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Il Ministro dell’interno Salvini colpisca il vero abusivismo edilizio.

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Pula, Agumu, abusi edilizi dentro le serre Palomba

Pula, Agumu, abusi edilizi dentro le serre Palomba, cartello di sequestro (aprile 2017)

Riceviamo dal Gherush92 Comittee for Human Right e pubblichiamo volentieri.

Due parole sull’abusivismo edilizio.

Secondo il  Rapporto ISTAT sul Benessere equo e sostenibile, “l’indice di abusivismo edilizio si attesti nel 2016 su 19,6 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate, in lieve calo rispetto alle 19,9 dell’anno precedente”, però “durante la crisi economica, che ha portato al crollo della produzione edilizia, l’incidenza dell’edilizia illegale è più che raddoppiata tenendo conto che nel 2007 la proporzione era di 9 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate”.    Nell’Italia centralesi stima che nel 2016 le nuove costruzioni residenziali abusive equivalgano a quasi un quinto di quelle autorizzate”, mentre nel Mezzogiorno “la proporzione sfiora il 50%. Gli indici di abusivismo sono particolarmente elevati in Molise, Campania, Basilicata, Calabria e Sicilia (tutti ampiamente superiori alla media del Mezzogiorno)”.

Quindi, il Ministro dell’interno Matteo Salvini avrebbe molto da fare con la sua famosa ruspa per stroncare definitivamente il deleterio fenomeno dell’abusivismo edilizio.

Meno parole, meno propaganda e più fatti.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Maracalagonis, Baccu Mandara, cartello sequestro preventivo

Maracalagonis, Baccu Mandara, cartello sequestro preventivo

“UNITI NELLA DIVERSITA'” (UE)

Demolizioni Etniche Abusive

Rappresentanti del Governo hanno postato la foto di una casa demolita con queste poche parole: “Questa mattina a Carmagnola in provincia di Torino dove amministra la Lega, è stata abbattuta una casa abusiva in un campo sinti non autorizzato. Dalle parole ai fatti. Prima gli italiani“.

Guardiamo appunto i fatti:

Primo, non si tratta di una decisione politica ma del Tribunale. Il comunicato stampa dell’amministrazione comunale di Carmagnola spiega che l’abbattimento era stato deciso nel 2008, dal Tribunale di Alba, sezione distaccata di Bra. Il 15 giugno scorso, 10 anni dopo il primo pronunciamento dei giudici, la Procura della Repubblica di Asti ha disposto lo sgombero dell’immobile abusivo e il suo abbattimento (cfr. Radio Popolare).

Secondo, la sindaca di Carmagnola, Ivana Gaveglio della coalizione di centrodestra non sembra essere della Lega che, nella giunta comunale, ha una quota minoritaria.

Terzo, a proposito di prima gli italiani, la casetta costruita negli anni Ottanta era utilizzata proprio da italiani da diverse generazioni di etnia sinti (cfr. Corriere di Torino).

Eboli, pubblicità vendita appartamenti abusivi

Eboli, pubblicità vendita appartamenti abusivi

Quarto, a proposito di case abusive, il Rapporto dell’Istat sul Benessere equo e sostenibile evidenzia come in Italia l’indice di abusivismo edilizio si attesti nel 2016 su quasi 20 costruzioni abusive ogni 100 autorizzate, pari a 1 costruzione su cinque. Nel Mezzogiorno la proporzione sfiora il 50%, cioè una costruzione su due.

Quinto, una triste vittoria: la casa, troppo umida come abitazione, era utilizzata come cucina da una donna pensionata malata che aveva chiesto invano l’assegnazione di un appartamento del comune e che, alla vista del cumulo di macerie, ha accusato un malore ed è stata portata al pronto soccorso dell’ospedale di Carmagnola.

In conclusione: con disprezzo si accusano i campi nomadi di essere irregolari e abusivi mentre l’impatto dell’abusivismo italiano sul tessuto urbanistico è devastante. Con cinismo si minacciano le ruspe, s’invocano demolizioni delle case abusive dei Rom senza distinguere, negli spot di propaganda, tra casi di speculazione e casi di necessità.

Ci chiediamo cosa resti di reale, veritiero e oggettivo della complessità dei problemi dei tempi correnti se non una violenta, degradante e pericolosa propaganda antiromanì finalizzata solo ad accrescere consensi. Non siamo tutti idioti.

Valentina Sereni, Mario Fuà, Delfina Piu

Gherush92 Committee for Human Rights

 

S. Anna Arresi, Porto Pino, Corrumanciu, demolizione del complesso abusivo

S. Anna Arresi, Porto Pino, Corrumanciu, demolizione del complesso abusivo (foto Angelo Cucca – L’Unione Sarda)

(foto da L’Unione Sarda, da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)


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