “tradizionale” e continuativo per il sistema economico-sociale della Sardegna.
Dal piano operativo plurifondo (P.O.P.) 1994-1999 al programma operativo regionale (P.O.R.) Sardegna 2000-2006, dal programma comunitario 2007-2013 al programma comunitario 2014-2020, di prossima attuazione.
Nelle singole programmazioni comunitarie sono presenti numerose “misure” o “linee” di finanziamento di interventi che puntano alla salvaguardia naturalistica (senza tagli di alcun genere, per intenderci), oppure per il miglioramento delle caratteristiche ambientali e naturalistiche di boschi e foreste.

Foresta demaniale Marganai, area dei primi interventi di taglio (loc. Caraviu e su Isteri, Comune di Domusnovas)
Per il passato basti pensare alla misura 1.5 “rete ecologica regionale” del P.O.R. Sardegna 2000-2006 (Asse I – risorse naturali).
Per il presente (programmazione 2007-2013, la scadenza è prevista al 31 dicembre 2015), vi sono numerose “misure” di finanziamento. Per esempio:
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 214 (pagamenti agro-ambientali) – azione 2;
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 214 (pagamenti agro-ambientali) – azione 3;
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 221 (imboschimento di superfici agricole);
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 225 (pagamenti silvoambientali);
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 226 (ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi);
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 227 (interventi non produttivi – tutela della biodiversità forestale e alla difesa del suolo);
* piano di sviluppo rurale (P.S.R.), misura 313 (incentivazione di attività turistiche – itinerari di turismo naturalistico e di archeologia mineraria);
* programma operativo (P.O.) FESR, Asse IV, obiettivo operativo 4.1.1: prevenzione e mitigazione dei fenomeni di degrado del suolo, recupero dei contesti degradati, attuazione dei piani di prevenzione dei rischi sia di origine antropica che naturale. Sono previsti interventi di gestione forestale per la difesa del suolo e contro il rischio idrogeologico. Qui la procedura di finanziamento degli interventi pubblici (20 milioni di euro).

Foresta demaniale Marganai, area dei primi interventi di taglio (loc. Caraviu e su Isteri, Comune di Domusnovas)
Tutte le misure/linee prevedono l’assegnazione dei fondi dopo procedura selettiva mediante bandi pubblici: il progetto viene presentato da uno o più Comuni (es. Unione dei Comuni) sulla base del bando emanato, viene valutato e, se accoglibile, finanziato. Poi segue la fase attuativa.
Gli importi naturalmente variano in relazione al progetto, la stima riportata nell’articolo di Gian Antonio Stella di 7 mila euro/ettaro è del dott. Francesco Aru, componente del gruppo di progettazione del piano di gestione del sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Marganai – Monte Linas”, basata sulla media per questa tipologia di interventi.
Inoltre, per completezza, se si vogliono impiantare nuovi boschi o effettuare interventi di forestazione produttiva (cioè boschi destinati alla produzione di legname mediante le varie tecniche di taglio periodico), possono sempre essere utilizzati i fondi comunitari discendenti dal regolamento CEE 2078/1992 e dal regolamento CEE 2080/1992.
I soldi, quindi, ci sono. Manca la buona volontà, il buon senso e, talvolta, anche la decenza nelle menti di amministratori locali (e regionali).
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto F.A., S.D., archivio GrIG)
